A cinque mesi vuole dormire nel letto con i genitori

Buongiorno Dottoressa,

ho un bimbo di cinque mesi che da circa un mesetto non vuole più dormire in culla ma a letto con me e mio marito.

Il problema è che, oltre a dormire nel letto, durante la notte si sveglia spesso voltandosi sul lato e cercando le mie mani o le mie braccia. Spesso vuole anche addormentarsi a letto sul mio petto.

Capisce che per me diventa difficile dormire, anzi direi impossibile. Cosa posso fare?

Devo premettere che anche prima, quando dormiva in culla, si addormentava sempre prima in braccio a me.

Inoltre prima delle undici di sera non si addormenta e alle otto di mattina già è sveglio, e durante il giorno non dorme quasi mai, al massimo un’oretta o due. Mi dia un consiglio.

Grazie

Saluti


A cinque mesi il rapporto simbiotico con la madre e il bisogno di contatto fisico sono fisiologici, ma quando le richieste del bimbo sono troppo pressanti oppure quando la mamma sente di non avere più la stessa disponibilità dei primi tempi, è bene che si comporti coerentemente con il suo stato d’animo e che inizi ad abituare il bimbo a una certa autonomia.

All’ora stabilita il bimbo verrà, quindi, portato nel suo lettino, in penombra e tu rimarrai accanto a lui senza tenerlo in braccio, cullandolo, accarezzandolo o quant’altro, ma cercando di non addormentarlo in braccio. I giochi nel lettone e il contatto con te ci saranno lo stesso, ma possibilmente quando il bimbo è sveglio oppure di pomeriggio: la sera dovrà imparare a dormire nel suo lettino.

Questo cambiamento di abitudini potrà anche avvenire con gradualità, ma devi mostrarti piuttosto ferma nei tuoi propositi e anche risoluta, altrimenti il bimbo approfitterà delle ambivalenze che percepirà nel comportamento della mamma, sarà disorientato e imparerà ad approfittarne.

Per accompagnare un bimbo verso l’autonomia, a mio parere, è bene osservare almeno tre regole: la prima è la regolarità negli orari degli avvenimenti della giornata, cioè sveglia, pasti, passeggiata, bagnetto, gioco, ora della nanna; la seconda è la coerenza dell’atteggiamento sia materno che paterno che, eventualmente dei nonni o di chi accudisce il bimbo e la terza è un forte coinvolgimento della mamma nel comunicare con il bimbo, nell’interagire con lui e soprattutto nel saperlo ascoltare, unito ad una costante serenità ambientale e famigliare.

Quanto più un bimbo si sentirà al centro dell’attenzione della mamma e della famiglia, ascoltato e capito nei suoi bisogni da una mamma attenta e presente, tanto più crescerà in sicurezza e autonomia e risulterà a lui più facile imparare ad addormentarsi da solo, a giocare un po’ da solo e a non avere costantemente bisogno del contatto fisico con la mamma per sentirsi sicuro ed appagato.

Il percorso è, comunque, graduale e cinque mesi sono veramente pochini per pretendere tutto ciò da bimbo, ma l’apprendimento avviene col tempo e soprattutto è facilitato dall’acquisizioine di abitudini precise: queste abitudini dovrai essere tu a costruirle, giorno dopo giorno e senza ripensamenti. Per fare dormire bene il bimbo, inoltre, bisogna che i suoi pasti siano regolari (a meno che non sia allattato ancora al seno), che trascorra delle giornate con un certo numero di ore trascorse all’aperto e non sempre in un luogo chiuso, che l’ambiente dove dorme il bimbo sia sano, tranquillo e ben areato prima di metterlo a letto.

Ma se tutte queste condizioni sono rispettate, non vedo cosa si possa fare di altro oltre a spostare, eventualmente, l’attenzione sulla mamma per capire se fosse, per caso, un po ansiosa o stanca, oppure se si sentisse a volte inadeguata nel suo ruolo di mamma o poco sostenuta dal marito o dal compagno tanto da sentirsi sola e un po depressa, non riuscendo, in questo modo, a trasmettere al bambino tutta la serenità e la sicurezza necessarie.

Comunque, non tutti i bimbi dormono le fatidiche 12 ore o più, nei primi mesi di vita, ma se durante il giorno sono sereni e vivaci e se, comunque, nell’arco delle 24 ore, hanno un periodo di sonno ininterrotto di almeno sei, sette ore, tutto rientrerebbe nella normalità e non resterebbe altro da fare che accettare i suoi comportamenti così come si presentano aspettando tempi migliori.

Anche una anemia sideropenica può causare disturbi del sonno, così come intolleranze alimentari. Però, nel tuo caso, penso siano soltanto alcune abitudini del bimbo, legittime ma per te disturbanti, da dovere eliminare e molto dipende, ora, da te.

Un caro saluto,

Daniela

 

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