Allontanamento casa familiare

 

Salve,

vorrei un suo consiglio, le spigo in breve la mia situazione. Convivo dall’ottobre del 2004. Nel settembre del 2006 abbiamo avuto un bambino. La nostra convivenza non è andata sempre bene. Nell’aprile del 2008 dopo varie liti ci siamo rivolti agli avvocati per trovare un accordo sull’affidamento, il mantenimento e l’assegnazione della casa familiare. Nel dicembre 2006 ci siamo trasferiti in una nuova casa intestata alla madre del mio ex, ma di fatto sua. Dopo vari incontri con gli avvocati, non andati a buon fine, a settembre del 2008 mi sono rivolta al tribunale dei minori, chiedendo l’affidamento condiviso, con prevalente collocamento presso l’abitazione della madre, l’assegnazione della casa familiare ed il mantenimento, e in caso non mi assegnassero la casa un contributo di 1000 euro, in quanto io sono disoccupata.

Dopo la notifica al mio ex da parte del mio avvocato della data dell’udienza al tribunale dei minori, mi è arrivata una raccomandata da parte della madre del mio ex che invitava me e il mio compagno a lasciare l’abitazione, entro sette giorni, altrimenti si sarebbe rivolta al tribunale. Così ha fatto. In data 24 febbraio la madre del mio ex si è trasferita presso la nostra abitazione, facendo finta di viverci da sempre. Dopo l’udienza del 25 febbraio del 2009 al tribunale dei minori, lo stesso si è pronunciato il 14 ottobre dichiarando il mio ricorso inammissibile visto l’art. 317 bis c.c.
A questo punto abbiamo presentato appello.

Ma nel frattempo ho deciso di andare via da questa casa e trasferirmi a 200 metri. Vorrei sapere: a cosa posso andare incontro se vado via con mio figlio? In più la mia famiglia vive a Palermo e lui mi proibisce di andare ora per le vacanze otto giorni dai miei col bambino. Lui pretende di stare col bambino un giorno sì e un giorno no. Il bimbo ha tre anni e ha bisogno ancora di me, infatti sono molte le volte che non vuole andare col padre, e lui lo porta via piangendo. Il mio ex è molto presuntuoso. Cosa posso fare?

Grazie.

Francesca

Cara Francesca,

premetto che non ho ben capito cosa è successo e perché il Tribunale per i Minorenni abbia dichiarato inammissibile il ricorso, né tanto meno da quando il suo ex sia diventato effettivamente ex, visto che da quel che leggo avete ripreso la convivenza, anche con la madre di lui dopo la notifica del ricorso. Quindi se vorrà precisare i fatti, potrò darle un parere più preciso.

Ad ogni modo, in assenza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che stabilisca in ordine all’affidamento della prole naturale, nonché di diversi accordi tra le parti, l’esercizio della potestà spetta al genitore con cui il minore convive. Onestamente non capisco se lei e il bambino viviate attualmente anche con il padre del minore ma mi pare di capire di sì. Sarebbe opportuno quindi che lei comunicasse formalmente al suo compagno l’intenzione di trasferirsi in altra abitazione prima di cambiare residenza. In ogni caso, stante l’assenza di provvedimenti formali, in caso di ingiustificata o mancata opposizione del suo ex, potrà sempre attuare il trasferimento (semmai, visto che pende un giudizio di appello, suggerisca al suo avvocato di presentare alla Corte istanza di autorizzazione al trasferimento).

In ogni caso la nuova sistemazione dovrà essere tale da consentire le frequentazioni tra padre e figlio quanto più assiduamente possibile (ritengo, come minimo, due volte alla settimana e a fine settimana alternati) compatibilmente con gli impegni del minore e vostri.

Per le festività, peraltro ormai trascorse, sarebbe sempre opportuno raggiungere un accordo in tal senso. Le suggerisco di formulare al suo ex compagno varie proposte di regolamentazione sempre per iscritto, in modo da rendere evidente la sua disponibilità al dialogo e all’accordo. Nel frattempo, stante la pendenza del giudizio di appello, non prenderei comunque drastiche decisioni e quindi cercherei di lasciare il più possibile invariato lo stato di fatto, compatibilmente con la situazione che si è creata.

Si consulti comunque sempre prima con il suo avvocato.

Cari saluti.

Avv. Chiara Donadon

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