Stimolare la produzione di latte materno in allattamento misto

Gentile dott.ssa,

pratico allattamento misto al mio piccolo che ha 3 mesi e 13 gg.

Da circa 3 settimane, mi assento per lavoro e mi capita di saltare anche due poppate consecutive, cosicché il mio latte, che non è mai stato abbondante, ma riuscivo a dargli dai 90 ai 130 grammi, ora è diventato l’aggiunta dell’artificiale, perché non prende più di 40-60 grammi.

Mi dispiacerebbe molto smettere di allattare, ma ho notato che anche se nei week end, e la notte lo attacco più spesso, la situazione non cambia.

Cosa mi consiglia di fare?

Grazie infinite


Quando, in un allattamento misto, la quota di latte materno non raggiunge almeno la metà di quello che complessivamente prende il bambino, se non si è nelle primissime settimane dopo il parto ma l’allattamento è già stato portato avanti da mesi, si dovrebbe cominciare a riflettere sull’ipotesi di rinunciare alla quota di latte materno salvo darla quando, nei primi tempi, il seno si avverte gonfio, ma senza una vera e propria regolarità.

Nel tuo caso, però, mi sembra che questa importante scarsità di latte sia solo di questi ultimi giorni, perché se ho capito bene, i 100, 130 gr di latte che il bimbo trovava al seno erano una poppata sì e una no, quindi raggiungevano più o meno la metà di quanto suppongo prenda giornalmente il bimbo.

A questo punto è chiaro che il latte tuo si è ridotto perché attacchi più raramente il bimbo al seno e perché forse il ritorno al lavoro ti stressa un po’.

Per ovviare allo stress non c’è molto da fare, ma per ovviare alla scarsità di latte potresti, oltre a bere molto, per quel che serve e a mangiare bene, cercare di attaccare il bimbo più di tre volte al giorno e con poppate piuttosto ravvicinate quando sei a casa e se la tua assenza per lavoro è prolungata, potresti tirarti il latte in ufficio ogni tre ore conservandolo in frigo se ti è possibile farlo altrimenti, soprattutto se è poco, buttandolo se non sai come conservarlo.

Inoltre, quando sei a casa, dovresti attaccare il bimbo come inizio poppata, tenerlo al seno almeno 5, 8 minuti per parte, poi semmai offrirgli il biberon con metà della poppata se proprio non vuoi pesare ilbimbo ogn ivolta.

Per stimolare la produzione del latte non c’è altra via che attaccare il bimbo spesso in un momento e una situazione in cui si è sicuri che succhi vigorosamente, cioè ad inizio poppata, quando è affamato e cercare di non lasciare mai il seno pieno di latte per più di tre o quattro ore senza svuotarlo.

Inoltre, il bimbo andrebbe un po’ affamato, nel senso che se al seno avesse preso una quantità di latte, seppur scarsa, ma quantomeno superiore alla metà di quanto dovrebbe teoricamente prendere, se si dimostra almeno temporaneamente soddisfatto comunque, non bisognerebbe dargli l’aggiunta di artificiale automaticamente ma semmai anche dopo un’oretta e comunque solo se dovesse piangere per fame.

Se, invece, la temporanea sazietà dovesse durare almeno due ore, due ore e mezzo, bisognerebbe attaccarlo nuovamente al seno finché ve ne è la possibilità, cioè finché si è a casa.

Oltre a tutto ciò e all’accortezza di condurre una vita piuttosto regolata ritagliandosi una pausa a metà giornata di totale e assoluto riposo in posizione sdraiata, in silenzio e al buio col bimbo vicino, non c’è molto altro da fare di efficace per aumentare il latte materno se non togliersi dalla mente gli schemi alimentari precisi che portano a pensare che ad ogni poppata un bimbo di tot mesi debba per forza mangiare tot quantità di latte e debba per forza assumere un numero tot di poppate per crescere per forza un tot numero di etti e che portano inevitabilmente alle aggiunte di latte artificiale che, a loro volta, portano inevitabilmente a un sensibile accorciamento della durata dell’allattamento al seno.

Un caro saluto,

Daniela

 

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