È cominciata con alcune chiazze sul viso, qui e lì… Aurora aveva da poco compiuto un mese.
Dopo l’eritema sulla fronte appena nata e quella specie di acne che le era venuta qualche settimana dopo pensavo di essere a posto con i problemini di pelle di mia figlia.
Insomma, avevo letto nel libricino Aurora: istruzioni per l’uso, regalatomi dal personale della sala parto e divorato il secondo giorno passato in ospedale, che queste cose possono capitare e passano da sole.
Insomma, mi sentivo preparata per affrontare questi problemini di pelle.
Passavo ore a curare il cuoio capelluto e la pelle del viso di mia figlia: la mattina, tra la prima e la seconda poppata, quando l’intervallo era più lungo. Per Aurora era diventata una specie di ninna nanna: si addormentava con i miei massaggi.
Le nonne, le zie, le mamme al parco, le vicine di casa, quelle che ti danno i soliti consigli gratuiti non richiesti. Quelle che non sanno neanche cos’è la dermatite atopica ma che pretendono di conoscere il rimedio giusto. Ne ho sentite davvero di tutti i colori: non mangiare latticini (come se me ne abbuffassi poi, visto che è risaputo che vanno presi con moderazione, per prevenire le coliche e come tutti gli alimenti notoriamente allergizzanti), la carne bovina, attenta ai cereali per la prima colazione (hanno tracce di arachidi! oddio!), i biscotti secchi (ma che non lo sai: hanno tracce di latte, mamma mia! E contengono le uova! uh!), e sulla pelle di Aurora usa l’olio d’oliva, quello di mandorle, questa e quest’altra crema, e questo l’hai provato?
Dopo una settimana cedo e faccio quello che avrei dovuto fare mesi prima: la porto dal dermatologo. Il più vicino era un ospedale pediatrico, ma l’approccio mi sembrava lo stesso della pediatra di base. Il giorno successivo mi alzo all’alba e la porto a un istituto dermopatico dove faccio quattro ore di fila per farla visitare dal dermatologo di turno all’ambulatorio pediatrico.
Allora se si lavora con l’obiettivo di far stare meglio la bambina, la partita gira subito in nostro favore.
[Siete ancora lì? Ce la fate a seguirmi un altro po’? Perché ho ancora un bel po’ di cosette da dire…]
Quando siamo uscite dall’ambulatorio Aurora aveva le piaghe in testa, che coprivano il viso e il collo (la parte sotto il mento, non dietro la nuca), ai polsi, dietro le ginocchia, alle caviglie; a volte essudanti, a volte secche, rossore e prurito sempre presenti. Chiazze rosa sulle braccia. Un orzaiolo che non le permetteva più di aprire l’occhio destro.
Io ero rinata, con un’iniezione di fiducia e una lezione di dermatologia ben scolpita nel cervello: “equilibrare” la pelle in base ai bisogni.
Quindi:
- Le creme non si mettono (e non si scelgono) a caso: quelle emollienti si usano quando la pelle è secca, ma se ci sono piaghe essudanti la pelle va asciugata. Ovviamente, è difficile rispondere a un equilibrio così complicato che varia anche di ora in ora. Infinita pazienza e costanza.
- Ogni bimbo ha la “sua” dermatite atopica. Ci sono bimbi che hanno il corpo ricoperto di piaghe e vengono risparmiati solo alle piante dei piedi e ai palmi delle mani, da non poterli prendere neanche in braccio. Quello che vale per uno può non valere per l’altro: non ci si deve dare al “fai-da-te” perché di esperimenti ne fa già tanti la dermatologia e non ha senso farne altri in casa propria con una cavia sofferente e che non sa esprimersi con le parole.
- Le pelli atopiche non si lavano con acqua nei periodi peggiori di infiammazione; a tale scopo va usato un latte detergente a base di oli sintetici, tipo la paraffina – sì proprio lei, che crediamo sia tanto dannosa! – per evitare che una pelle così reattiva si “attivi” per nulla. Insomma, l’acqua a queste pelli da fastidio, come anche potrebbero dare fastidio quei componenti “naturali” che diamo invece per scontato siano tanto innocui. E invece non lo sono, perché potenzialmente più allergenici. Ecco perché per i bimbi, e per gli atopici in particolare, si consigliano oli minerali e non vegetali. È vero che gli oli vegetali non otturano i pori e la pelle respira, ed è vero anche che quelli minerali li otturano ed è bene non usarli a lungo.
Ma – ed è un grosso “ma” – il punto è: la pelle atopica è povera di lipidi, che garantiscono la coesione cutanea, perciò è più vulnerabile e permeabile agli agenti esterni che inducono un processo infiammatorio. Per questo deve essere protetta dall’esterno. Per questo si usano gli oli minerali nei casi gravi e nei periodi peggiori. Un consiglio alle mamme che come me sono appassionate lettrici di etichette: smettete di leggerle! E se proprio volete continuare, mettete da parte la maggior parte delle convinzioni che non si basano sulla sperimentazione dermatologica, perché nella maggior parte dei casi l’errore di valutazione che fate su un prodotto è madornale.
Crema antibiotica sì o no?
Non hanno lo stesso scopo e non sono comparabili.
Fa bene se la pelle sta mediamente bene (infatti la fototerapia è una delle cure usate all’istituto dermopatico dove ho portato Aurora), ma fa male quando la pelle sta già male (è come esporre una pelle ustionata, ci pensate?).
Accortezze quali il taglio corto delle unghie, il bagnetto a 37° senza sfregare con la spugna, uso di teli di cotone per asciugare, casa umidificata non fanno male di sicuro. Ma sono sicura che tutte le mamme già le adottano con i loro bimbi.
Alla fine di tutta questa lunga e noiosa storia che vi ho raccontato sapete cosa aggiungo per quelli che hanno letto tutte ma proprio tutte le righe (e probabilmente lo hanno fatto solo perché hanno un bimbo atopico)? Che mi sento più fortunata a dover spalmare una crema ogni ora piuttosto che a dover mettere un catetere ogni tre ore per insufficienza renale o a dover fare fisioterapia continua perché il bimbo ha il torcicollo congenito.
Sono passati 12 mesi dalla prima fase acuta e ora vedo le cose da un’altra prospettiva, che non è quella di sentirmi a metà strada nell’arco temporale dei due anni che per la maggior parte delle dermatiti atopiche sembra essere la fase più dura, ma è quella della consapevolezza acquisita che questi piccoli cuccioli di uomo devono affrontarne davvero tante e la mamma deve essere sempre al loro fianco, forte come e più di loro.
Questa in fin dei conti non è una battaglia, chissà quante invece me ne riserva il futuro. Ma quelle che arriveranno troveranno una mamma più forte di testa, anche se più insonnolita (!). Scendo dal ring con una piccola vittoria in mano, anche se non un KO.
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Tanta tanta ammirazione e commozione! Mamma di un bimbo di un anno con dermatite atopica che ha da poco intrapreso la strada dell’omeopatia!
ho letto tutto e sembra quasi come se l’avessi scritto io, anche io ormai mi sono rassegnata xchè nn esiste nulla x la dermatite ho sofferto moltissimo e in ogni posto che andavamo tutti chiedevano o ci fissavano o si spostavano ora il mio bimbo ha 2 anni e 4 mesi e migliorato diciamo ogni 6 ore devo dargli l’antist. be speriamo guarisca stiamo facendo una vita propio di ….io ti capisco davvero e spero che voi stiate meglio auguri x l’anno nuovo!!!
ho pianto mentre leggevo, proprio perche stanotte ho messo al mio bimbo di 8 mesi la cremina con il cortisone dopo 10 giorni che il dermatologo ce l’ha prescritta! Il mio bimbo sofre tantissimo per la dermatite atopica e io soffro con lui. non so più cosa fare! sono disperata! ho letto ultimamente che la crema protettiva al ossido di zinco (quella che si usa per la zona pannolino) aiuta a sigillare la pelle del volto. Caspita! che situazione 🙁 🙁
Sono una nonna, la mia nipotina soffre di dermatite atopica. Ho letto ogni tua riga.
Vedo mia figlia soffrire e anche lei certe volte e stanca e piange. Io soffro per la bambina e per mia figlia.
Anche noi abbiamo provato l’anno scorso l’omiopatia ma e anche questa ha fallito.
Auguroni e bacio ad Aurora.
Scusate se mi intrometto in questo forum, ma mi permetto di dire che sto brevettando un composto totalmente naturale che elimina i sintomi della dermatite atopica, soprattutto quella del bambino. Questo vuol dire: niente piaghe, niente prurito, con guarigione completa in pochissimi giorni, da 3 a 10 secondo la gravità del problema. Il composto è già stato sperimentato con incredibile successo su decine di bambini affetti da dermatite atopica che venivano oramai trattati esclusivamente con cortisone. Ho potuto sperimentare l’ efficacia anche sui miei due bambini che hanno risolto il problema con l’ applicazione del composto. Chiunque voglia farmi delle domande in privato può scrivermi al mio indirizzo email: luziettidamiano@hotmail.com Un saluto a tutti e non scoraggiatevi mai!
Aiuto non riesco a smettere di piangere!ho rivissuto nella tua storia la mia, stesse sensazioni, stessi dubbi, stesse paure e stessa disperata voglia di “liberare” i nostri bambini da questa cosa.Io sono stata fortunata, il mio Andrea ora ha 11 anni,ha avuto una dermatite feroce dalla nascita fino ai 2 anni,anche lui si è “pulito”con l’omeopatia,ora ha una pelle splendida;ha sviluppato sui 7 anni allergia ad acari e graminacee,fortunatamente non ha bisogno di assumere farmaci,è tutto sotto controllo.Ma noi sappiamo che “lei” è dentro di lui,e ogni tanto ritorna, poi sparisce,e con lei ritornano le vecchie sensazioni,e quel voler cercare il rimedio per spegnere il fuoco che ha dentro…il rimedio non l’ho ancora trovato, a volte mi dico che tutto l’amore che provo per lui basti a mandarla via, o almeno a tenerla lontana per un pò…e allora lo stringo e lo bacio ancora più forte, male non gli fa di sicuro,anzi!!un abbraccio grande alla tua Aurora e a tutti i nostri bimbi “speciali”