Ritardo nel linguaggio e tempistiche successive

Buonasera dottoressa, sono Ilaria, le scrivo riguardo al linguaggio di mia figlia Arianna, che compie 3 anni la settimana prossima.

Arianna ha iniziato molto tardi con le tappe del linguaggio, interessandosi più che altro al movimento, in cui è sempre stata molto precoce (a nemmeno 2 mesi si girava, a quasi 6 mesi gattonava spedita, ecc).
Per i primi mesi è stata una neonata “silenziosa”, nel senso che a parte i (pochi) pianti, non ha mai fatto uso della voce per suoni, urletti o altro, se non raramente. La lallazione è iniziata solo attorno ai 9 mesi. Ha detto mamma attorno ai 10 mesi e nei mesi successivi non ha detto nient’altro, fino a circa 2 anni, quando ha iniziato a dire anche papà, il suo nome (ananna), e un altro paio di parole.

Con il pediatra ci siamo assicurati che sentisse bene e che comprendesse le cose che le venivano dette, e non ha mai avuto problemi in entrambe le cose.
In più è sempre stata in grado di farsi capire a gesti, in modo anche molto teatrale.
Arianna è anche adeguatamente “stimolata”, andando al nido da quando ha 19 mesi, e in casa abbiamo sempre parlato molto di ogni cosa che facciamo, gli oggetti che prendiamo, ecc.

Dopo i 2 anni e mezzo avevamo previsto una visita dal neuropsichiatra infantile per fare il punto della situazione, ma poiché il mese successivo (a 31 mesi) Arianna si è sbloccata, ho deciso di aspettare (anche perché abbiamo avuto una brutta esperienza in ospedale a 2 anni e Arianna era rimasta abbastanza traumatizzata dai medici).

A settembre quindi ha iniziato a dire qualche parola in più, ad ottobre il suo vocabolario ne comprendeva circa una trentina. Da lì ha accelerato molto, tanto da essere arrivata adesso a fare piccole frasi con il verbo (voio palla io). Usa in modo appropriato maschile e femminile, singolare e plurale. Comprendere il senso degli avverbi di tempo e li usa.
Resta il problema della pronuncia delle parole: la maggiorparte è ancora composta solo dalle due sillabe finali (a parte alcune semplici come banana) e in alcuni casi i suoni assomigliano alla parola originale ma non troppo (pisello è tello). In più il suo modo di parlare è un po’ strampalato: le parole sono sempre staccate le une dalle altre (non riesce a fare un discorso con un tono unico), ne allunga molto alcune (beeeeeeeeellllo), la maggiorparte delle frasi è ancora molto stilizzata (per dire per esempio che è andata a fare un giro in centro con i genitori dice: mamma papà spasso città, se il fratellino di 2 mesi piange mi dice: mamma, nino pange, latte!).

Visto i progressi che ha acquisito in breve tempo mi sono abbastanza tranquillizzata su eventuali problemi.
Mi chiedevo in ogni caso se valesse la pena effettuare comunque un controllo, e di quale tipo, e in quanto tempo, secondo lei, dovrebbe arrivare a pareggiare il livello linguistico dei suoi coetanei.

Grazie.




Buongiorno,
come lei già saprà il medico deputato alla diagnosi dei disturbi di linguaggio è il neuropsichiatra infantile, quindi se vuole una diagnosi è a questo professionista che deve rivolgersi. 
Se invece vuole sapere qualitativamente e quantitativamente quanto il linguaggio di Arianna si discosta dalla media per età, le serve una valutazione logopedica. 
La logopedista potrà, dopo un accurato esame del linguaggio (effettuato con materiale iconografico e giochi) rispondere a tutti i dubbi.
Io non conosco la bambina non so quali processi linguistici utilizza e quali tratti fonetici possiede perciò, per me, è difficile fare previsioni sulla tempistica di riallineamento all’età cronologica.
Cordialmente.

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