Esprimere le emozioni

Gentile dottoressa, approfitto della sua disponibilità e professionalità per chiederle un consiglio.
ho una bambina di 30 mesi che ha sempre manifestato la rabbia, nei momenti di frustrazione, in un modo che ora non trovo più consono alla sua età (ma forse pretendo tropponon so..). Le spiego: se sta facendo un gioco e qualcosa non le riesce lo butta per terra con stizza e dice “è brutto, non ci gioco più!”, poi tutta imbronciata spesso si stende sul tappeto. tra l’altro sin da piccola si impunta nel voler fare (sempre da sola) cose difficili se non impossibili, in particolare mi riferisco alle costruzioni.. che non necessariamente fa con pezzi veri da costruzioni ma le è sempre piaciuto sovrapporre cose facendo torri molto alte e ai limiti dell’equilibrio.. tant’è che poi ovviamente cadono e lei si arrabbia tantissimo. fino ai due anni l’ho lasciata fare pensando che dovesse trovare ancora una sua modalità di sfogare la rabbia, al massimo se esagerava le dicevo “non si fa così, non si buttano le cose”, ora cerco di spiegarle meglio che reagendo così non risolve nulla, che capisco che è arrabbiata ma non è lanciando le cose che risolve. vedo però che anche in altri “ambiti”, come quello della relazione con altri, soprattutto in questo periodo fa un pò fatica a gestire le sue emozioni: ad esempio se le si fa un regalo a volte non vuole aprirlo e se insistiamo si arrabbia, sembra come se volesse evitare di dover poi gestire un’emozione grande anche solo di gioia e contentezza di fronte a una bella sorpresa. capita anche che tenda di istinto ad alzare le mani talvolta sempre per rabbia: ieri ad esempio è caduta una torre mentre la stava costruendo, si è arrabbiata e ha dato una botta forte con la manina sulla gamba di suo padre che era seduto dietro di lei (ma che nulla aveva a che fare con la caduta della sua torre). oppure viene a trovarci qualcuno (nonni o amici che conosce bene) e a volte quando se ne vanno lei non saluta, poi appena escono tutta triste e dispiaciuta dice “non gli ho dato un bacino..”.
mi chiedo se queste reazioni sono “normali” e soprattutto come posso aiutarla ad esprimere meglio le sue emozioni, sia quelle positive sia negative. tra non molto, tra l’altro, nascerà la sorellina e vorrei supportarla il meglio possibile in questo periodo delicato per evitare che la prenda “male”, anche se per ora è molto dolce e affettuosa nei confronti miei e della panciona. Sto leggendo un libro che offre diversi suggerimenti utili ed ho preso un librino anche per lei (dove si parla di una cagnolina a cui nasce una sorellina) che leggiamo insieme quando vuole e sembra le piaccia molto. Visto che adora leggere, uso molto i libri per affrontare periodi o passaggi delicati come l’inserimento al nido, o il passaggio al vasino ecc.
Penso di non averle fatto mancare coccole e contatto fisico (ancora dorme con noi e mi cerca il seno con la mano..) e le esprimo il mio amore non solo con i gesti ma anche con le parole (cosa a cui tengo molto visto che ritengo siano mancate a me nell’infanzia).. c’è altro che posso fare?
grazie dei consigli preziosi che vorrà darmi.




Cara Demam,
le sue osservazioni sulla sua bambina sono molto puntuali e molto interessanti.
Il gioco che fa sua figlia nel sovrapporre oggetti diversi “sfidando” l’equilibrio è davvero molto creativo e utile per il suo sviluppo psichico perché le permette di scoprire molte caratteristiche “fisiche” degli oggetti oltre che di strutturare il gioco per fini diversi. E’ molto importante che i bambini abbiano la possibilità di spaziare nel gioco, anche attraverso l’utilizzo di materiali diversi (non solo i giocattoli tradizionali). 
Parte del gioco del sovrapporre è anche vedere qual è il punto di “non equilibrio”. Questo per dire che la caduta fa parte, dell’esperimento. Le emozioni che scaturiscono da questo fatto possono essere varie: tra queste può esserci anche la rabbia. Quello che ci dice è qual è la posizione di questa bambina rispetto a questo gioco, ovvero cosa si aspetta lei da questa attività.
Allora penso che le potrebbe essere utile “ridefinire” la connotazione di un evento come questo e aggiungere alla rabbia altre possibili emozioni come ad esempio la sorpresa per la caduta o il divertimento (che potrebbe aprire nuovi scenari per questo gioco: costruiamo la torre per …buttarla giu!), e così via. E allora magari con l’aiuto di mamma e papà questo gioco può essere arricchito di nuovi spunti, nuove interpretazioni. L’obiettivo non è correggere la rabbia della sua bimba ma dare nuove letture di quanto avviene, facendole vedere che ci sono tanti modi diversi per reagire (pur accettando anche il suo!). 
Per quanto riguarda la sua preparazione all’arrivo della sorellina sicuramente è molto utile iniziare a preparare la sua bimba, come lei ha ben fatto. Poi però si ricordi che la gelosia e la rabbia saranno delle reazioni possibili e plausibili all’arrivo di un secondo figlio. Quindi in parte dovranno essere accettate come fisiologiche da parte di voi adulti.
Spero che le mie riflessioni possano esserle di aiuto. Sono comunque a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buon gioco!

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