Capricci riservati alla mamma

 

Gentile Chiaretta,

sono la mamma di una bimba di 27 mesi che fin da piccola ha dimostrato di avere un bel caretterino e pertanto non semplice da gestire.

Verso l’anno sono cominciati di brutto i capricci e col passare del tempo, anziché diminuire, aumentano.

La cosa che mi ha spinto a scriverle è che sia al nido che con la baby-sitter, che la tiene quando si ammala, è bravissima. Mai un capriccio, rispetta le regole, mangia da sola quando è ora di mangiare, dorme quando è l’ora della nanna, a passeggio da la mano o addirittura rimane seduta in passeggino: tutte cose che per me sono un miraggio.

Lavoro solo al mattino e pertanto al pomeriggio siamo assieme. È un continuo no. Non mi ascolta, corre dappertutto, alza le mani con gli altri bimbi, e se le nego qualcosa si dispera ed si butta per terra. Per non parlare del rientro a casa. Un incubo. Il bagnetto no, la pappa no, la nanna no.

Alla fine sono costretta a farle fare le cose controvoglia e quindi urla e pianti. Per la pappa devo rincorrerla e distrarla quando invece a scuola è autonoma. Insomma, la sera è diventata una battaglia continua. Non so proprio come mi devo comportare.

Di sicuro una cosa che ho sbagliato, è che qualche volta mi è capitato di parlare in sua presenza di questa cosa con altre mamme, per confrontarmi. Poi di errori ne avrò fatti sicuramente altri, ma ora avrei bisogno di un consiglio su che atteggiamento devo avere con lei.

Grazie infinite, Raffa

Cara mamma, non si colpevolizzi di un processo del tutto normale e fisiologico che tocca tutti i bambini in questa fase dello sviluppo: l’età del NO, che per alcuni dura pochi mesi, per altri alcuni anni, e la sua durata dipende sia dal temperamento individuale infantile che dal tipo di reazioni genitoriali a questi comportamenti, ed è inoltre influenzata da fattori intervenienti come stress familiare o cambiamenti di routine quotidiana.

Il fatto che sua figlia riservi a lei la maggior parte di queste esternazioni è dovuto al fatto che ogni figlio sa benissimo che con la mamma ci si possono permettere i comportamenti "peggiori" perché l’amore incondizionato della mamma li perdona sempre.

Non si scoraggi, dunque, ma piuttosto cerchi una strategia preventiva, volta ad evitare i possibili elementi scatenanti e che tenda a cambiare la routine giornaliera quel tanto che basta ad interessare la piccola alle novità e venirne distratta.

Cambi orario o luogo di passeggiata, o si faccia accompagnare da un amichetta, scelga per una volta un’altra stanza dove cenare (anche il tappeto della sala va bene!), inventi una storia fantasiosa per lavarla. Inoltre valuti che la fase oppositiva, se ben gestita, senza volerla sopprimere, aiuta la bambina a crescere e ad essere autonoma, preparandola per le prossime future conquiste.

Cordiali Saluti, Chiara Rizzello

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