Problemi alla cervicale

Buongiorno dottore,
ho 40 anni, ed all’età di 25 anni circa ho avuto un brutto tamponamento e come ricordo mi ha lasciato la cervicale. Adesso era un po’ di tempo che non mi dava più fastidio ma ora è un paio di mesi che è tornata a farsi sentire. La mattina mi sveglio che sono tutta rigida, in macchina faccio una fatica terribile a girarmi completamente per vedere se arrivano altre macchine, ho questo dolorino anche alla testa nella parte bassa, nausea e alcune volte anche dei giramenti di testa specialmente se muovo la testa velocemente.
Siccome non voglio abusare degli antinfiammatori, vorrei sapere se la ginnastica potrebbe aiutarmi o se ci sono anche dei trattamenti specifici che posso fare.
La risonanza magnetica l’ho fatta qualche anno fa e aveva confermato questa "bella cervicale".
Ringraziandola anticipatamente per la risposta che vorrà darmi, la saluto con cordialità.
Roberta

Cara Roberta,

chiariamo innanzitutto un errore comune. Per "cervicale" si intende il tratto superiore della colonna vertebrale, formato da 7 vertebre, che si connette alla base del cranio. Quindi la cervicale, grazie al cielo, ce l’abbiamo tutti.
Quello che ha lei sono "problemi alla cervicale" di natura muscolare, fasciale e probabilmente in parte, articolare.

Come regola generale, un colpo di frusta, come quello che si subisce durante un tamponamento, va trattato con molta accuratezza. Inizialmente, di solito, si indossa un collare (7-10 gg o più in base alla gravità dell’impatto) per poi passare alla massoterapia (massaggio terapeutico) adeguatamente eseguita con la giusta gradualità. Successivamente occorrono esercizi di stretching e mobilizzazione. 

Se non trattato in maniera seria, un colpo di frusta può facilmente lasciare postumi e risentimenti per tutta la vita.

Anche nel suo caso le consiglio al più presto massoterapia (si rivolga a un bravo professionista) e successivamente esercizi di stretching e mobilizzazioni.

Resto a sua disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti e le invio un cordiale saluto.

Giovanni Chetta

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