Io e mia madre viviamo in un appartamento in affitto dal 1970, senza alcun contratto.
Le utenze domestiche (luce/acqua/gas/telefono/condominio/canone tv ecc.) sono tutte intestate a mia madre. L’ultimo censimento comunale ci poneva nello stabile in questione. Il padrone di casa ci ha fatto capire che ormai è tempo di cambiare aria, o di stipulare un mutuo per comprare l’appartamento dove viviamo.
Aggiungo che abbiamo sempre pagato in contanti, ottenendo una ricevuta su cui era trascritto l’importo pagato.
Ora, premesso che per motivi personali non posso permettermi un mutuo, vorrei prendere un po’ di tempo per considerare una possibile soluzione che ci tuteli.
C’è di che essere preoccupati nell’immediato, nel caso in cui l’intenzione di cacciarci di casa si facesse più concreta, eventualmente con uno scritto da parte di qualche avvocato?
In termini legali ci possono sfrattare in qualsiasi momento?
Siamo alquanto in apprensione, soprattutto mia madre.
La ringrazio fin d’ora per qualsiasi buon consiglio saprà darmi.
Distinti saluti.
Cristiano.
Caro Cristiano,
se è pur vero che allo stato della vigente disciplina il contratto di locazione deve necessariamente essere stipulato per iscritto, è pur vero che i rapporti di locazione che non si fondano su un contratto scritto trovano comunque regolamentazione e tutela nel nostro ordinamento giuridico.
Ciò che può fare il proprietario dell’appartamento che conduci in locazione è inviarti una raccomandata con ricevuta di ritorno, con la quale vi intima il rilascio dell’immobile. La raccomandata deve pervenire al conduttore (cioè tu) almeno sei mesi prima della scadenza della locazione.
Non avendo voi un contratto scritto, farei decorrere il termine legale della locazione (quattro anni, rinnovabili tacitamente per ulteriori quattro anni salvo disdetta) o dalla data in cui siete stati immessi nel possesso del bene, cioè dal primo giorno in cui vi sono state consegnate le chiavi, oppure dalla data del primo pagamento del canone, quindi dalla data riportata sopra la prima ricevuta rilasciata.
In ogni caso considera che lo sfratto non è mai immediato. Di regola passano mesi, in quanto il proprietario deve munirsi prima di un titolo esecutivo (sentenza o decreto del Tribunale), poi notificarvi un atto di precetto, e solo dopo potrà chiedere all’ufficiale giudiziario di eseguire lo sfratto. I tempi variano un po’ da Tribunale a Tribunale ma di media ci vogliono almeno 6-8 mesi prima di completare l’iter.
Ti consiglio di cominciare semmai a verificare la disponibilità di altri alloggi, oppure di trovare un accordo con il proprietario per rinegoziare le condizioni della locazione, magari prevedendo un adeguamento del canone.
Buona fortuna.
Avv. Chiara Donadon
- I nomi delle celebrità - 16 Settembre 2013
- Le paure dei bambini - 3 Luglio 2013
- Separazione con minori - 6 Marzo 2013
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.