Capricci a due anni: come gestirli?

 

Buongiorno,

sono la mamma di un bimbo di 22 mesi. Le scrivo perché da circa un paio di settimane noto un cambiamento nel comportamento di mio figlio, che temo sia l’avvicinamento ai fatidici due anni, come leggo ovunque!!!

Se non vuole fare qualcosa (anche cambiare il pannolone) si butta a terra e urla mentre prima veniva buono buono, non mi vuole dare più la manina per andare a spasso mentre prima non camminava se non con la mano, mi sfida di continuo e fa ciò che io gli dico di non fare (es: mettere le mani tra le porte e finestre…) sebbene io con calma gli spieghi i miei no, le conseguenze che potrebbe avere con i suoi atteggiamenti!

Insomma, improvvisamente è diventato più ribelle, monello e capriccioso e mi sono trovata spiazzata e, sinceramente, impensierita e angosciata anche se consapevole della fase!

Come è meglio comportarsi? Vanno date le sculacciate quando, nonostante ripetuti "no" lui continua a fare ciò che io gli proibisco? Inizialmente lo prendo con le buone, con dolcezza, ma mi continua a sfidare… cosa devo fare? Molte volte alzo la voce con decisione, è giusto? O sempre con dolcezza? Come prenderlo?

Grazie

Gentile mamma, la fase del NO fa parte dell’evoluzione naturale di ogni bambino e lo aiuta a distinguere sempre meglio il proprio IO (che vuole o non vuole fare qualcosa) dal TU della mamma o di chi si prende cura del bambino; è una fase essenziale in cui gli si scontra con i limiti imposti dall’ambiente ed impara a reagire alla frustrazione.

Spesso questo apprendimento attraversa periodi veramente critici sia per il bambino che per i familiari, messi tutti alla prova da questa continua negoziazione delle regole del quotidiano, e sono proprio queste regole che da un lato frustrano i desideri di indipendenza del piccolo, ma dall’altro lo proteggono dai pericoli e gli insegnano a crescere in modo adeguato alla cultura di appartenenza. Il lavoro maggiore va fatto dunque sulle regole, che dovrebbero essere poche (quelle essenziali), chiare, precise e coerenti, comprensibili ad un bimbo di 24 mesi all’incirca.

Se il bambino "si impunta" non c’è da preoccuparsi dunque, ma bisognerebbe cercare di stare tranquilli non amplificando i suoi stati d’animo a volte anche molto collerici, ma invece dimostrargli che gli si vuole bene lo stesso (il bambino è spesso spaventato da queste reazioni di se stesso), standogli vicino con fermezza finché non si è calmato, per poi spiegare con parole semplici il perché di quel NO, offrendo alternative positive e distrazioni piacevoli.

Cordialmente, Chiara Rizzello

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