Differenziare e riciclare: come, quando, perché

rifiutiriciclati.jpgMolto spesso ci siamo fatte domande su come si effettuano la raccolta differenziata e la riqualificazione dei rifiuti; molti sono gli ostacoli che ci impediscono di eseguirli correttamente, a causa di problemi logistici e della poca chiarezza con cui siamo costretti ad avvicinarci al problema.
La formazione e l’informazione dei cittadini è il primo passo verso la realizzazione di un progetto di prevenzione che molti comuni hanno iniziato con la distribuzione di dépliant informativi e della raccolta porta a porta, oltre a quella già effettuata mediante contenitori differenziati posizionati accanto ai cassonetti tradizionali.

Ovviamente questo è solo l’inizio di un investimento che mira a preservare la salute dei nostri figli e della nostra splendida terra.
È importante sapere che oltre il 60% dei rifiuti è composto da imballi, in particolare carta, vetro, plastica, metalli, giornali e riviste; il rimanente 25% dei rifiuti è prevalentemente composto da rifiuti organici (sfalci di erba, ramaglie, residui da cucina), tessuti (1,7%), rifiuti pericolosi tossici/nocivi (0,3%), ingombranti (1,7%) e un rimanente 3% di difficile collocazione (dati tratti dal sito del WWF).
Queste frazioni devono essere recuperate nella misura più ampia possibile con la raccolta differenziata, che permette di ridurre la quantità finale da smaltire e di ottimizzare quantità e qualità dei materiali riciclabili, rendere meno costoso il riciclaggio, permettendo di smaltire in modo adeguato i rifiuti pericolosi e di migliorare il funzionamento degli impianti di smaltimento, con minori rischi per la salute e l’ambiente.

Organizzazione in casa
Bisognerebbe predisporre in alcuni spazi della casa dei contenitori suddivisi in più scomparti che permettono di suddividere rifiuti organici, carta, plastica, metalli, pile esaurite e medicinali scaduti: tali raccoglitori sono a volte forniti di etichette che offrono adeguate istruzioni per evitare disordini fra i vari settori. Questo può sembrare abbastanza complicato, perché già ci immaginiamo la nostra casa “invasa”da contenitori per ogni cosa.

 
Per veder diminuire nettamente tutti questi rifiuti, una soluzione è acquisire la mentalità del riciclo e del riuso, che è il metodo migliore per ridurre e riportare al riadopero quelli che consideriamo, spesso erroneamente, materiali di scarto. Il riciclaggio consiste nel recupero di materiali di scarto o di rifiuto riutilizzabili in un nuovo ciclo produttivo e avviene dopo un processo di differenziazione dei rifiuti, quindi sta a noi riuscire ad assimilare il concetto di prodotto adatto al riciclo o semplicemente al riuso.
Il primo passo è fare attenzione già al momento dell’acquisto, pensando sia a dove andrebbe gettato l’imballaggio, sia a come poterlo riutilizzare e riciclare. Molti negozi, ad esempio, riprendono le bottiglie del latte o quelle dell’acqua o le pile usate.

Carta
Iniziamo la nostra raccolta virtuale con la carta; chiaramente l’elenco è soltanto indicativo, visto che ogni comune tende ad autoregolamentarsi, ma può servire come promemoria per la suddivisione del prodotto.
Data l’enorme quantità di carta impiegata nel nostro pianeta (circa 300 milioni di tonnellate), ogni anno vengono tagliate intere foreste. Questo rappresenta un danno gravissimo per la natura; inoltre, quando la carta non è più utilizzata viene spesso buttata in discariche, ma in parte finisce anche nell’ambiente, contribuendo cosi all’inquinamento.
Differenziare la carta nel modo giusto significa ridurre sia il numero degli alberi tagliati che l’inquinamento ambientale, dando la possibilità a chi la acquisisce di poterla riciclare.

SI POSSONO DEPOSITARE: giornali, riviste, quaderni, sacchetti di carta, vecchi libri, carta da pacco, cartone (opportunamente piegato), fotocopie, imballaggi di carta e di cartone, cartoncini, oggetti con sigla CA (talvolta raccolti con la plastica), carta per usi grafici e da disegno, opuscoli, scatole delle scarpe e, solo in alcuni comuni, Tetrapack (latte, succhi di frutta, vino, ecc., nei luoghi dove esistono accordi di smaltimento specifici).

È VIETATO DEPOSITARE: carta oleata, carta carbone, carta cerata, tutti i materiali non cellulosici, i contenitori di prodotti pericolosi, carte sintetiche e ogni tipo di carta, cartone e cartoncino che sia stato sporcato (ad esempio carta e cartone unti e fazzoletti di carta usati; questi ultimi possono finire nella raccolta differenziata della frazione organica), carta argentata, carta vetrata, carta per macelleria, carta autocopiante, oggetti con sigla CA (talvolta raccolti con la plastica) e, in alcuni comuni, Tetrapack (latte, succhi di frutta, vino, ecc).

Plastica
Usata in maniera considerevole per gli imballaggi, la plastica è uno dei massimi componenti dei rifiuti solidi; per di più, dato che non è biodegradabile e che se bruciata produce diossina, è indispensabile riciclarla nella maniera più giusta e nel quantitativo maggiore possibile.
Ognuno di noi produce circa 30 kg di plastica ogni anno: se questa plastica fosse completamente riciclata, in un comune di 100.000 abitanti si risparmierebbero 10.000 tonnellate di petrolio e carbone. Un buon motivo per recuperare queste risorse.

SI POSSONO DEPOSITARE: contenitori vuoti in plastica, bottiglie e flaconi per bevande, flaconi di prodotti per il lavaggio di biancheria e stoviglie, flaconi di prodotti per la pulizia della casa, flaconi di sapone liquido, vaschette in plastica per alimenti, contenitori di prodotti per l’igiene della persona e di cosmesi, sacchetti della spesa, borse, sacchetti in nylon, pellicole in plastica per imballaggi, vassoi in plastica, vasetti puliti dello yogurt, cassette in plastica della frutta. Le bottiglie in plastica (PET, PVC, PE) e i flaconi di detersivi vanno sciacquati, schiacciati nel senso della lunghezza e chiusi con il loro tappo, anch’esso riciclabile.

È VIETATO DEPOSITARE: polistirolo, plastica sporca, tetrapack e tutti i poliaccoppiati, gomma, flaconi in plastica contenenti prodotti tossici, infiammabili e nocivi come acidi, colle, solventi, oggetti composti da vari materiali, arredi, giocattoli, custodie per CD, piatti, bicchieri, posate in plastica, portadocumenti, accessori per auto, bidoni e cestini, borse e zainetti, tubetti di dentifricio, rifiuti ospedalieri (ad esempio siringhe, contenitori per liquidi fisiologici), beni durevoli di plastica (articoli di casalinghi, elettrodomestici, ecc.), articoli per l’edilizia, grucce per appendiabiti.
È vietato depositare tutti i contenitori che NON RIPORTANO le sigle PE, PET e PVC2.

Vetro
Il vetro è riciclabile all’infinito; in Italia il 60% delle bottiglie è già prodotto con vetro riciclato; sempre nel nostro Paese, a fronte di un quantitativo annuo di vetro riciclato superiore a 1.360.000 tonnellate, ogni anno vengono risparmiate materie prime di cava per circa 825.000 metri cubi e l’energia equivalente a oltre 1.400.000 barili di petrolio.

SI POSSONO DEPOSITARE: il vetro dei contenitori “vuoto a perdere” (bottiglie, vasetti, ecc.), flaconi, barattoli.

È VIETATO DEPOSITARE: vetri per finestre, bicchieri, piatti, specchi, pirofile da forno, tazzine da caffè, porcellana, lampadine e tubi al neon, barattoli con resti di colori o vernici.
Ognuno di questi oggetti, se inserito in un contenitore per la raccolta differenziata del vetro, potrebbe “rovinare” l’intera quantità di vetro in esso contenuto e rendere difficile il riciclaggio.

Alluminio
La produzione mondiale di alluminio è valutabile in circa 15 milioni di tonnellate all’anno. Per quanto riguarda gli imballaggi, questo materiale diviene rifiuto nel momento stesso in cui viene acquistato. Oggi in Italia il 48% dell’alluminio in circolazione proviene dal riciclo.

SI POSSONO DEPOSITARE: lattine per bibite e conserve con simbolo “AL”; bombolette spray per deodoranti, lacche e panna, private dei nebulizzatori di plastica; fogli di alluminio da cucina e involucri da cioccolata o dolci solidi; vaschette e contenitori per la conservazione e il congelamento dei cibi; scatolette per alimenti; capsule e tappi per bottiglie di olio, vino, liquori, bibite coperchietti da yogurt e similari; blister liberati dai contenuti.

È VIETATO DEPOSITARE: bombolette spray, contenitori di vernici e solventi.

Lampade e neon
Tubi catodici, lampade al neon e fluorescenti devono essere tenuti accuratamente separati dai rifiuti domestici e consegnati ai centri multiraccolta che provvederanno al loro smistamento negli impianti specializzati. Contengono sostanze chimiche e gas spesso tossici, e devono essere trattati con una tecnologia particolare per non inquinare.

Oli esausti e grassi
Gli oli sono tra le sostanze più problematiche da smaltire. L’olio per motore e anche quello usato in casa per la frittura vanno consegnati ai centri multiraccolta, ad aziende raccoglitrici autorizzate iscritte al C.O.N.O.E. (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento di oli vegetali e grassi animali esausti) o alle stazioni di servizio vicino casa. Quando si fa da soli un cambio dell’olio dell’autovettura, è importante fare molta attenzione: se gli oli arrivano nei tombini o nelle fogne inquinano le acque e compromettono gravemente gli impianti di depurazione, incrementando le spese per il loro funzionamento, sostenute anche da noi. L’olio che raggiunge qualsiasi specchio d’acqua superficiale può andare a formare una sottile pellicola impermeabile che impedisce l’ossigenazione e compromette l’esistenza della flora e della fauna.
Se vengono bruciati in modo illecito inquinano l’aria con sostanze molto dannose per la salute. Se dispersi nel terreno avvelenano piante e animali.

Batterie e pile
Le pile sono fra i rifiuti più velenosi: contengono metalli pesanti come il mercurio e il cadmio che, se dispersi nell’ambiente, inquinano fortemente prima il terreno e poi le falde acquifere. Attraverso il riciclaggio si possono recuperare importanti componenti chimici, come argento e mercurio, utili per fabbricare altre pile. Inoltre non si inquina l’ambiente con veleni pericolosi sia per l’uomo che per la natura. Le pile devono essere raccolte separatamente, messe in un sacchetto e portate negli appositi contenitori o presso i centri di raccolta dei negozi; questo vale anche per le batterie ricaricabili. Dopo un certo tempo le pile rilasciano un liquido estremamente tossico che non va assolutamente toccato.

SI POSSONO DEPOSITARE: pile (di giocattoli, walkman, telecomandi, ecc.), pile a bottone, batterie di telefonini e batterie ricaricabili.

È VIETATO DEPOSITARE: batterie delle automobili.

Rifiuti organici
L’organico rappresenta una parte molto importante del totale dei rifiuti, circa il 33%.
Tutto ciò che è organico può essere raccolto e riciclato (torsoli di mela, gusci di uovo, bucce di patate, fondi di caffè, verdura, fiori appassiti, resti di lana, erbacce) e può quindi essere utilizzato per ottenere un ottimo concime organico, denominato compost.

SI POSSONO DEPOSITARE: scarti di cibo, frutta e verdura, alimenti avariati, gusci d’uovo, fondi di caffè e filtri di tè, pane, foglie, fiori recisi, piante, terriccio dei rinvasi, carta assorbente, tovaglioli, salviette e fazzoletti di carta, tappi di sughero, cenere di legna.

È VIETATO DEPOSITARE: tutto quello che non è di origine vegetale o animale, e in particolare le confezioni degli alimenti: vaschette, barattoli, retine, buste, cellophane, piatti e bicchieri di plastica. In particolare vanno esclusi i rifiuti liquidi.

Legno
Per le sue peculiarità il legno è sempre stato usato per imballare, contenere, supportare e proteggere gli oggetti durante il trasporto, la movimentazione e la conservazione.
Di solito ci troviamo a trattare con gli imballaggi ortofrutticoli (per confezione, trasporto e vendita di frutta e verdura), gli imballaggi industriali (per contenere macchinari e impianti: ad esempio imballaggi di elettrodomestici, cassette per alimenti come formaggi e vini, ecc.) e qualche mobile, senza sapere esattamente dove portarli.

Gli scarti di legno “leggeri”, come gli imballaggi che avvolgono alcuni formaggi oppure come gli stuzzicadenti, possono essere raccolti separatamente con la frazione organica.
Gli imballaggi di maggiori dimensioni e i rifiuti ingombranti come mobili usati, armadi, sedie, tavoli rotti ecc. possono essere consegnati ai centri di raccolta differenziata o alle isole ecologiche.
In alternativa si può concordare con l’azienda municipalizzata di igiene ambientale la modalità di ritiro “porta a porta”.

ALTRE TIPOLOGIE DI RIFIUTI
I rifiuti ingombranti, come elettrodomestici rotti (una TV o un vecchio frigo), possono essere ritirati direttamente dalle aziende specializzate che si occupano del recupero di questi materiali.
Per gli abiti usati esistono diversi contenitori (solitamente sono di colore giallo) messi a disposizione da diverse associazioni che si occupano esclusivamente del ritiro degli abiti usati; in alternativa, nelle parrocchie ci sono sempre persone che si occupano di queste raccolte a scopi umanitari.

TUTTO QUELLO CHE RIMANE, DOPO UNA CORRETTA DIFFERENZIAZIONE, PUÒ ESSERE GETTATO NEI RIFIUTI INDIFFERENZIATI.

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