Le figurine entrate nel cuore degli Italiani

Dalle collezioni Panini alle figurine Mira Lanza, storia di una passione che unisce grandi e piccoli

Album figurine Love me Licia
Album figurine Love me Licia

Se potessimo citare un solo oggetto per rappresentare la nostra infanzia, non avremmo alcun problema a citare le figurine (che siano adesive, cartacee o plastificate poco importa). Ormai vengono date quasi per scontato, tanto è facile trovare decine di album dai soggetti più disparati, ma ci fu un tempo nel quale le tirature non solo erano molto limitate e servivano a fini puramente pratici (generalmente pubblicitari). Tra drammi infantili su quell’unica tessera mancante e traumi genitoriali nel tentare di consolare figli inconsolabili, quali sono le raccolte entrate nel cuore degli Italiani? Ma soprattutto, quando nasce la figurina?

Storia della figurina

Album figurine anni 60
Album figurine animali anni 60

Secondo le notizie più antiche sembrerebbe che proprio Luigi XIV di Francia abbia per primo messo insieme una raccolta di immagini in bianco e nero, stampate da un tipografo fiorentino nel 1644, che rappresentavano re, regine e scene di corte dell’Europa del periodo.

L’era moderna delle figurine di massa si sviluppa solo nella metà del XIX secolo, con alcune serie prodotte a fini puramente pubblicitari. Basti pensare all’attività dei grandi magazzini parigini Au Bon Marché, che regalavano tali cartoncini (scordatevi delle figurine autoadesive, che verranno inventate solo molto tempo dopo) ai bambini una volta a settimana per invogliare loro e le famiglie a tornare. Sulla stessa scia si inserisce anche la prolifica collezione Liebig (oltre 1800 serie stampate in circa cento anni di attività dell’azienda) che pubblicizzava i prodotti del marchio e le carte (adorate dai bambini ancora nel XX secolo, che facevano la fila fuori dai negozi per chiederle in regalo dagli adulti) inserite nei pacchetti di sigarette americani e inglesi.

Fino a pochi decenni fa (iniziò tutto con la collezione Calciatori Panini del 1971-72) non esistevano affatto le figurine autoadesive come le conosciamo oggi. Allora come si faceva? Ebbene, tre erano i metodi principali per conservarle: si usavano gli intagli nel foglio per inserire i quattro angoli dell’immagine (un po’ come ancora accade con alcuni album fotografici); la colla (provate a chiedere quante sniffate di coccoina si sono fatti i vostri genitori o nonni da piccoli e vediamo se avranno il coraggio di rispondervi!); le celline, i rivoluzionari triangolini biadesivi (sempre a marchio Panini) commercializzati verso la fine degli anni ‘60.

Collezioni del cuore

Album figurine dei calciatori anni 80
Album figurine dei calciatori anni 80

Il mercato italiano si è sviluppato tutto sommato in ritardo rispetto al resto del mondo, anche se poi si è rivelato tra i più importanti grazie all’estro geniale dei fratelli Panini: loro fu la rivoluzione delle celline; loro furono i primi ad inventare, utilizzare ed esportare in tutto il mondo le figurine autoadesive; loro fu la prima collezione ad essere distribuita al livello internazionale (l’album dei calciatori del mondiale Mexico ‘70 vinto dalla nazionale brasiliana, che fu anche il primo ad essere trasmesso a colori).

Se la prima raccolta di figurine che diede origine allo sviluppo del mercato italiano (parliamo di quella collegata al programma radiofonico I Quattro Moschettieri, in collaborazione con Buitoni – Perugina, che nell’inverno tra il 1936 e il 1937 regalava le auto Topolino a chi avesse completato la collezione) ha lasciato ancora oggi un po’ di amaro in bocca visto che una delle figurine, Il feroce Saladino, era praticamente introvabile, sicuramente le generazioni seguenti si sono riscattate dalla costanza delle collezioni di Calciatori Panini. Tra gli album di figurine che si trovano in edicola, il loro è sicuramente tra i più, se non il più longevo: ogni anno dal 1961 viene proposto un album annuale con rose, divise e scudetti aggiornati, a cui si aggiungono edizioni particolari legate a manifestazioni internazionali quali Europei o Mondiali.

Una storica azienda italiana ha lasciato un vuoto enorme al momento della sua chiusura definitiva nel 2001, anno in cui anche il marchio viene definitivamente soppresso: la Mira Lanza, la cui fondazione risale al 1924 dalla fusione di due imprese già attive da prima che l’Italia diventasse uno stato unitario. Ci occupiamo ancora di lei per via delle sue famosissime collezioni di figurine, che dal 1951 al 1992 venivano regalate insieme alla spesa, corrispondenti ad un dato punteggio con cui poi si potevano riscattare ulteriori premi. 

Figurina calimero mira lanza
Figurina Calimero Mira Lanza

Se nei primi anni le carte erano dedicate a un pubblico adulto (trattandosi più che altro di memo sull’utilizzo del detersivo), dagli anni ‘70 si rivolsero ai giovani grazie alle serie con Marianna (la mascotte del Postal Market, che gestiva il catalogo Mira Lanza), Calimero e l’Olandesina, la bambina che nei Carosello provava a lavare il povero pulcino nero. Anche se dagli anni ‘90 e fino alla chiusura definitiva l’azienda scelse altre forme di fidelizzazione della sua clientela, le loro collezioni di figurine sono ancora oggi ben salde nel cuore e nei ricordi degli ex-bambini che ha accompagnato all’età adulta.


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