Allarme Legionella: i suggerimenti per evitare la contaminazione da batterio

Il genere Legionella comprende 61 diverse specie e circa 70 siero gruppi, ma non tutte sono state associate a casi di malattia nell’uomo: la Legionella pneumophila appartenente al siero gruppo 1 è causa del 95% delle infezioni in Europa e dell‟85% nel mondo e non è nota la dose necessaria per infettare l’uomo.

legionella malattia

La legionellosi non viene contratta per ingestione dell’acqua – che può essere bevuta tranquillamente – ma solo per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di goccioline d’acqua (aerosol) contenenti il batterio, oppure di particelle derivate per essiccamento. Le goccioline si possono formare sia spruzzando l’acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per impatto su superfici solide. La pericolosità di queste particelle di acqua è inversamente proporzionale alla loro dimensione. Gocce di diametro inferiore a 5µm arrivano più facilmente alle basse vie respiratorie. Non è mai stata dimostrata la trasmissione della malattia da uomo a uomo.

Il Ministero Salute ha pubblicato le Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi. È necessario che il Protocollo venga applicato in ogni struttura (sia civile – per esempio anche i condomini. Sia industriale o ricettivo: alberghi, case di riposo, azienda, industriale) nel quale siano presenti impianti potenzialmente a rischio.

Fattori come l’età avanzata, il fumo di sigaretta, la presenza di malattie croniche, l’immunodeficienza favoriscono la malattia ed il rischio di contrarla è principalmente correlato alla suscettibilità individuale del soggetto esposto e al grado d’intensità dell’esposizione, rappresentato dalla quantità di Legionella presente e dal tempo di esposizione” – dichiarano le dottoresse Franca Di Giovanni e Ombretta Pellerey del laboratorio di analisi specializzato in sicurezza alimentare Bioleader, che ha stilato un elenco di buone prassi per evitare di contrarre la malattia.

Buone e semplice pratiche di prevenzione su punti di erogazione di acqua calda e fredda:

  1. Effettuare il flussaggio di acqua calda e fredda per qualche minuto prima dell’utilizzo, allontanandosi dal punto di erogazione dopo l’apertura di rubinetti e docce, se possibile areando i locali (es. aprendo le finestre). Effettuare tale operazione soprattutto a seguito di periodi di inutilizzo dell’impianto e dei punti di erogazione (esempio dopo il periodo di ferie o di trasferte lavorative o utilizzo solo stagionale dell’abitazione);
  2. Effettuare una manutenzione costante dei punti di erogazione dell’acqua es. sostituire i diffusori delle docce, i rompigetto e i punti terminali di distribuzione quando usurati;
  3. Procedere con una pulizia degli stessi lasciandoli immersi qualche minuto in un prodotto anticalcare e successivamente in un prodotto disinfettante secondo le indicazioni del produttore;
  4. Effettuare la manutenzione degli impianti di condizionamento (es. sostituzione di filtri) come indicato dal fabbricante;
  5. Effettuare la manutenzione e la disinfezione delle vasche idromassaggio;
  6. All’esterno delle abitazioni si suggerisce di evitare di stazionare in prossimità di irrigatori automatici in funzione, programmando l’attività dell’impianto in orari tali da minimizzare l’esposizione ai vapori rilasciati. Si consiglia di far flussare costantemente l’acqua delle fontane al fine di evitare ristagni di acqua e di effettuarne una frequente manutenzione e pulizia. In caso di irrigazione di giardini con canne o pompe di irrigazione è necessario prestare attenzione a non riporle per lunghi periodi esposte al sole e di dirigere i getti di acqua lontani dalla propria persona;
  7. È consigliabile utilizzare soluzione fisiologica sterile per effettuare aerosolterapia

Buone e semplici pratiche di prevenzione: azioni preventive su impianti di produzione di acqua calda sanitaria e su rete fredda

  1. Mantenere per la rete di distribuzione dell’acqua calda, come indicato dalle Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi 2015, la temperatura negli impianti centralizzati al di sopra di 50°C e negli impianti con rete di ricircolo ≥ 60°C nei serbatoi di accumulo, e al di sopra dei 50°C alla base di ciascuna colonna di ricircolo;
  2. Effettuare lo scarico e pulizia di bollitori e serbatoi di accumulo dell’acqua fredda;
  3. Disinfettare e sostituire eventuali filtri presenti negli impianti;
  4. Effettuare una corretta manutenzione dei sistemi di addolcimento.

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