Agitazione a 4 mesi: probabile esofagite da reflusso

Cara dottoressa,

so che avete parlato tante volte del reflusso, pertanto se non vorrà rispondere capisco benissimo i motivi. La mia preoccupazione però per il mio piccolo mi porta a scriverle di nuovo comunque. La ringrazio per la sua risposta precedente (al messaggio "agitazione a 4 mesi").

Avevo più volte chiesto al pediatra (anzi a 2 pediatri: qualla della asl e uno privato del Meyer) se si poteva trattare di reflusso ma entrambi mi avevano risposto che il reflusso è fisiologico e si prende in considerazione solo se il bambino non cresce. Uno mi ha addirittura detto che "le nuove linee guida indicano di non dare farmaci in caso di reflusso e considerarlo evento fisiologico finché il bambino cresce". A seguito del suo messaggio (GRAZIE!!!!) e delle risposte avute sul forum ho consultato altri due pediatri.

Uno ha parlato di reflusso e mi ha consigliato gaviscon e (solo in caso questo non funzionasse) ranidil. L’altro pediatra ha invece diagnosticato una esofagite da reflusso prescrivendomi da subito gaviscon e ranidil (quest’ultimo 2 ml per due volte al giorno).

Ho iniziato con gaviscon e nei primi 2-3 gg di somministrazione sembrava migliorato (la notte gliel’ho dato e subito dopo ha dormito 4 ore di fila senza risvegli, cosa che non succedeva da tempo). Ora lo vedo di nuovo molto in crisi anche se un po’ meglio di quando non prendeva niente.

Il primo pediatra dice che, essendoci qualche miglioramento, lui continuerebbe con il solo sciroppo gaviscon fino allo svezzamento (ora ha 4 mesi e mezzo), il secondo pediatra consiglia di abbinare anche il ranidil.
Ho fatto talmente tanti errori fino ad ora che con la paura di sbagliare di nuovo chiedo anche il suo consiglio.
Le elenco nel dettaglio i sintomi sulla base dei quali è stata fatta la diagnosi:
– agitazione alla poppa (si stacca, inarca la schiena, piange, cerca altrove poi si attacca nuovamente etc: migliorata con gaviscon);
– risvegli frequenti con disagio;
– agitazione;
– continui ruttini da fare anche a distanza;
– pianti frequenti;
– predilige sempre la posizione verticale (marsupio)
– spesso sembra inghiottire qualcosa.
Rigurgita ma poco.

Secondo lei la diagnosi fatta sulla base di questi elementi è giusta? Qual è la terapia che consiglia?

La RINGRAZIO in anticipo se vorrà rispondermi.

Saluti,

Laura

I sintomi del tuo bimbo farebbero decisamente pensare all’esofagite da reflusso: essa si manifesta quando la mucosa dell’esofago è infiammata a causa del continuo o ripetuto contatto con materiale acido proveniente dallo stomaco perché, contrariamente alla mucosa gastrica, quella esofagea non è preparata per sopportare a lungo l’aggressione dei succhi gastrici acidi.

Pertanto, nonostante le moderne vedute in tema di gestione del reflusso dei lattanti, io continuo a pensare che il razionale della terapia di tale disturbo rimanga l’antiacido, cioè la ranitidina in prima battuta e l’omeprazolo se la ranitidina non risultasse efficace. Detto ciò, se l’antiacido non fosse sufficiente per azzerare o ridurre in modo soddisfacente i sintomi, si può pensare ad associarvi un alginato come il gaviscon, ad effetto barriera o un pro cinetico per velocizzare lo svuotamento dello stomaco (oggi poco usato). Però, se il bimbo fosse allattato con latte artificiale, non bisognerebbe escludere l’intolleranza alle proteine del latte vaccino che è uno dei motivi della persistenza del reflusso sintomatico del lattante. La terapia antiacida andrebbe iniziata a dosaggio pieno e mantenuta per almeno tre settimane e, contemporaneamente, se il bimbo avesse raggiunto l’età giusta, potrebbe essere svezzato con la prima pappa e, prima ancora, con la graduale introduzione di amidi costituiti dalla crema di riso e di mais e tapioca nel latte del biberon.

Un caro saluto, Daniela

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