Consigli per gli acquisti (intelligenti)

La scelta giusta e la spesa intelligente

Una famiglia italiana getta nell’immondizia circa il 12% degli alimenti che acquista in un anno: nel giro di dodici mesi quindi quasi 600 euro finiscono nella pattumiera.

Un dato rilevante, che ancora una volta ci porta a riflettere sullo spreco, non solo alimentare, derivante dal fatto che oggi si tende ad acquistare più di quanto in realtà si riesce consumare.
In questa “trappola” ci siamo caduti tutti almeno una volta, affascinati dalle mille “offerte speciali” che ci spingono ad acquistare prodotti che non ci servono, pensando di realizzare un ottimo affare e ritrovandoci invece la dispensa piena di prodotti prossimi alla scadenza.

Per riuscire a risparmiare, oltre che impegnarsi per correggere il proprio stile di vita, bisogna limitarsi ad acquistare solo ciò che occorre davvero: detta cosi può sembrare una sciocchezza, ma basta dare un occhiata ai nostri carrelli per renderci conto che questa affermazione non è poi cosi scontata.
Modificare le proprie abitudini non è semplice ed è più facile nascondersi dietro un “si, ma…” o un “sarebbe bello, però….”. Ma risparmiare denaro e fare nel frattempo delle scelte ecosostenibili è possibile.

Negozi sottocosto, mercati contadini e prezzi a confronto

In questi ultimi anni gli hard discount hanno registrato un afflusso sempre crescente di consumatori. E non è un caso: molto spesso dietro confezioni anonime e marchi sconosciuti si nascondono prodotti di buona qualità. A volte sono proprio le aziende più note a produrre per i discount oltre che per sé stesse.
Il risparmio che si ottiene acquistando questi prodotti varia dal 20% fino ad arrivare al 50% sugli articoli “primo prezzo”. Salumi e formaggi al taglio sono di norma meno cari rispetto a quelli confezionati e da preferire se si considera che l’imballaggio, di solito in plastica, ha bisogno di 10-20 anni per degradarsi nell’ambiente.
Lo stesso discorso vale per l’insalata che, sfusa, arriva a costare fino a quattro volte meno rispetto a quella confezionata.
Da qualche tempo, soprattutto al centro-sud, si stanno diffondendo dei punti vendita che si occupano della vendita di frutta, verdura e prodotti freschi a prezzi convenienti, come la catena One Price.

Un’altra soluzione vantaggiosa per risparmiare e produrre meno inquinamento, grazie alla riduzione degli imballaggi e dei trasporti, è fare la spesa nei farmer’s market, mercati per la vendita diretta, che consentono per di più la valorizzazione dei prodotti tipici delle nostre regioni. Per sapere quali sono i farmer’s market più vicini al luogo in cui si vive si può consultare il sito mercatidelcontadino.it

Ci si può anche riunire in gruppi di acquisto solidale (GAS) e risparmiare, acquistando grandi quantità direttamente dal produttore, dal 30 al 60%. (Informazioni reperibili sul sito di Campagnamica).
Senza contare che limitando gli imballaggi e il trasporto si può ridurre l’emissione quasi mille chili di CO2.

La spesa “alla spina”

Ultimamente sta prendendo piede in alcuni supemercati la distribuzione di prodotti alimentari sfusi: pasta, riso, cereali, caffé, caramelle, spezie, frutta secca. Oltre che ridurre l’impatto ambientale, che oggi in Italia tocca le 12,5 tonnellate di rifiuti prodotti solo dagli imballaggi, si può spendere dal 10 al 70% in meno rispetto ai prodotti imballati.

Il latte alla spina è ormai acquistato da 99.000 italiani, ma il numero é destinato a salire grazie anche alla maggiore diffusione dei distributori di latte sfuso. Per trovare gli indirizzi e maggiori informazioni si può consultare il sito http://www.milkmaps.com/.

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