Russia – L’anello d’oro

clip_image001Nell’ottobre del 2002 io e il mio compagno, ancora senza figli, decidiamo di intraprendere una mini crociera di 12 giorni sul Volga, da Mosca a San Pietroburgo. Prenotiamo così, tramite un’agenzia, il nostro viaggio. Stiamo per affrontare uno dei nostri pochi viaggi organizzati da una agenzia e non da noi, ma quest’anno lo dobbiamo fare perché io sono reduce da un’operazione e non me la sento di portare lo zaino pesante in giro per il mondo.
Il viaggio, che consiglio anche a chi ha bambini, consiste in due voli aerei di andata e ritorno e in uno spostamento in nave sul Volga da Mosca, toccando numerosi paesi come Uglich, Yaroslavl, il lago Rybinsk, Goritzy, il lago Bianco, lago Onega e Kizhi (patrimonio dell’Unesco), Svir, lago Ladoga e finalmente San Pietroburgo o viceversa.

Ecco! siamo pronti a partire. Dopo un’estate di lavoro e di ospedali, il 27 settembre partiamo dall’aeroporto di Malpensa, direzione Mosca. Il viaggio aereo è tranquillo, bello e relativamente breve. La nostra nave, la Dottor Divago, è carina, mangiamo una veloce cena e facciamo una riunione informativa, ma è tardissimo! È l’1 del mattino e siamo stanchi. Decidiamo dunque di andare a dormire e pensare l’indomani all’organizzazione della giornata. Il giorno seguente visitiamo finalmente la deserta Piazza Rossa. Era una vita che aspettavo questo momento. Cerco di immaginarmi quel pazzo che anni fa vi atterrò con un aereo da turismo! Ricordate? La Piazza Rossa è contornata da meraviglie come la Chiesa di San Basilio, il Mausoleo di Lenin, il Cremlino, ma purtroppo piove! Consiglio dunque se dovesse capitare anche a voi (neve e pioggia sono in agguato già a ottobre) di rifugiarsi, come abbiamo fatto noi, nei vicini magazzini GUM. Cerchiamo di asciugarci un po’, guardiamo le vetrine e scopriamo che anche qui sono arrivate le marche italiane, francesi e americane, ma hanno prezzi improponibili.
Fuggiamo da questi magazzini da ricchi e andiamo a visitare il monastero Novodevicij, meglio conosciuto come il monastero delle vergini che, a mio parere, non è nulla di eccezionale, ma se andate a Mosca non potete non passare di qui, perché c’è un coro di “Voci Russe”di soli uomini che è da non perdere!
Nel pomeriggio puntiamo al “Museo Puskin”, dove possiamo ammirare il Tesoro di Priamo e una collezione di dipinti dell’Ottocento, tra cui opere di Gauguin, Degas, Monet, Van Gogh, Goya e Renoir.
La sera non potete perdervi la “Mosca illuminata”: è semplicemente spettacolare. Potrete spostarvi con autobus, filobus e tram e raggiungere ogni luogo, ma la metropolitana non potete perderla; lunga 311 km, ha i treni più veloci del mondo e alcune fermate, che Stalin chiamava i “Palazzi del popolo”, sono dei veri e propri capolavori artistici. Vi sono affreschi come sulle pareti di una chiesa, vetrate a piombo, marmi bianchi, insomma rimarrete a bocca aperta… e col naso all’insù!
Il giorno dopo visitiamo il Cremlino, ci sono 4 gradi e una bella arietta da Nord ci tiene compagnia! Qui è tutto curato, pulito e ben tenuto. Per chi non lo ricordasse, il Cremlino è una grande vera e propria fortezza: ci sono 2 Cattedrali, il Palazzo dei Diamanti più altri 4 palazzi e una chiesa, L’ARMERIA, L’ARSENALE! 20 torri…, inoltre si possono ammirare i grossi cannoni a difesa delle mura e la “campana più grande del mondo (o campana dello Zar)”. Una cosa che pochi sanno e non è scritta sui libri è che qui, nel giardino del Cremlino, c’è una pianta che si chiama “la Pianta di Gagarin”, (cosmonauta sovietico) perché la piantò proprio lui.
Non perdetevi la statua interamente in titanio alta 40 metri che lo ritrae!

Non sto a raccontavi dei numerosi paesi toccati nel nostro viaggio prima di arrivare a San Pietroburgo, né della bufera incontrata sul lago Onega con onde alte 5 metri, né delle 24 ore fermi in un posto sperduto, senza poter uscire neanche sul ponte della nave perché c’era ghiaccio ovunque e rischiavamo di spaccarci l’osso del collo, o sul fatto che abbiamo dovuto fare un trasferimento in pullman(orrendo) di 450 km percorsi in 10 ore (un incubo) su strade piene di fango per arrivare alla meta…  A mio parere il mese migliore è luglio e non ottobre,  il tempo è più clemente.

 

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SAN PIETROBURGO è bellissima e piena di chiese! Questa è la Chiesa del sangue versato. Stupenda, enorme e ricca città, tanto da sembrare una città europea dal clima rigido, San Pietroburgo offre tutto! Considerate le ultime vicissitudini decidiamo di visitare la città da soli perché la nostra organizzazione pare migliore di quella dell’agenzia! (Sarà l’abitudine a viaggiare fai da te?). Ci infiliamo nella metropolitana, la “metro” più profonda del mondo. Arriva fino a 78 metri sotto terra e ha 110 km di linea e 60 bellissime stazioni (CLICCATE QUI per guardare le foto). Noi, cartina e vocabolario alla mano, arriviamo in centro in Prospekt Nevsky (ricordatevi che praticamente ovunque, metro compresa, le scritte sono in cirillico!). Io canticchio la canzone di Milva, facciamo un giro in barca sui canali (da non perdere) e tante foto (ma non con la digitale! Accidenti). A 30 km dal centro andiamo a visitare la residenza degli zar e la serata ci offre un tramonto rosso fuoco, molto raro in Russia.
Il Pribaltiyskaya è il nostro hotel, ha 1000 stanze ed è ENORME! Si trova sull’isola VASILYEVSKI e la sera offre uno spettacolo: i ponti che collegano le varie isole vengono alzati per permettere alle navi in porto di uscire (cercate di rientrare in Hotel per tempo!).
L’Hermitage. “È probabilmente il museo più grande del mondo: due milioni e settecentomila pezzi tra quadri, monete, sculture, pezzi d’arredamento e oggettistica compongono l’imponente collezione. Da un punto di vista strutturale l’Hermitage si suddivide in otto compartimenti: Culture primitive dal Paleolitico agli Slavi, Arte Orientale, Arte del Vicino e Medio Oriente, Antichità Classiche, Cultura e Arte Russa, Arte dell’Europa Occidentale, Arte Orientale e Numismatica. Il museo occupa quattro palazzi che, fino alla rivoluzione, facevano parte integrante degli appartamenti reali; l’immenso complesso è compreso tra la piazza del Palazzo, la via Chalturin e il lungo Neva dello stesso Palazzo. I quattro edifici furono realizzati per accogliere le collezioni che continuavano a crescere, in tempi diversi; naturalmente il più bello è il Palazzo d’Inverno, realizzato dall’architetto italiano Bartolmeo Rastrelli su commissione dell’Imperatrice Elisabetta”. 

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Il giorno dopo dunque non possiamo che visitare il meraviglioso Palazzo d’Inverno. Il gusto Italiano si sente, si assapora in ogni sguardo, dal suo elegante vestito esterno “bianco e verde”, ai marmi bianchi di Carrara, dalle scalinate e colonne interne, dai pavimenti sapientemente intarsiati agli affreschi e agli arazzi. Insomma, tutto è bello, tutto è ricco, quasi non ci sono parole per descrivere ciò che gli occhi vedono in queste superbe stanze. Questo era il tesoro degli Zar, questi musei ci rendono evidente cosa fosse la ricchezza di questa famiglia e il popolo russo, mostrando queste meraviglie, conferma con fierezza l’attaccamento a quel periodo di splendore. Ma purtroppo la nostra vacanza è finita, dobbiamo rientrare a casa, l’aereo sulla pista ci aspetta sotto una proverbiale nevicata. Arrivederci Russia, torneremo nuovamente a trovarti.

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