Parasonnia infantile: pavor notturno?

Gentile dottoressa,

gradirei avere informazioni sul disturbo del sonno che accompagna mia figlia di 3 anni e mezzo tutte le notti.

Circa 4 ore dopo che si addormenta, inizia a parlare o meglio gridare in maniera concitata nel sonno, si agita girandosi in continuazione nel letto e chiama la mamma, se va mio marito si arrabbia ancora di più, ma anche se vado io e le chiedo perché piange e si agita mi risponde che non lo sa… e dopo pochi secondi si mette giù a dormire e dopo alcuni minuti ricomincia ad agitarsi. Questo va avanti per circa 60-90 minuti a notte! Poi la mattina non ricorda nulla.

Io vorrei sapere come comportarmi e se devo fare delle visite specialistiche in merito.

Anche io quando ero piccola a volte parlavo nel sonno ma non in maniera concitata e non così spesso.

Grazie

Paola

 


Il disturbo della bimba è una parasonnìa, capitolo che comprende molti disturbi che si manifestano durante il sonno come il pavor notturno, gli incubi, il sonnambulismo, l’enuresi, le gambe senza riposo ecc. ecc.

Nel tuo caso si tratta, penso, di pavor notturno, crisi di paura non meglio definita che induce i bambini a chiamare aiuto senza, però, essere completamente svegli e coscienti.

Non si tratta di veri e propri sogni o incubi (se così fossero la bimba ne conserverebbe memoria da sveglia oppure si sveglierebbe completamente durante la notte riuscendo a raccontare cosa stava sognando), ma di uno stato di sonno particolarmente profondo simile alla trance che non va assolutamente interrotto pena un forte disorientamento momentaneo del bimbo e una sua difficoltà a riprendere successivamente il sonno.

Quando la bimba chiama o chiede aiuto, quindi, si può e si deve, certo, accorrere da lei, però senza svegliarla e senza interagire con lei ma soltanto per controllare che non si alzi, non cada dal letto e non si faccia male in qualche modo.

Aspettando con pazienza e senza allarmarsi, dopo pochi minuti la bimba si calmerà da sola e passerà alla successiva fase di sonno che sarebbe il sonno rem o paradosso, la fase durante la quale si formano i sogni, che, nel caso della bimba, possono tranquillamente essere di tutt’altra natura ed essere, magari, raccontati la mattina successiva in piena serenità senza più alcuna traccia di quanto avvenuto la sera precedente.

Le parasonnie si manifestano, come ho detto, durante la fase di sonno molto profondo che caratteristicamente, anche se non sempre, precede la fase rem, quindi, volendo ridurle quando sono molto frequenti, prolungate e fastidiose, si deve tentare con un farmaco che impedisca al sonno di approfondirsi molto fino ad arrivare a quello stadio: la niaprazina, il più conosciuto Nopron, ha questo effetto e, benché sia solitamente utilizzato nei bambini che hanno risvegli troppo frequenti durante la notte o una particolare difficoltà ad addormentarsi, anche nel tuo caso potrebbe essere tentato, ma in realtà, se la bimba la mattina si sveglia vispa e riposata, non so quanto sia necessario utilizzarlo.

Anche le benzodiazepine come Valium hanno un effetto simile, ma i bimbi, spesso, si risvegliano straniti. Io consiglio di non fare proprio nulla e, se la bimba avesse un carattere piuttosto ansioso, cercherei di capire se, in questo periodo, qualcosa possa turbarla, magari in ambiente scolastico, in certi cartoni che vede di pomeriggio o in una situazione familiare che lei vive con una certa tensione emotiva.

Un disturbo particolarmente importante dovrebbe essere studiato e valutato in un centro specializzato proprio nei disturbi del sonno, che potrà prendere in considerazione il problema su tutti i profili. Anche alcune intolleranze alimentari si possono manifestare con agitazione notturna e disturbi del sonno (latte, latticini, lattosio, ecc.)

Un caro saluto,

Daniela

 

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