Visita ortottica

 

Gentile dottore,

mia figlia ha quattro anni e mezzo e all’asilo è stata sottoposta ad esame ortottico come da screening preventivo.

Il dottore ha evidenziato 8/10 per l’occhio destro e non è riuscito a valutare l’occhio sinistro. Durante tale visita sono stati proposti alla bambina diversi "giochi" visivi per un tempo piuttosto prolungato e questo sicuramente ha influito sull’esito. È stata consigliata una visita presso la Asl.

Le chiedo: è vero che un bambino fino a 7-8 anni non ha vista 10/10? E non sarebbe meglio visitarlo con un computer per avere risultati più oggettivi? Aggiungo che mia figlia appena vede un "camice bianco" si intimorisce e non è molto disponibile a collaborare.

La ringrazio anticipatamente.

Emanuela

Gentile signora Emanuela,

lo sviluppo del sistema visivo nel bambino si completa attorno ai tre anni, epoca in cui cioè l’apparato visivo è in grado di sfruttare a pieno tutte le sue "abilità", compresa la visione dei 10/10.

La sua bambina durante la visita ha presentato una visione di 8/10, cioè su 10 righe di caratteri di dimensioni decrescenti presentate, ne ha riconosciute le prime 8. Le cause di tale deficit visivo sono sostanzialmente due: o la bambina non ha collaborato in maniera ottimale durante la visita, oppure esiste un difetto visivo (miopia, ipermetropia o astigmatismo) che le impedisce la visione dei caratteri più piccoli.

Inoltre, spesso l’occhio sinistro presenta durante la visita il deficit maggiore solo perché l’attenzione del bambino è limitata e tende a diminuire durante lo svolgimento del test (si comincia solitamente con l’esame dell’occhio destro).

Esistono tuttavia dei test di tipo oggettivo, cioè delle manovre e delle procedure che ci permettono di poter fare una diagnosi attendibile anche senza la collaborazione del bambino (gli occhiali possono essere prescritti in alcuni casi sin dall’anno di vita ed è possibile capire se esistono deficit funzionali o muscolari dell’apparato visivo). La prima visita completa deve essere effettuata obbligatoriamente a tre anni di vita, dato che, qualora sussistano condizioni quali l’ambliopia ("occhio pigro") o lo strabismo, è necessario intervenire con un provvedimento riabilitativo al più presto (l’epoca plastica del sistema visivo termina attorno ai 7-8 anni).

Il computer di cui lei parla si chiama "autorefrattometro computerizzato", e serve a leggere il difetto visivo del paziente. Ma nei bambini spesso questo esame risulta inattendibile perché è necessaria una completa "immobilità" del paziente davanti all’apparecchio. Esistono altri metodi (come l’autorefrattometria manuale o la schiascopia) che vengono ampiamente utilizzati nell’età pediatrica. Inoltre nei bambini è necessario bloccare l’accomodazione (cioè il meccanismo di messa a fuoco, che molte volte interferisce con la misurazione del reale difetto visivo) tramite l’instillazione ripetuta di particolari colliri.

La valutazione della visione in età pediatrica non si limita al solo esame del difetto visivo, ma anche di parametri quali ad esempio la motilità oculare, la visione binoculare, la stereopsi, il senso cromatico.
Sarebbe superficiale e poco serio ridurre il tutto all’esame computerizzato della refrazione!

Si ricordi comunque di consultare sempre professionisti che visitano abitualmente i bambini e che conoscano le tecniche adeguate di esame. La sensibilità dell’operatore e l’approccio corretto con il bambino fanno la differenza.

Sperando di esserle stato di aiuto e rimanendo a sua completa disposizione per eventuali ulteriori domande, la saluto cordialmente.

Giancarlo Falcicchio

 
 

 

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