Come ho tolto il ciuccio al bimbo

ImageAbbiamo raccolto di seguito alcune esperienze paradigmatiche del momento di sospensione dell’uso del ciuccio.

Leggendo questi racconti tratti dal FORUM, siamo certe troverete spunti e suggerimenti interessanti per affrontare questa nuova tappa di crescita.

PACIULFA
Abbiamo passato varie “fasi ciucciche”.
Inizialmente, verso i quindici mesi credo, questo ciuccio ha iniziato a volare. Volava su nel cielo, prendeva anche l’aeroplano a volte, era l’aeroplano dei ciucci, tutto pieno di ciucci. Volava e volava finché un bambino che doveva fare la nanna non lo chiamava, allora scendeva dal cielo e atterrava nel lettino e stava lì ad aspettare il bambino. Stava con lui tutta la notte e al mattino ripartiva, poi tornava per la nanna del pomeriggio e così via.

Cosicché, all’ora della nanna, si usciva tutti sul balcone e si chiamava a gran voce “ciucciooooo! ciuccioooo!”, e lui arrivava.
Verso i due anni di Viola, questo ciuccio cominciava a essere un po’ stanco di volare di qua e di là e poi essere ciucciato tutta la notte e tutto il pomeriggio. Così fece sapere a Viola che magari qualche volta durante la notte si sarebbe preso un po’ di riposo, o magari qualche giorno sarebbe arrivato un po’ più tardi… In realtà è stato bravissimo questo ciuccio, perché poi, dato che lei ci teneva così tanto, è sempre arrivato più o meno puntuale e non l’ha mai lasciata.
Ma ogni tanto glielo diceva, non si sa mai…
Nel frattempo Viola diventava un po’ più ciucciomane.
Verso settembre-ottobre, complice forse anche il fratellino neonato, il trasloco, l’asilo… insomma voleva andare a nanna solo per avere il ciuccio.
Al ciuccio questa cosa non piacque, si sentì un po’ preso in giro, così un pomeriggio non arrivò. La mamma di Viola temeva pianti disperati, visto che la bimba per mesi si era rifiutata di lasciare anche solo un giorno di riposo al poveretto, e invece bastò una canzoncina e Viola dormiva.
Il ciuccio finalmente aveva i pomeriggi liberi.
Verso Natale Viola decise di regalarlo a Babbo Natale. Uau!
La sera di Natale si prepararono i biscotti, i mandarini, il latte per babbo natale, e il ciuccio (arrivato prima per l’occasione). Tutto sotto l’albero ad aspettare Babbo Natale.
Dopo 5 minuti Viola uscì dalla camera dicendo che a Babbo Natale glielo avrebbe regalato l’anno dopo, se lo prese e tornò a dormire.
Ma era pronta. Mamma lo sapeva, e il ciuccio pure. Son quelle cose che una mamma sa e basta. E anche un ciuccio!
Si rimandava solo per pigrizia, perché comunque si immaginava che qualche crisi sarebbe stata inevitabile, e con Ivan il terribile nella stessa stanza la cosa faceva un po’ paura.
Ma una sera….

Quella sera Viola chiamò il ciuccio (in questo periodo il ciuccio aveva adottato come pista di atterraggio il davanzale della finestra della sua camera), poi entrò in camera, andò verso il davanzale e trovò…
…un ciuccio! ma non il suo, uno di quei ciucci di zucchero, un lecca-lecca a forma di ciuccio (che lei chiedeva da giorni), e le si illuminarono gli occhi. Prese questo ciuccio e se lo ciucciò tutto. Ma nel frattempo scoprì che sul davanzale c’era anche un biglietto. Viola non sapeva leggere e chiese al papà di leggerle cosa c’era scritto: “Cara Viola, sono il tuo ciuccio! Ti scrivo perché oggi è successa una cosa: è nato Giovanni! È nato oggi e tutti gli altri ciucci sono impegnati e non riescono ad andare da lui… tu ormai sei grande, e sai fare la nanna da sola, mentre lui è piccino piccino… quindi mi tocca lasciarti e andare da lui. Ti lascio questo dono come mio ricordo. Il ciuccio.”
Il ciuccio volò da Giovanni.
Viola dormì quella sera, come tutte le sere successive, senza di lui. Una canzoncina in più per un paio di settimane, ogni tanto una lunga coccola sdraiate insieme nel suo letto. A volte la domanda: “Dov’è il mio ciuccio?” “Da Giovanni”. Ok.
La mamma si godette quelle serate in cui se ne stava un po’ nel letto insieme a lei (che non aveva mai voluto nessuno per dormire), e successivamente le nottate in cui ALMENO VIOLA non si svegliava più perché non trovava il ciuccio.

Ivan usa il ciuccio per la nanna.
Pensavo che sarebbe stato un problema. Invece no.
Viola era pronta davvero.
Se non lo fosse stata? C’è un ciuccio di riserva ancora nel suo cassetto, ma ormai è un cimelio.

SCILLA
Giorno del suo compleanno, dopo i festeggiamenti giro sul lungomare di sera.
Perde il ciuccio e non lo troviamo più. Ripercorro le strade avanti e indietro per trovarlo ma nulla. Allora vado in farmacia e glielo compro nuovo, ma non ne vuole sapere, gli viene il vomito.
Da allora non l’ha mai più preso. Le prime notti sono state un po’ dure, specie la prima in cui ha pianto per un’ora e più filata.
Ogni tanto per i giorni successivi, me lo chiedeva… o meglio mi chiedeva: “Dov’è il mio ciuccio?”, e io gli ricordavo che lo aveva perso al mare.
Aveva due anni esatti e teneva il ciuccio 24 ore al dì, lo toglieva solo per mangiare!
Quindi immaginate la mia felicità quando lo ha perso.

CRAZY
Io sono stata un po’ crudele (metodo utilizzato anche per me): bagnare con un po’ di… peperoncino il ciuccio!
Gabry immediatamente ha detto “brucia, brucia” e lo è andata a buttare lei. Dopo un po’ di ore l’ha richiesto e io le ho ricordato che bruciava e mi ha detto: nooooo!!
È stata come al solito brava,e lei era una di quelle bimbe che senza ciuccio non si addormentava in nessun modo!
Come si dice… i metodi antichi…

COS73
Il ciuccio c’è ancora e mi illudo (cioè per adesso sono convinta) che lo lascerà spontaneamente, come è successo con altre cose.
Ci fossero state urgenze (problemi di denti o palato) sarebbe stato un altro discorso, ma siccome non me ne risultano la lascio in pace. Ovviamente si cerca di limitarne l’uso e di non incoraggiarlo troppo, e poche ore al giorno non penso possa far danni.
È un oggetto rassicurante e non mi piace l’idea di toglierlo arbitrariamente, preferisco che smetta spontaneamente quando non ne avrà più bisogno.

FEDE75
Poco dopo i due anni di Daniele, una sera mi aveva fatta incavolare, l’ho sgridato (come si può sgridare un bimbo di due anni), lui ha urlato “CATTIVA!” e ha buttato a terra il ciuccio (che comunque prendeva solo per la nanna serale). Gli ho detto di raccoglierlo, e ha urlato di nuovo con una faccetta dispettosa “NNNNOOOOO”. Gli ho ripetuto di raccoglierlo o lo avrei buttato. Ha ribadito il suo NO forte e chiaro. Ho preso quel ciuccio e gli altri 3 o 4 sparsi per casa e li ho gettati nella spazzatura. Lui è diventato tutto rosso ma non ha versato una lacrima e non ha più chiesto il ciuccio.

MAIA73
Un po’ prima dell’inverno (quindi nemmeno a due anni e mezzo) lo abbiamo tolto di giorno.
Gli ho detto che arrivava la mattina una formichina e portava via il ciuccio (di giorno lo nascondevamo) e in occasione della nanna la formichina glielo riportava.
Un paio di giorni e si è abituato a questa routine, tanto che poco dopo il ciuccio nemmeno veniva nascosto, era solo in cima ad una mensola e lui non lo chiedeva manco più di giorno per il riposino.
Per la notte lo prende ancora.
Conto che smetta volontariamente
Non me la sento di toglierlo brutalmente.
Anche perché Tommaso solo da poco ha iniziato a dormire tutta la notte, quindi non vorrei entrare di nuovo nel tunnel.
Confido che lo abbandoni di sua spontanea volontà, anche se io ogni mattina insisto che il ciuccio è per bambini piccoli, che è più bello senza, ecc…

RUFY
Anche noi romanticamente dato a Babbo Natale per darlo ai bambini più piccoli.
Due anni, precisi.
Limite per me massimo per un ciuccio.
Limite arbitrario, chiaro.

AZUR
Sulla base della filosofia di Cos73 ho aspettato anch’io che la bambina n.1, ciuccio-maniaca, fosse pronta a fare il grande passo.

Per scoraggiarla nell’attesa avevamo una bastardissima gazza ladra che ogni tanto (di giorno e quando lei non era stanca) veniva e si rubava il ciuccio per darlo ai suoi piccoletti… ma lo riportava sempre prima di sera o di momenti di stanchezza particolare.

Verso i tre anni da sola ha iniziato a usarlo solo la notte e per emergenze tipo cadute e simili.
Verso i tre e mezzo io avrei voluto forzare la cosa, ma c’era di mezzo la nascita del fratellino e ho lasciato perdere.

A quattro anni e mezzo, la notte di Natale, lo ha messo sul vassoio per Gesù Bambino, insieme a latte e biscotti.
(Poi il giorno dopo si è pentita, ma avrebbe dovuto aspettare un anno intero il ritorno di Gesù Bambino, quindi nada!)

Il bambino n.2 non ha mai voluto ciuccio, quindi a ‘sto giro non ho il problema di eliminarlo.

ZIZZIA
Intorno ai due anni facevo sparire il ciuccio prima che si svegliasse, per poi farlo ricomparire solo la sera prima della nanna, poi esattamente nel mese di maggio dell’anno scorso ho eliminato del tutto il ciuccio. Abbiamo raccontato a Beatrice che il gatto randagio che spesso è nel nostro giardino, il gatto Pippo, l’aveva rubato.
Ancora lei se lo ricorda, e ancora accusa il gatto del furto… però ha funzionato, e devo dire è stato più facile del previsto.

MARI’
Due mesi prima del suo compleanno, il terzo compleanno, ho cominciato a dirgli che da quel giorno sarebbe diventato un bimbo grande e che i bimbi grandi non hanno più il ciuccio… e così abbiamo fatto.
La sera stessa del compleanno l’ha voluto a tutti i costi ma dal giorno dopo lui stesso ha detto che il ciuccio non lo voleva più perché era diventato un bimbo grande.
Abbiamo passato un mese, o forse un po’ di più, di iper-mammite acuta… ero diventata il sostituto del ciuccio. P
erò ce l’ha fatta tutto sommato bene. Penso che molto importante nel suo caso sia stata la presenza comunque per la nanna del suo cagnolino Baluba che potrà portare a letto, se vuole, anche per sempre.

RIE
L’idea era quella di Cos73 anche per me.
Anche perché, a meno che un bimbo non lo tenga 24 ore al giorno, la storia dei denti che si storcono non mi ha mai convinta.

Certo… un minimo di lavoro dietro le quinte ce l’ho messo.
Prima ho spinto Alex ad usarlo solo per dormire e per eventuali incidenti con pianti disperati, poi ho tentato varie manovre anti-ciuccio, come non offrire/non rifiutare (anche se significava qualche sforzo in più per… sostituirci al sostituto), distrarlo quando lo chiedeva, presentargli in alternativa altro genere di consolazione.
Dopo un po’ ha deciso di non averne più bisogno.
È avvenuto gradualmente.
Aveva due anni e mezzo.

SILVIETTA
Matteo è sorprendente.
Voi mi conoscete ormai. Non sono certo quella del figlio BRAVO.
Ma nelle fasi di crescita, cambiamento e separazione, Matteo credo sia insuperabile.
perché?
Perché fa da solo. Il mio merito credo sia stato solo quello di non forzarlo MAI a fare niente. Di aspettarlo.
E così… a 10 mesi ha mollato la tetta da solo.
A 2 anni e mezzo ha mollato il pannolino da solo.
A 3 anni e 1 mese ha mollato il ciuccio la notte da solo.
Pur assecondandoli può non succedere tutto questo. Ne sono consapevole.
A noi è andata bene.
Due sere fa è venuto e ha detto:
“Mamma, stasera vado a nanna senza ciuccio. Si, si ci vado POOOOOOOOOOOOOOPPIO senza.”
E ci è andato.
Ha faticato un po’ a prendere sonno ma non ha mollato.
Ieri sera non l’ha nemmeno nominato.
Si è addormentato in tre minuti e ha dormito tutta notte.

DARIA
È stato meno drammatico di tutto il resto. Dami era un ciuccio dipendente… poi a due anni esatti mentre guardava giù nel water la pipì che aveva appena fatto la mamma gli è caduto il ciuccio. Io di riflesso ho tirato la corda e lui poverino si è visto il suo amico del cuore finire nel turbine d’acqua.
Gli ho detto che era andato nel fiume cosi mi ha costretta a scendere dietro casa per vedere, ma gli ho spiegato che ormai chissà dov’era, in qualche lago e poi mare, e ogni volta che andiamo al lago lui guarda sempre giù e mi dice: “Mamma chissà se lo troviamo!”

SUPERAFFAELLA
Con Davide, a due anni e mezzo, sostituimmo il ciuccio con delle coccole per l’addormentamento. Lui ne fu contentissimo perché ha sempre amato essere stracoccolato. In una settimana aveva scordato il ciuccio.
Con Lisa la vedevo dura… ma dura-dura! Non si era mai addormentata senza. Invece una sera mio marito aveva le palle girate, Lisa fece un capriccio, lui fece finta di buttarle il ciuccio, lei si disperò per un’ora e, da quel momento, addio ciuccio. Mai l’avrei immaginato.
Credevo che l’indomani mi avrebbe costretta a ricomprarlo.
Lisa è così: dopo una forte sgridata non ha poi il coraggio di ripetere l’errore. Un mio sclero le fece abbandonare il ciuccio fuori dalla ninna. Uno sclero del papà glielo ha fatto abbandonare definitivamente. CHE OTTIMI EDUCATORI SIAMO!

ALNITAK
Giacomo non lo ha più voluto a partire dai due mesi e mezzo. Non che prima lo prendesse chissà quanto, però lo prendeva. Purtroppo a tre mesi ha iniziato a succhiarsi il pollice e ancora adesso, per addormentarsi e per dormire, se lo ciuccia. Quando aveva circa un anno il pollice, quello destro, perché il sinistro non lo ciuccia, gli era diventato una cosa obbrobriosa.
Così quando è nata Vera, per evitare che prendesse anche lei l’abitudine al pollice, ho cercato di imporle il ciuccio fin da subito. Pensavo infatti che l’abitudine del ciuccio fosse più facile da eliminare rispetto a quella del pollice. Invece a sedici mesi lo vuole assolutamente per dormire. Ma anche durante la giornata, se è stanca o un po’ stressata o semplicemente se lo vede, chiede imperiosamente il suo “tittì” (così chiama il ciuccio).
Per ora non mi preoccupo, ma tra qualche mese penserò a come toglierglielo.

PANDINA
Alice mi ha sorpresa circa una settimana fa.
Mia figlia non è di quelle sempre in giro col ciuccio.
All’età di un anno si è deciso che al mattino il ciuccio finiva in una scatoletta in alto su un ripiano.
Da allora lo usava sempre e solo per dormire. Però è diventato un amico inseparabile, mai stata capace di dormire senza.
Della serie che quando c’era da minacciare ed ero alla frutta, ricorrevo alla minaccia di buttarle via il ciuccio.
Dicevo che una settimana fa mi ha sorpresa.
Eravamo dai miei a cena, mi guarda e mi dice: “Mamma, non me lo devi dare più il ciuccio, lo diamo un bambino più piccolo, alla Martina” (la cuginetta appena nata).
Non lo so se fa parte della fissa che LEI È GRANDE (ultimamente stressa con questa storia), fatto sta che io dubitavo fortemente della cosa.
Lei ha messo il suo ciuccio in questa bella scatoletta da regalare a Martina.
L’ho messa a letto e in ordine:
– ho recuperato il ciuccio dalla scatoletta
– sono andata a letto e l’ho tenuto sul mio comodino
– ho aspettato sveglia per ORE convinta che mi avrebbe chiamata urlante perché rivoleva il suo ciuccio
– mi son sentita cogliona perché non le ho dato fiducia
– ho preso atto del fatto che davvero era capace di dormire senza ciuccio
E da allora non l’ha più usato.

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