Chiudono le scuole e aumentano i DCA nei bambini

Marco ha 11 anni, Sara 9, due bambini normali come tanti, ma che purtroppo come tanti, in questi periodi di lockdown hanno sviluppato atteggiamenti tipici dei Disturbi del Comportamento Alimentare.

Marco ha cominciato ad essere selettivo con gli alimenti: prima ha cominciato a non mangiare i dolci, anche se era golosissimo, poi a inventare scuse per saltare il primo… Se ne è accorta la mamma.

Sembra che alcuni elementi siano “vietati”, per lui. Non ha ancora la piena concezione di apporto nutrizionale, ma ha ben chiaro che dolci, pane e pasta vanno eliminati: lo ha sentito a scuola, e anche a casa…

Sara tortura letteralmente quello che ha nel piatto. Il cibo viene tagliuzzato, smembrato in pezzetti sempre più piccoli e anche così non va giù, i pasti diventano interminabili.

A scuola continua a guardare nel piatto degli altri, per valutare quanto mangiano, con particolare attenzione per le bambine che non si sono ancora sviluppate. Sono loro ad esser “invidiate” perché rispecchiano quello che Sara è stata fino a pochi mesi fa, mentre ora queste nuove forme – anche se sono perfettamente naturali e fisiologiche – proprio non riesce ad tollerarle.

Non accetta la mutazione corporea che sta naturalmente avvenendo in sé, non vuole crescere. In questo caso è stata la maestra che accompagna i bambini durante la refezione scolastica la prima ad accorgersene.

bambino triste disturbi alimentari

Dall’Osservatorio FoodNet i dati elaborati sono allarmanti ed evidenziano che “a un anno dall’arrivo del Covid-19 i disturbi del Comportamento Alimentare nei bambini stanno assumendo le proporzioni di una vera epidemia che non può e non deve esser sottovalutata”.

Un’epidemia in corso che colpisce i più piccoli e disarmati

I disturbi dell’alimentazione stanno assumendo le proporzioni di una vera e propria epidemia sociale: secondo i dati diffusi dal Ministero Italiano della Salute oggi oltre 3 milioni di persone in Italia ne soffrono, di queste il 70% sono minori e purtroppo la fascia d’insorgenza dei DCA si sta progressivamente abbassando fino all’età pediatrica (si parla di “baby anoressia” nel 3% della popolazione tra gli 8 e gli 11 anni). Si stima che nel nostro Paese siano oltre 300 mila i bambini che presentano sintomi di un disturbo legato all’alimentazione.

In molti casi si tratta di problematiche alimentari transitorie e non rilevanti, caratteristiche del periodo infantile e destinate a rientrare definitivamente in modo naturale. In altri casi, invece, tali manifestazioni rappresentano indicatori importanti per favorire l’identificazione precoce di quello che potrebbe sfociare in un disturbo alimentare vero e proprio e che un riconoscimento tempestivo potrebbe efficacemente prevenire.

I danni dell’isolamento di quest’ultimo anno

Durante i recenti periodi di lockdown sono aumentati drasticamente i nuovi esordi della malattia e si aggravano quelli preesistenti; l’isolamento dai compagni di scuola, l’impossibilità di fare attività fisica, la forzata e prolungata convivenza con la famiglia e la costante disponibilità di cibo in casa hanno fatto registrare un preoccupante aumento (+30%) di incidenza dei casi, in maniera omogenea in tutt’Italia.

Sono triplicate le mail che ci arrivano attraverso il portale www.foodnet.it: sono soprattutto genitori, che in questi mesi sono stati più del solito a contatto con i bambini e li hanno potuti finalmente osservare da vicino e per periodi prolungati. Notano comportamenti “strani”, si allarmano, cercano aiuto in rete e trovano FoodNet. Grazie al nostro team di psicologi e nutrizionisti riusciamo a dare una risposta molto rapida, entro le 24 ore. In molti casi si tratta di problematiche alimentari transitorie e non rilevanti, caratteristiche del periodo adolescenziale e destinate a rientrare in modo naturale. In altri casi, invece, tali manifestazioni rappresentano indicatori importanti per favorire l’identificazione precoce di quello che potrebbe sfociare in un disturbo alimentare vero e proprio e che un riconoscimento tempestivo potrebbe efficacemente prevenire: in questi caso segnaliamo le strutture sul territorio e i centri specializzati in disturbi alimentari a cui rivolgersi” spiega la Dottoressa Colson, Responsabile di FoodNet.

Il ruolo della famiglia e degli insegnanti

Nella lotta contro problematiche così subdole e gravi come i DCA, è fondamentale non sottovalutare l’importante ruolo che può e deve essere giocato da figure di accudimento diverse: da una parte i genitori e i familiari, per cui non sempre è agevole cogliere i primi segnali di una difficoltà alimentare, se non nei casi limite, dall’altra le figure educative di riferimento dei bambini, quelle con cui passano la maggior parte del tempo, che hanno un punto di vista privilegiato. Maestre e insegnanti possono essere i primi a riconoscere quelli che sono gli indicatori legati a problemi con cibo, identità, peso e immagine corporea.

Oltre allo sportello d’ascolto FoodNet realizza degli interventi gratuiti nelle scuole di tutt’Italia: grazie a materiali creativi e coinvolgenti si affrontano queste tematiche delicatissime con il linguaggio e la leggerezza adatti ai bambini di quell’età. Gli incontri, rivolti alle classi quinte elementari, sono volti a fornire ai bambini stessi i primi strumenti per capire ed essere consapevoli che esiste un legame diretto, anche se spesso ignorato, tra cibo ed emozioni – e che la maggior parte delle nostre scelte ha carattere istintivo e “di pancia”, piuttosto che di testa.

Lo hanno capito immediatamente i dirigenti scolastici della Scuola Elementare Muratori e Menotti Pio di via E. Muzio a Milano, quartiere Maggiolina, che ospiteranno i prossimi interventi di FoodNet.

Simona Chiacchiari, Dirigente Scolastica della scuola Muratori e Menotti Pio di via Muzio 5 di Milano, ha fortemente voluto la realizzazione di FoodNet nelle sue classi: “Questo progetto si inserisce perfettamente nel piano della nostra offerta formativa. Credo fermamente nell’efficacia della prevenzione, e ritengo che il vero contributo che la scuola può dare nei confronti di patologie così diffuse e pericolose come i Disturbi del Comportamento Alimentare sia proprio provare a giocare d’anticipo, aiutando i nostri alunni, futuri adolescenti, a crearsi una difesa, fatta di conoscenza e consapevolezza”.

Per dare un’idea della portata tangibile del problema:

Prima di effettuare gli interventi in aula il team di FoodNet si confronta sempre con il corpo docente per avere segnalazione di eventuali situazioni di difficoltà con l’alimentazione, in modo da poter calibrare ogni intervento. Prima del lockdown i casi erano 1 o 2 in tutta una scuola, negli ultimi interventi per ogni classe sono stati segnalati più di 3 casi di problematiche attive…

L’attuazione degli interventi di prevenzione dei DCA nella scuola elementare Muratori e Menotti Pio di via Muzio 5 a Milano è possibile grazie al finanziamento di Fondazione Cattolica Assicurazioni, che ha scelto di sostenere il Progetto FoodNet e i suoi obiettivi innovativi.

Risorse utili:

Test Disturbi Alimentari

Centri disturbi alimentari

Film sui disturbi alimentari

Libri sui disturbi alimentari

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