Per me, che conosco il personaggio ma non avevo ancora letto niente scritto da lui, è stato un vero piacere leggere questo libro. Il protagonista sembra proprio Fabio Volo: immaginavo le battute pronunciate con il suo accento bresciano e la tipica voce scanzonata, e ridevo da sola.
Trovo che la caratteristica di Fabio Volo di essere volutamente crudo nella descrizione del mondo, e in particolare del modo di essere delle persone, senza costruire "eroi" di nessun tipo, crei il substrato per una storia realmente romantica.
La vicenda si svolge fra Milano, New York e Parigi.
Secondo qualcuno Fabio Volo farebbe eccessivo sfoggio della sua conoscenza della "Grande Mela", ma a me non ha dato fastidio.
Non darò troppi dettagli per non rovinarvi la lettura, che è sapientemente studiata per risultare poco prevedibile. O almeno, io mi sono lasciata sorprendere senza tentare previsioni.
La storia inizia su un tram (in realtà inizia a Parigi, ma quella è la fine…), che fa parte della routine quotidiana di moltissime persone.
Per una di queste, lasciare quel tram e con esso i binari che ne rendono il percorso vincolato e ripetitivo, significherà cambiare completamente vita.
Non so se sia una metafora voluta, ma mi è piaciuta un sacco. Come mi è piaciuto il messaggio implicito nel libro: chiunque abbia il coraggio di correre dei rischi, può uscire dai binari di una vita ordinaria e "vivere", nel suo senso più pieno.