3 anni e problemi con lo spannolinamento: pigrizia o cosa?

Buongiorno Dottoressa,
le scrivo per avere qualche indicazione su come gestire una bambina di 3 anni che ha qualche problema con il pannolino.
Premetto che la bimba ha uno sviluppo adeguato su tutti gli altri aspetti, parla correttamente, apprende senza problemi, è molto socievole e non ha disturbi comportamentali.
La stranezza riguarda il rapporto con i “bisognini”: se non è vestita (senza mutande) non sbaglia un colpo, avverte se ha pipì o cacca e usa il water; se è vestita (sia che abbia mutande normali, sia che abbia mutande contenitive) fa tutto addosso, specialmente la cacca, che fa nelle mutande nascondendosi in un angolo o sotto a un tavolo. Direi quindi che lo stimolo lo avverte (quando è nuda non sbaglia mai e anche da vestita per fare la cacca va a nascondersi, quindi se ne accorge), sembra più un comportamento da analizzare a livello psicologico, cosa ne pensa? La teoria la conosce perfettamente, se glielo si chiede risponde che la cacca e la pipì si fanno nel water, ma poi lo fa solo se è svestita. Quando mi accorgo che è in “posizione da cacca” e le chiedo se la sta facendo nega decisa, per poi arrivare dopo 2 minuti a dirmi che ha fatto la cacca nelle mutande. Ho provato a chiederle come mai fa così, ma non ho ancora avuto una risposta convincente, a volte dice “non me ne accorgo”, a volte dice “per scherzo”, a volte dice solo “eh, l’ho fatta addosso…” ma non ho mai la spiegazione reale del motivo per il quale la fa addosso apposta. Potrebbe essere solo pigrizia? Devo insistere o aspetto che passi? sono 7-8 mesi che andiamo avanti in questo modo.
Grazie per l’attenzione,
Francesca

Gentile Francesca, da quanto mi descrive credo che dopo 7-8 mesi di tentativi fate bene a valutare se c’è qualcosa da modificare nel suo/vostro intervento per aiutare la piccolina.
Sicuramente vi sarebbe utile una lettura che consideri le dinamiche e le relazioni familiari, la gestione comportamentale di questo passaggio dello sviluppo etc.
Credo che potrebbe esservi utile chiedere una consulenza con uno psicologo-psicoterapeuta che si occupa di età evolutiva nel vostro territorio, così da approfondire di persona la riflessione (meglio se con entrambi i genitori).
Un cordiale saluto
Alessandra Rotondi

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