Laringite catarrale in un bimbo di 2 mesi

Gentile Dottoressa,
sono la mamma di Samuele, un bambino di 2 mesi che ha una laringite catarrale.
La prima domanda che le porgo è: i bambini non sono immuni dalle malattie fino a 6 mesi grazie alla copertura materna?
La seconda domanda invece riguarda la laringite: il pediatra mi ha detto che è stata causata da un virus e che passa nel giro di 2-3 giorni facendo fare al bimbo inalazioni di vapore con l’umidificatore 2-3 volte al dì per 30 minuti circa ma che poi arriverà la tosse tipo "da fumatore" che resterà sino a giugno.
Sono contenta di non dover somministrare medicinali ma basterà il vapore? 
Per adesso l’unico sintomo di Samuele è la voce rauca e non c’è febbre. Tornerà la sua voce? E perché la tosse durerà sino a giugno? Il pediatra non mi ha dato risposte, mi ha detto solo che la tosse inizia a ottobre e finisce a giugno e potrò constatarlo da sola il prossimo inverno.
Potrebbe darmi qualche indicazione più utile?
Io e Samuele la ringraziamo per la gentilezza e l’aiuto.
Stefania

Cara Stefania,
durante tutta l’età prescolare, ma soprattutto nei primi tre, sei mesi di vita, le malattie che possono affliggere i bambini sono per più dell’80% delle volte di origine virale e il restante 15-20% di natura batterica. Questo per vari motivi, tra i quali la relativa immunità trasmessa passivamente al bambino dal sangue placentare, prima (primi tre mesi) e dal latte materno in seguito. Ma l’immunità che viene trasmessa dalla madre al feto, prima, e al lattante poi, protegge soprattutto nei confronti di quelle malattie che la mamma stessa ha contratto durante la sua vita e di quelle che stimolano la produzione di anticorpi durevoli.
I virus responsabili delle infezioni, soprattutto delle prime vie respiratorie, sono in quantità infinita, quelli più comuni e frequenti sono circa 200 ma ce ne sono infinitamente di più e non sempre la mamma ha anticorpi contro tutti, ovviamente. Quindi, qualche malattia, anche i lattantini, prima o poi, se la prendono, anche se allattati al seno, soprattutto se vengono a contatto con agenti patogeni caratterizzati da una certa virulenza oppure che riescono a colonizzare le prime vie respiratorie in grande quantità. Virus e batteri, poi, nel tempo, subiscono mutazioni e anche se la mamma può trasmettere i suoi anticorpi prodotti molto tempo prima in occasione di una infezione simile, i virus stessi, col passare degli anni, potrebbero essersi modificati.
Per quanto riguarda la seconda domanda: la laringite, se virale, ovviamente, non può essere curata con nulla perché gli antibiotici nulla possono contro i virus; e allora restano i rimedi che riducono i sintomi dell’infiammazione e il vapore tiepido è uno di questi. Passati i primi due o tre giorni senza tosse o con tosse secca e stizzosa, il bambino inizierà a produrre catarro in quantità crescente e il catarro stesso, prodotto da alcune cellule della mucosa che riveste le prime vie respiratorie, giorno dopo giorno, diventerà sempre più "grasso", cioè fluido, tanto da sembrare più abbondante e da simulare un peggioramento. Le infiammazioni laringee sono note per durare a lungo: forse avrai fatto esperienza di una forma di raucedine o di abbassamento della voce e ricorderai che, a dispetto della patologia assolutamente benigna e spesso senza febbre che l’aveva provocata, il sintomo dell’afonia era durato molti giorni, anche più di dieci, senza che nessun farmaco fosse stato risolutivo.
Questo è dovuto all’edema della mucosa laringea e delle corde vocali, organi caratteristici per tornare alla normalità con molta lentezza dopo una infiammazione. In questo periodo di lento ritorno alla normalità, le mucose stesse non hanno una funzionalità normale e le ciglia che le ricoprono non hanno una funzionalità efficace (non sono più dei bravi spazzini), quindi, niente di più facile che altri virus, anche di poco conto, nel frattempo, riescano ad attecchire, contribuendo a mantenere catarro, tosse e via discorrendo.
La stessa funzione dei virus la possono fare i pollini e gli allergeni ambientali ed è forse questo il motivo della funesta previsione del pediatra. Però io non credo che si debba essere così sicuri a priori che tutto si svolgerà in questo modo: sarei, di base, più ottimista e piuttosto, appena il bimbo sta meglio e le buone giornate saranno arrivate, io, se ti è possibile, porterei il piccolo a respirare aria di mare, pura e priva di pollini, ma non sapendo dove abiti, non so se ti sarà posibile farlo.
Ad ogni modo, qualora ci fossero fumatori in casa o negli ambienti frequentati dal bimbo, dovrebbero essere immediatamente allontanati: questo sì che si può fare. Quando un bambino si ammala molto precocemente, cioè prima del compimento del primo anno di vita, è facile che l’organo colpito resti debole e facilmente suscettibile di ammalarsi per alcuni anni fino alla fortificazione definitiva del sistema immunitario del bambino: questo può essere un secondo motivo che ha indotto il pediatra a preannunciarti quello che ti ha detto. Ma anche questa volta non è detto che tutto debba per forza succedere… 
Un caro saluto,
Daniela

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