Inappetenza o rifiuto dello svezzamento?

Buongiorno Dottoressa,

la mia bambina di 14 mesi pesa circa 8,700 kg ed è alta 74 cm.
Il problema è che non vuole assolutamente mangiare, se non una volta o due alla settimana. Per il resto si ciba al mio seno e basta.
Ho provato di tutto, dalla pappa reale al Protovit, l’Indusil, il ferro, e cibi “spazzatura” nella speranza che fosse un problema di gusti. Nulla di fatto. Premetto di essere  una ragazza che non ha mai mangiato tanto, ma non anoressica.
Adesso sto iniziando il Periactin che pare possa far sviluppare l’appetito come effetto collaterale.
Di certo sono molto preoccupata. All’inizio la mia pediatra non mi credeva, e anch’io mi rendo conto che tante mamme si allertano per nulla.
Le segnalo una pregressa infezione alle vie urinarie basse da E. Coli curata con l’Augmentin.
Ma dopo la guarigione (da 15 giorni almeno) nulla è mutato.
Medea (il nome della mia bimba) continua ad odiare il cibo e a nulla serve che ci sia la nonna, il padre o chissà chi altro… Non vuole cibarsi e si sazia immediatamente. Nel  frattempo sto prendendo il Peridon per aumentare la montata lattea.
Adesso spero che lei possa darmi un valido consiglio.
Grazie di cuore.
Francesca
Cara Francesca,
se il tuo latte è ancora abbondante, se la bimba si attacca al seno ancora volentieri, spesso e con interesse e si sazia ogni volta così come si saziava quando era più piccola e se, per di più, non ha una costituzione particolarmente robusta con una velocità di crescita tale da spingerla ad alimentarsi molto pur di soddisfarla (ho già avuto modo di spiegare che il senso di fame obbedisce a segnali interni così, se un bambino è di costituzione robusta, tenderà a crescere velocemente e per fare ciò tenderà a mangiare in modo tale da raggiungere il suo obiettivo e viceversa), se, dal punto di vista psicologico la simbiosi con te, cioè la sua dipendenza psicologica da te, è ancora molto forte, tutto può contribuire a far sì che rifiuti lo svezzamento indipendentemente dal suo appetito per motivi psicologici più che per mancanza di fame.
Se non avesse lo stimolo della fame, infatti, non si attaccherebbe volentieri nemmeno al seno e, visto che il problema dura da tempo, il tuo latte sarebbe già diminuito.
Allora che fare? Prima di tutto accertarsi con analisi accurate che il problema alle vie urinarie sia realmente superato, poi, visto che al compimento dell’anno (anche prima, ma la bimba non è molto grossa e bisogna considerarla come avente poco più di 7-8 mesi) le sostanze contenute nel latte materno non bastano più per un corretto accrescimento del bambino, bisogna che tu stessa ti convinca che è ora di cambiare atteggiamento nei confronti della bimba che ora, cioè, in realtà, solo dal momento che ha raggiunto gli otto chili, ha bisogno di altre sostanze, soprattutto altre proteine e un maggior quantitativo di ferro rispetto a quanto puoi trasmetterle attraverso il tuo latte.
Concederai, quindi, il seno solo tre volte al giorno, massimo quattro, ad orari piuttosto regolari e manterrai fisso a mezzogiorno un pasto al cucchiaio non sostituibile dal tuo latte se lo rifiuta. Naturalmente, a questo punto, dovrai capire quali sono i sapori che la attirano di più e dovrai cercare di assecondarla in questo.
Dovrai farla mangiare seduta correttamente e non in braccio, dovrai perderci un po’ di tempo, ma non dovrai offrirle il seno in sostituzione se rifiuta di mangiare, almeno al momento di quel pasto lì, così come a metà mattina, dopo almeno tre ore dalla poppata al seno, darai un po’ di frutta al cucchiaio, ma non troppa per non rovinarle l’appetito.
Il Periactin è un antistaminico che stimola l’appetito a livello centrale, cioè a livello del centro cerebrale della fame e, i primi tempi, potrai darlo mezz’ora prima dell’orario della pappa per aiutare la propensione della piccola ad alimentarsi in altro modo oltre che al seno.
Il farmaco può essere dato anche due volte al giorno, però penso che la bimba non abbia, in modo particolare, un problema di mancanza di appetito, quanto di difficoltà ad accettare lo svezzamento. Svezzamento che, in fondo, diventa realmente necessario attuare dopo il raggiungimento di otto chili e non tassativamente al sesto o all’ottavo mese.
Certo è che se lo svezzamento è proposto tardi, paradossalmente, sarà più difficile farlo accettare al bambino rispetto ad uno svezzamento proposto al sesto mese, così, nei bambini di costituzione minuta e non troppo robusta, che a sei mesi non pesano ancora otto chili, nei bambini che non sono dei gran mangioni e che attuano con lentezza tutte le loro tappe di accrescimento, non solo fisico ma anche psicologico con relativo lento distacco dalla mamma e scarsa curiosità per le novità, lo svezzamento dovrà essere ritardato ed affrontato con molta pazienza, senza fretta né ansia, ma con altrettanta determinazione se i tempi spontanei del bambino fossero esageratamente ritardati.
Quindi, prima di tutto non sentirti in ritardo eccessivo rispetto allo svezzamento ma sappi che adesso è ora di cominciare e non tanto nei mesi precedenti: convinciti prima di tutto tu come mamma, perché anche per la mamma non è facile affrontare lo svezzamento visto che si configura come un distacco quasi forzato dal proprio bambino e cerca di non inviare messaggi ambivalenti e contraddittori alla tua piccola tentando, da una parte, di svezzarla e, dall’altra, di aumentare il tuo latte con il Peridon.
Somministra per un po’, se credi, il Carpantin dandolo rigorosamente mezz’ora prima della pappa e non in altri orari perché prima delle poppate al seno non avrebbe senso visto che succhia volentieri, varia il sapore della pappa fino a capire quello che accetta più volentieri e, soprattutto, non essere in ansia al momento del pasto e non cedere proponendole il seno se rifiuta la pappa.
Il seno resterà per la merenda del pomeriggio, per la cena e prima di dormire; lo stesso, non dare il tuo latte molto vicino alla pappa, cioè in tarda mattinata, altrimenti non avrà più fame: piuttosto anticipa la pappa alle undici e mezza o giù di lì se vedi che a quell’ora ha già fame.
Prepara porzioni piccole, senza troppo brodo vegetale che fa volume e fai in modo che prenda i suoi 30-40 grammi di carne con la pastina nelle prime cucchiaiate, così, anche se non riuscirà a finire il piatto, non perderà molto.
Non insistere con la forza quando si oppone al cucchiaio, cerca di distrarla e di farle vivere il momento dell’alimentazione non come una tortura ma come un piacere e un simpatico gioco: questo dipenderà molto anche dal tuo atteggiamento e da quello di tutte le persone che ruotano attorno alla piccola.

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