Viaggio negli USA

traveling-in-air-with-your-babyPrima di partire per un viaggio lunghetto in Usa (est) con la nostra bimba di due anni ho stressato un pò le mamme di questa sezione del forum, per questo mi ero ripromessa, una volta tornata, di raccontare come era andata e magari partire dalla mia esperienza di viaggio per dare qualche suggerimento per il viaggio in aereo o altro. E dunque, approfittando di un momento di pausa, eccomi qui:

Vado per punti:

in aereo utilissimi dido e matite a cera. Se poi la fortuna è dalla vostra e state viaggiando su un aereo con le tv davanti ad ogni singolo posto, il gioco è fatto. Abbiamo fatto qualche viaggetto avanti e indietro per andare a trovre le hostess e farla sgranchire, ma la maggior parte del tempo lo ha passato giocando con lo schermo, facendo animali con il dido o disegnando. Qualche storia, qualche canzoncina, ma ce la siamo cavata.

– noi abbiamo volato Alitalia all’andata (tra l’altro ci siamo positivamente stupiti: aerei nuovi, servizio eccellente, cibo pure. Molto molto migliorata e molto meglio della partner Air France sulle stesse rotte) ed Air France al ritorno ma in entrambi i casi il menu bambini era fatto solo di omogeneizzati. Alitalia proponeva 2 omo di carne (uno manzo e uno pollo, uno di verdure e uno di frutta mista); Air France solo 1 pollo+verdure ed uno di mela, ma in tutti e due i casi non era previsto un bambino di due anni. 

– in fase di prenotazione conviene chiedere la culla anche se il bambino è troppo grande per entrarci. La culla ha dimensioni molto ridotte e va bene giusto per un neonato, ma se la richiedete verrete messi nei posti in cui la culla può essere attaccata, e dunque avrete dei posti leggermente più spaziosi e senza nessuno davanti. Di solito sono quelli all’inizio della cabina o dopo i bagni…cosa positiva perché così anche il fasciatoio è vicino.

– se fate il primo volo si può richiedere il certificato di battesimo dell’aria. Noi l’avevamo richiesto e il comandante ce lo doveva firmare, ma ci siamo diementicati di stamparlo per cui niente…

– per il jet lag le gocce di melatonina che mi aveva consigliato il pediatra non sono servite a nulla. La piccolina ha preso degli orari strani, nel senso che in America faceva il pisolino di metà mattina e quello delle 18/19 (pisolini che qui non fa più da quando aveva 14 mesi), ma a parte questo ha retto bene. I primi due o tre giorni si è svegliata alle 6.30, poi ha cominciato a svegliarsi alle 8.00. E al ritorno stessa cosa, per le prime tre notti dalle 1 alle 4 di notte si svegliava, poi ha ripreso gli orari giusti.

– a New York mi avevano detto che avrei avuto difficoltà a trovare dei fasciatoi pubblici ed invece in tutti i bagni pubblici c’è il fasciatoio, sia nei bagni degli uomini che delle donne. Ci sono fasciatoi nei bagni dei supermercati, dei musei, degli alberghi. Dunque nessun problema. 

– la metropolitana di New York è scomodissima con il passeggino. E’ una metropolitana vecchia, tutta scale e cancelli. Le stazioni metro attrezzate per disabili e passeggini sono pochissime. Niente rampe. Bisogna essere in due per portare il passeggino a mano e anche una volta scesi al livello sotterraneo per passare i cancelli o uno tiene il bimbo e l’altro chiude il passeggino e lo prende in braccio, oppure (le newyorkesi fanno così) si apre la porta dell’uscita di emergenza, scatta l’allarme ma tu puoi passare con il passeggino. Anche noi lo abbiamo fatto varie volte una volta scoperto che funzionava così e nessuno ci ha mai detto niente. D’altra parte una mamma da sola, altrimenti, non riuscirebbe a entrare. Per girare New York con passeggino, secondo noi, meglio il bus (tanto con la card dei mezzi pubblici si possono prendere l’uno o l’altro senza problemi). 

– per mangiare con i bimbi il posto migliore che abbiamo trovato è il self service sotto il Rockfeller center. Ci sono due o tre ristoranti, uno molto chic, uno tipo tavola calda e uno a self service con i tavolini fuori dal locale ma comunque coperti (sotto il Rock c’è una specie di centro commerciale). Ecco, per pochi dollari (più o meno 5 euro) si poteva sceglire un menu con mezzo pollo arrosto e due contorni, ed uno dei contorni può essere anche riso bianco o pasta con il formaggio. A noi è sembrata una buona soluzione. 
Altro posto carino per mangiare con i bimbi è un caffè-ristorante nella zona di central park/5th strada. Si chiama Astro e propone degli hamburger fatti da loro. Sono visibilmente diversi da quelli surgelati o fatti a livello industriale. Si sente che è carne ‘vera’ e c’è sembrato un pasto sano. 
Se volete dei veri e propri mini-hamburger allora un posto carino è sotto l’Empire State Building, è una birreria molto frequentata la sera ma è anche friendly con i bambini, hanno seggioloni (non tutti li hanno), portano tovagliette da colorare e danno delle matite a cera per far passare il tempo ai bimbi. 

– La logistica per i passeggini a Washington è molto più semplice che a New York. La metropolitana ha le rampe, tutti i musei sono attrezzati per i bambini, nel piano semiterrato del Campidoglio c’è un self service molto usato dalle gite scolastiche e per questo strategico. Ha un ampio spazio famiglie, menu adatti ai bambini, una toilette formato famiglia dove oltre al fasciatoio c’è anche il bagno per adulti. 

Philadelphia (soprattutto nella parte storica) è molto ‘a misura di bambino‘. Tutto è vicino, tutto è accessibile, c’è molto verde. Da segnalare che nella zona della Indipendence hall non ci sono bagni. Conviene cambiare il bimbo nella struttura che c’è prima di accedere all’area storica. Se poi avete la ‘fortuna’ che abbiamo avuto noi, cioè vostra figlia che fa la cacca proprio dopo che il ranger vi ha scortato dentro l’area storica, si attiva una sorta di ‘procedura di sicurezza’ abbastanza folle…in partica vi scortano fuori dall’area storica e dovete riaffrontare tutti i controlli di sicurezza (compresa perquisizione delle borse e del bambino) e farvi scortare di nuovo dai ranger al vostro gruppo altrimenti la visita finisce lì….perché di cambiare la bambina sul sacro suolo della Indipendence Hall (dove di spazi adatti ce ne sarebbero…) proprio non se ne parla…quando l’ho proposto la Ranger ha quasi avuto uno svenimento!!! 

Orlando è tutta a misura di bambino. Ma i parchi Disney non sono a misura di portafogli dell’adulto. L’ingresso è carissimo e anche all’interno il cibo, i souvenir, qualsiasi cosa costa cara. E di cose ce ne sono tante e sono molto accattivanti, specialmente pe i bimbi. Quindi o uno parte rassegnato a farsi svenare o sarà un incubo perché i bambini inevitabilmente vorranno comprare tutto…abbiamo visto litigi e bizze inenarrabili..L’unica cosa gratis è la prenotazione delle attrazioni. Noi credevamo fosse a pagamento pure quella e ci siamo accorti di come funzionava realmente solo molto tardi. Troppo tardi. Conviene prenotare quelle attrazioni che interessano di più perché le code sono lunghissime.

– A Miami downtown da segnalare l’area di Bayside, dove per i bimbi c’è anche il menu bambino di Bubba Gamp’s che non sarà economicissimo ma prevede anche la variante pollo alla griglia ed è un’alternativa sana al fritto che, invece, cercano ovunque di rifilarti. C’è anche un negozio di Gap baby con prezzi abbordabilissimi (perché già le cose Gap lì costano meno, in più in questo negozio ci sono delle vendite speciali anche oltre i saldi).
A Miami beach in Espanola Way consiglio il primo ristorante all’angolo, sulla sinistra, quello messicano. Si mangia bene ed è molto carino, ma soprattutto sono veramente gentili, specialmente con i bambini. La nostra bimba aveva un problema perché le era andata la crema solare nell’occhio e si sono mobilitati tutti, camerieri e proprietario, per aiutarci. 

A tal proposito consiglio anche una soluzione fisiologica che si trova in vendita in tutte la farmacie e si chiama Eyes wash o roba del genere. Le creme solari, anche quelle da bambini, non so perché ma sono micidiali se per caso entrano in contatto con gli occhi. E quella soluzione lenisce molto il bruciore. A noi l’ha data un baywatch proprio in quell’occasione ed è stata l’unica cosa che ha dato sollievo alla bimba. 

non mi vengono in mente altre cose pratiche da suggerire….buon viaggio!

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