Mamma in difficoltà e potestà genitoriale

 

Gentile avvocato,

sono una ragazza di 28 anni. Il mio bimbo nascerà in settembre. Il mio compagno che è tedesco, e con cui convivevo, è tornato in Germania per dissapori con i miei genitori (lavoravano insieme). Ora noi ci sentiamo di nascosto, perché i miei genitori non vogliono in alcun modo che lui si avvicini a me, e in futuro a nostro figlio.

Io sono tornata a vivere a casa con i miei, anche perché purtroppo non godo di buona salute e sto temendo che questa situazione stressante vada a incidere negativamente sulla salute del nascituro.
Sono psicologicamente a terra e questo mi spaventa molto, perché essendo vulnerabile cerco di dare ascolto a tutti e di accontentare una volta i miei e una volta lui. La mia soluzione era di andare a vivere da sola, anche se al momento purtroppo fisicamente non sarebbe un’idea da contemplare. Il mio compagno ed io non siamo ovviamente in una situazione idilliaca, quindi, dato che io non voglio trasferirmi ora in Germania e lui non ha intenzione di trasferirsi ora in Italia, per il momento restiamo così.

Ho espresso la mia volontà di lasciare che il padre partecipi emotivamente alla vita del nostro bimbo, ma i miei genitori si oppongono e mi hanno detto che legalmente possono impedirmi di andarmene e possono richiedere di essere loro i tutori del piccolo. Io per mille ragioni non voglio e non posso scontrarmi con i miei genitori, ma voglio sapere se legalmente c’è questo rischio. Chi avrà la potestà genitoriale? Premesso che sono sana di mente, sto solo attraversando una gravidanza dura e da sola, e per questo piango in continuazione.

Dovevamo sposarci questo mese, ma per colpa dei problemi emersi al lavoro e il conseguente licenziamento siamo a un punto di rottura anche noi.
Mi dica solo se legalmente, come attuale ragazza madre con un figlio che probabilmente riconoscerò solo io, potrò gestire la mia vita e la sua indipendentemente dal fatto che ora vivo dai miei, e dal fatto che loro pensino senza prova alcuna che il mio compagno non sia affidabile.

Grazie molte.

Valentina

Cara Valentina,

una volta che sarà nato il tuo bambino e avrai eseguito il riconoscimento, sarai tu la titolare della potestà genitoriale e ne avrai il pieno ed esclusivo esercizio. I tuoi genitori, se riterranno che non sei in grado di prenderti cura del minore, dovranno adire il tribunale e PROVARE che non sei idonea ad esercitare la potestà genitoriale, chiedendo un provvedimento limitativo o ablativo della stessa. Se, come mi scrivi, non sei affetta da patologie psichiche e fisiche tali da giustificare l’adozione d simili provvedimenti, non credo proprio che i tuoi genitori riuscirebbero, anche volendo, a fornire la prova di cui ti parlavo.
Credo, dal tuo racconto, che i tuoi genitori tentino di esercitare su di te una pressione per indurti a rimanere insieme a loro, forse in buona fede perché ti vedono in difficoltà e sola.

In ogni caso considera che dovrai comunque metterti nelle condizioni di provvedere a tuo figlio anche economicamente, dovrai quindi cercare, una volta nato questo bambino, di conquistare una stabilità personale ed economica per poter crescere con serenità tuo figlio. È evidente che avrai bisogno di poter contare sull’aiuto di qualcuno e quindi forse la vicinanza con i tuoi genitori potrà esserti utile. Non temere, non perderai la tua qualità di madre e avrai il pieno diritto di autodeterminare la tua vita e quella di tuo figlio.

Buona fortuna.

Avv. Chiara Donadon

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