Gentile Dott.ssa, mio figlio presenta una tosse ora molto insistente che si è ingrassata da due giorni a questa parte rispetto ai primi giorni che era secca e più insistente e accompagnata da febbriciattola che ora non ha più’…la mia domanda è: dare l’antibiotico o no? Ha fatto anche il tampone per lo streptococco e fortunatamente negativo. Ora il mio dubbio è non dandogli l’antibiotico i muchi potrebbero scendere e potrebbero verificarsi quindi rantoli e conseguenti bronchiti…o polmonite?
Nessun antibiotico visto che il bambino non ha febbre, la tosse sta seguendo il suo corso fisiologico maturando dopo il carattere secco e improduttivo dei primi due o tre giorni e il tampone faringeo è risultato negativo.
L’antibiotico non si deve mai usare a scopo preventivo pensando di scongiurare chissà quale complicanza che con molta probabilità non vi sarà. Come giudicheresti una persona che al buio, senza vedere chi ha davanti e senza nessuna avvisaglia di persone pericolose nei dintorni o di attacco imminente di chissà quale commando terrorista, si mettesse a sparare all’impazzata con il rischio concreto di uccidere, magari, persone totalmente innocenti che si trovano per puro caso sulla traiettoria dei suoi colpi? Un malato di mente, immagino. Ecco: dare l’antibiotico senza che vi sia una attuale reale necessità, con le dovute proporzioni, è la stessa cosa.
Ho voluto esagerare ma l’occasione mi permette di insistere ancora una volta su quanto sia, non solo inutile, ma dannoso utilizzare a sproposito gli antibiotici. Per capirci, ritornando alla metafora, cosa succederebbe?
Sapendo della presenza di un folle nei dintorni, gli abitanti del quartiere potrebbero barricarsi in casa evitando di uscire, di andare al lavoro, di portare i bambini a scuola, di andare per negozi, insomma la vita si bloccherebbe e così succederebbe anche dal punto di vista biologico nell’organismo: i batteri cosiddetti “buoni”, cioè del tutto innocenti e anzi, molto spesso utili, potrebbero essere annientati oppure per istinto di sopravvivenza, potrebbero “armarsi” e diventare patogeni oppure indossare un giubbotto antiproiettile per difendersi e diventare resistenti agli antibiotici.
Ed è proprio quello che sta succedendo negli anni: batteri sempre nuovi e sempre più resistenti ai comuni antibiotici obbligano le case farmaceutiche a ricercare sempre nuove “armi” non solo per nuove malattie ma anche per i batteri di sempre.
Niente antibiotico, quindi, a meno che non sia il medico, in seguito ad un controllo effettuato dopo alcuni giorni dalla visita precedente, a ritenerlo necessario.
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