Il massaggio infantile

massaggio_infantile734.jpgNelle esperienze di massaggio infantile che ho vissuto con i miei figli, ho verificato fino a che punto risponda a verità uno dei principi dell’Aimi, l’associazione che si occupa di diffonderlo in Italia.
"Il massaggio infantile non è una tecnica, è un modo di stare con il proprio bambino".
Fortunatamente non mancano nel nostro paese le proposte a riguardo per i genitori, da parte di consultori, nidi, centri appositi. C’è da dire che spesso l’approccio rimane episodico, mentre si può replicare ben oltre la durata del corso un momento intimo e dolce con il proprio figlio.

Le origini
Il massaggio infantile unisce all’antico massaggio indiano elementi del moderno massaggio svedese, di yoga e di riflessologia plantare. La sintesi è opera, negli anni settanta, di Vimala McClure. Anche Frédéric Leboyer ne è un fautore.
Per entrambi, il massaggio va praticato in un contesto di ascolto e di rispetto del bambino.



Il libro
Massaggio al bambino, massaggio d’amore di Vimala McClure, tradotto e pubblicato in Italia da Bonomi Editore, è un testo ricco e scorrevole per approfondire quanto appreso in un corso, ma a maggior ragione può servire a chi non abbia avuto l’opportunità di seguirne uno. La chiarezza delle spiegazioni, corredate da fotografie, consente senz’altro un approccio individuale, anche da profani. E l’autrice, come si arguisce dal titolo, ha cura di associare sempre all’illustrazione delle tecniche il senso profondo, relazionale, del massaggio infantile.


Come?
Innanzitutto bisogna procurarsi un olio specifico, spremuto a freddo, innocuo in caso di ingestione. Si spoglia completamente il bambino in un ambiente debitamente riscaldato e lo si stende, per cominciare supino, su una superficie comoda coperta da una tela cerata (se non ha ancora acquisito il controllo sfinterico) e da un asciugamano. Si versa una piccola quantità d’olio in un contenitore, per ungere anche in seguito le dita. Si tolgono gli anelli, se presenti. Si raccoglie l’olio con le mani e le si strofina per scaldarlo.
Se si seguono le raccomandazioni di Vimala McClure a questo punto è usuale "chiedere il permesso" di procedere al bambino. È per i piccolissimi un tacito consenso, che a volte revocano con una certa vivacità…
La sequenza classica che viene presentata dagli insegnanti Aimi comincia con il massaggio di piedi e gambe, uno fra i più amati dai bambini. Può accadere invece che alcuni massaggi, e più frequentemente quelli alla pancia o al viso, suscitino proteste. La sequenza, nei limiti del possibile, dev’essere completata, ma nulla vieta di indugiare a lungo nei massaggi preferiti, meno in quelli che infastidiscono, salvo smettere del tutto se l’insofferenza è troppo pronunciata.


Perché?
Favorisce il rilassamento, costituisce uno stimolo per la coscienza del proprio corpo raggiunta dal bambino, aiuta il regolare funzionamento dell’intestino, può giovare ai disturbi del sonno, può avere ottimi risultati nel mitigare il disagio dovuto alle coliche del neonato (si veda in merito QUESTO ARTICOLO).
A mio parere, per la mamma è un modo di esplorare la relazione con il suo piccolo che è un peccato negarsi, o limitare a un breve ciclo di incontri. Il contatto pelle a pelle, i movimenti, gli sguardi, le voci, i profumi vanno al di là della meccanica esecuzione delle sequenze di massaggio. Raramente accade che un bambino non gradisca. In tal caso, tuttavia, sia nei corsi sia nei testi si consiglia di non forzarlo, di apprendere quel che serve ed eventualmente riprovare più avanti. Nella mia esperienza personale, ho visto la mamma di una bimba riluttante frequentare un intero corso senza mai riuscire a massaggiarla, e ritentare con piena soddisfazione di entrambe in un corso successivo tenuto a un paio di mesi di distanza. Proprio perché il rapporto che si instaura è fondamentale, e deve offrire una cornice amorevole ai meri benefici fisici, il massaggio infantile si struttura non come un’imposizione bensì come una proposta, fatta al bambino da un adulto in sintonia con i suoi bisogni.


Da quando e fino a quando?
È possibile praticarlo sin dal primo mese di vita, se non vi sono problemi particolari (patologie che lo sconsigliano; per i premuaturi è escluso senza la supervisione di personale qualificato).
Se ci si chiede fino a quando… perché porsi un limite?
Dopo i sei mesi il bambino ha un’interazione con la madre, una possibilità di movimento, un interesse verso lo spazio che lo circonda ben diversi rispetto a quelli di un neonato. Nonostante ciò, è ancora possibile modulare le tecniche del massaggio infantile adattandole all’età del piccolo con cui lo si pratica. Nella maggior parte dei casi, specie se ai movimenti si accompagnano il gioco, la musica e la comunicazione verbale, risulta comunque gradito ai bambini sotto l’anno.
Per quanto riguarda quelli più grandicelli, mi è capitato di riproporre con esiti positivi il massaggio a mio figlio Alessandro quando aveva quasi tre anni. L’avevo coinvolto sia in attenzioni esclusive a lui dedicate, sia insieme al fratellino di pochi mesi. In quest’ultimo caso aveva ricevuto da me gli stessi massaggi fatti al secondogenito, e gliene aveva dispensati alcuni lui stesso (è fattibile, se il fratello maggiore collabora, con qualche cautela e con la scelta delle tecniche più semplici). Anche per la gestione delle problematiche di gelosia, è stata una forma di confidenza corporea intensa e bella per tutta la famiglia.

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