Ansia per la scuola e notti agitate

Gentile dottoressa,

volevo chiederle un parere e magari una soluzione riguardate il sonno di Tommaso (4 anni compiuti a luglio).

Da quando è nato non ha mai avuto un sonno tranquillo, risvegli continui, episodi di pavor, continui rotolamenti dal letto tanto da non poter dormire a quattro anni senza la spondina.

Da un mese ha iniziato il secondo anno della scuola materna. Andare a scuola non gli è mai piaciuto, l’anno scorso ha avuto un inserimento un po’ difficoltoso ma poi è filato tutto liscio per il resto dell’anno scolastico.

Quest’anno è iniziata peggio dell’anno scorso, con pianti e lacrime la mattina quando dovevamo lasciarlo a scuola (lacrime che duravano i soliti 5 minuti), poi la mattinata filava tranquilla confermato questo dalle maestre.

Lo andiamo a prendere dopo pranzo all’una, come il solito, torna a casa e il pomeriggio trascorre normalmente (non fa più il riposino pomeridiano da un anno oramai). Se si accenna alla scuola lui dice che non gli piace andare e che non ci vuole andare.

La sera per andare a letto sono lotte perché il suo pensiero fisso è che "dopo dormito si va a scuola". Durante la notte succede di tutto e di più.

Diciamo che si addormenta (tranquillamente e in pochissimo tempo) tra le 21.30 e le 21.45, fino all’una circa è immobile con un sonno profondo, poi da lì cominciano prima i movimenti infiniti (tipo cadere dai piedi del letto, mettersi a testa in giù con i piedi sul cuscino, etc) e poi con un pianto inconsolabile con episodi di urli tipo "noooo" oppure "io non voglio andare a scuola" e cose di questo genere. Nel giro circa di una mezz’oretta (ma certe volte continua ogni ora con questi urli) si calma e dorme svegliandosi spesso presto, verso le sette, e non riuscendo più ad addormentarsi.

È indubbio che per lui la scuola sia fonte di ansia e di nervosismo; appurato che durante il tempo che sta a scuola non succede nulla di particolare, che ci sta tranquillo e che partecipa a tutte le attività senza problemi, le chiedo se non sia il caso di fargli assumere qualche medicinale che lo tranquillizzi nel sonno, così da poter avere tutte le energie (fisiche e mentali) per affrontare la giornata.

La ringrazio anticipatamente.


Se il bimbo avesse il sonno disturbato da frequenti risvegli, forse un farmaco come il Nopron potrebbe giovargli.

Ma siccome, da quanto ho capito, si tratta soltanto di sonno agitato e di episodi di pavor notturno, non riesco a quantificare l’efficacia che questo tipo di farmaco potrebbe avere, se non per la caratteristica che ha di impedire al sonno di approfondirsi molto. Si sa, infatti, che gli episodi di pavor sono delle parasonnie che avvengono in una fase di sonno molto profondo, prima che inizi la fase rem durante la quale si sogna.

Quindi, rendere meno profonda la fase immediatamente precedente la fase rem, potrebbe inibire i pavor, anche se, in realtà, il Nopron viene prescritto nei casi di risvegli notturni troppo frequenti. In definitiva, quindi, puoi tentare alcune settimane di Nopron.

Per quanto riguarda l’ansia da scuola, invece, penso che si tratti di forte ansia da separazione: andrebbe valutata la qualità del tuo legame con il bimbo, la sua insicurezza, la sua timidezza e, in questo, il parere di uno psicologo potrebbe essere utile.

Fai in modo che possa frequentare alcuni suoi compagni di classe anche fuori dall’asilo invitandoli a casa pochi alla volta in modo da facilitare l’instaurarsi di un legame e una amicizia privilegiata che restituirebbero al bimbo sicurezza e voglia di andare a scuola per incontrare i suoi amichetti. Parla di questo problema con le maestre e fai parlare molto il bimbo in modo che, piano piano, riesca ad esternare, esprimere e, così facendo, elaborare, almeno in parte, quello che lo tormenta.

Un caro saluto,

Daniela

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