A tre anni mangia solo quello che vuole

Gentile dottoressa,

il mio bambino di tre anni compiuti, prima si rifiutava di masticare, ora invece lo fa e anche bene, ma praticamente ha scelto lui cosa mangiare.

Le spiego: alla mattina ed al pomeriggio beve nella tazza l’equivalente di 200 ml di latte con otto biscotti solubili, a metà mattina quando è a scuola mangia una merendina, a casa un vasetto di frutta o uno yogurth, a pranzo e cena arriva il bello! Praticamente non gli piace nulla, né la pasta che proprio detesta, né i formaggi, né la carne che sputa.

Quindi io (premetto che il bambino è alto 98 cm, ma pesa 13 kg e qualche etto, ed è sempre stato piccolino, anche se con una crescita costante) sono costretta a proporgli il piatto unico, facendo delle minestre (quelle possono essere di ogni tipo), dove aggiungo la carne frullata, oppure un uovo sodo con del formaggio. Solo occasionalmente riesco a dargli un po’ di frittata.

Il bello è che a fine pasto sgranocchia come nulla fosse biscotti, fette biscottate, pizza, perfino le schiacciatine che sono molto dure. Vorrei provare ad usare le maniere forti, ma visto il peso mi fermo, poi ogni volta che voglio provarci sta male (è al primo anno di asilo ed i malanni non gli mancano) e visto il fisico deboluccio, lascio perdere.

Volevo sapere se quello che mangia è comunque sufficiente alla sua nutrizione e cosa posso fare per farlo crescere un po’ sia di fisico sia di "appetito".

Grazie.

 


Dal punto di vista calorico, probabilmente quello che mangia il tuo bimbo è più che sufficiente (ricorda che quasi sempre i bimbi magri lo sono per costituzione e non perché mangiano poco e i bimbi costituzionalmente magri hanno anche meno esigenze alimentari dei bimbi costituzionalmente robusti), ma, da quanto mi racconti, è squilibrato dal punto di vista dei nutrienti.

Dovresti ridurre gli alimenti dolci, che fungono da droga sia nei bambini che negli adulti e, innalzando molto la glicemia, riducono drasticamente il senso di fame. Quindi sarebbe il caso di eliminare i biscotti solubili (per di più, se intendi otto a porzione mi sembrano molti), sostituirli anche semplicemente con normali fette biscottate o fette di pane, dolcificando il latte con un cucchiaino o due di miele e non di più. Anche le merendine possono essere abolite in favore di un piccolo pezzo di pizza o schiacciatina, comunque in favore di qualcosa che non sia dolce e che non venga proposto troppo vicino al pasto.

Quando, poi, un pasto viene rifiutato, non dovrebbero esserci alternative tipo pizza o simili e il bimbo, anche se magrolino, dovrebbe rimanere a digiuno fino all’ora della merenda che non deve, però, compensare tutto quello che il piccolo ha rifiutato a pranzo, ma essere costituita soltanto da uno yogurt per non bloccare un appetito, forse, scarso e comunque mal proiettato su cibi alternativi.

I fuori pasto dovrebbero essere totalmente aboliti e, paradossalmente, un bambino che si dice inappetente o che fa capricci durante i pasti principali, dovrebbe essere messo a "dieta" fino a convincerlo che non ha alternative e che l’epoca dei capricci è terminata.

Contemporaneamente, il bimbo deve avere una vita sana, con molti momenti all’aria aperta e poca televisione o pochi videogiochi e molta corsa campestre, bicicletta, pattini o qualsiasi altro pretesto per muoversi e rinforzare la muscolatura a questa tenera età. Sgridarlo se non mangia non serve a nulla o quasi a nulla: meglio qualche piccolo ricatto come "se non finisci tutto non ti porto a…" o frasi simili oppure semplicemente il ricatto psicologico di mostrarsi triste o arrabbiata senza nessuna voglia di fargli coccole, raccontargli favole o altro.

Da parte tua, poi, devi evitare di fissarti sul peso del piccolo e, se la sua crescita dovesse rispecchiare la tua o quella del papà alla stessa età, dovresti avere il coraggio di rassegnarti perché la genetica non è acqua fresca ma stabilisce il destino di ognuno di noi, almeno dal punto di vista costituzionale.

Un caro saluto,

Daniela

 

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