Ancora sul riconoscimento del figlio naturale

Buonasera Avvocato,

sono una donna trentenne incinta di cinque mesi. Con il padre era da pochi mesi che ci frequentavamo. Quando mi sono resa conto della gravidanza ci eravamo appena lasciati.

Lui avrebbe voluto che abortissi, ma alla mia decisione di tenere il bambino per i primi mesi mi ha fatto passare l’inferno tra parole offensive e minacciose, poi a metà gennaio ha cambiato opinione, e ora rivendica con forza diritti sul bambino, arrivando di nuovo a usare parole molto cattive, tanto che ho dovuto anche cambiare numero di telefono per stare serena. Questo pur senza darmi la completa sicurezza che veramente voglia il bambino (molti episodi infatti che non le sto a raccontare dimostrano una profonda incoerenza).

Premettendo che finora nulla gli è mai stato negato riguardo al bambino, e gli ho detto che non l’avrei fatto in futuro, sto valutando però l’ipotesi di riconoscere io in primis mio figlio, e solo successivamente farlo riconoscere a lui, dopo aver verificato che mi trasmetta fiducia nell’assumersi la responsabilità di essere padre.

Purtroppo è una persona instabile e irascibile, e temo una sua reazione esagerata. Se rifiutasse di aspettare i tempi da me richiesti e andasse per via legale, cosa potrebbe fare dopo la nascita del bambino? Richiedere al tribunale il riconoscimento? Che diritti avrebbe poi sul bambino?

La ringrazio anticipatamente,

Silvia

Cara Silvia,

il padre di tuo figlio può effettuare il riconoscimento con una dichiarazione all’ufficiale di stato civile al momento della nascita o posteriormente. Laddove invece non intendesse procedere al riconoscimento, sarai tu, in qualità di genitore esercente la potestà sul minore, a poter chiedere l’accertamento giudiziale della paternità, se lo riterrai opportuno.

Ovviamente se è tuo interesse riconoscere per prima il bambino, dovrai tenere nascosta al tuo compagno la data del parto, altrimenti lui potrà essere presente al momento della nascita ed effettuare il riconoscimento insieme a te. Non lo potresti impedire se non dichiarando che non è lui il padre. In tal caso però il tuo compagno potrebbe chiedere al Tribunale l’accertamento giudiziale della paternità.

Quanto ai diritti sul minore, che il tuo compagno riconosca il bambino contestualmente o posteriormente a te non cambierebbe granché. La differenza sta nel fatto che se il bambino viene riconosciuto prima da te prende il tuo cognome, salvo poi poter aggiungere o sostituire il cognome materno con quello paterno al momento del riconoscimento da parte del padre. Se invece il riconoscimento è contestuale, il minore prende il cognome del padre.

I diritti del padre però sono gli stessi e prescindono dal momento in cui viene fatto il riconoscimento. Il padre che abbia effettuato il riconoscimento sarà pertanto, al pari della madre, titolare della potestà genitoriale, il cui esercizio spetta però, in assenza di un provvedimento del Tribunale che disponga in ordine all’affidamento, al genitore che convive con il minore. Se invece i genitori convivono, l’esercizio della potestà genitoriale spetta ad entrambi.

Buona fortuna

Avv. Chiara Donadon

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.