Cara Nicol,
capisco la tua preoccupazione e cercherò di spiegarti cosa prevede la legge nei casi come il tuo.
Il padre naturale di tuo figlio potrebbe effettuare il riconoscimento del bambino solo dietro tuo consenso, in quanto tu sei il genitore che ha riconosciuto per primo (art. 250 codice civile). In caso di tuo rifiuto, il padre naturale di tuo figlio potrebbe chiedere al tribunale di decidere a favore del riconoscimento. In genere, il Tribunale per decidere se accogliere o meno la richiesta del genitore che vuole effettuare il riconoscimento, valuta se esso sia conforme all’interesse del minore e comunque sempre sentito l’altro genitore che ha già riconosciuto (cioè tu), il minore (se l’età è adeguata) e il pubblico ministero.
Quindi non c’è modo per impedire che il padre naturale di tuo figli cerchi di effettuare il riconoscimento. Tu comunque potrai sempre opporre il tuo rifiuto e, nel caso in cui vi troviate in Tribunale, potrai sempre sostenere che non è interesse di tuo figlio ottenere di essere riconosciuto da un padre con il quale non ha avuto significativi rapporti.
Quanto al tuo compagno, lui non può attribuire il proprio cognome a tuo figlio e il vostro matrimonio non renderebbe tuo figlio vostro figlio legittimo. La legittimazione per susseguente matrimonio è un istituto esistente nel nostro ordinamento ma opera solo quando a contrarre matrimonio siano entrambi i genitori naturali che abbiano effettuato il riconoscimento del figlio nato fuori dal matrimonio.
Ciò che potrebbe fare il tuo compagno, una volta divenuto tuo marito da un certo periodo di tempo, sarebbe chiedere di adottare tuo figlio. Infatti, in base alla legge sull’adozione (L. 4 maggio 1983 n. 184 e successive modifiche), tra i casi di adozione in casi particolari è previsto anche quello dell’adozione da parte del coniuge del genitore. I requisiti affinché si possa chiedere questa forma di adozione è che voi siate sposati da un po’ di tempo (la legge non dice quanto ma credo si possa ritenere di "quantificare" in tre o quattro anni) in modo da essersi costruito un certo rapporto tra chi chiede l’adozione e il minore. Ovviamente qualora la richiesta di adozione del tuo attuale compagno (e in quel caso marito) fosse accolta, ciò non priverebbe te di alcun diritto, perché Jacopo rimarrebbe comunque tuo figlio.
Sicuramente poi, se il padre naturale di Jacopo si accingesse a chiedere il riconoscimento del bambino dopo l’avvenuta adozione da parte del tuo compagno, credo che nessun tribunale emetterebbe una sentenza favorevole.
Quindi per ora ti consiglio di sposarti quanto prima, se questa è vostra intenzione come mi è sembrato di capire; qualche anno dopo il matrimonio potrete rivolgervi a un legale chiedendo di avviare la pratica per l’adozione in casi particolari del piccolo Jacopo.
Nel frattempo, se il padre naturale dovesse chiedere di effettuare il riconoscimento e tu ritieni che ciò sia contrario all’interesse di tuo figlio, opponi il tuo rifiuto.
Buona fortuna
Avv. Chiara Donadon
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