Eiaculazione precoce e un po’ di ansia

Buongiorno,
le scrivo, anche se forse sbaglio direzione, nella speranza che mi possa dare qualche dritta o consiglio.
Ho 39 anni, mio marito 36, siamo sposati da 6 anni, e abbiamo avuto una bimba 13 mesi fa.
Premetto che mio marito non è mai stato un grande amatore, né particolarmente interessato al sesso.
Comunque da quando è nata la bimba, la cosa è decisamente peggiorata, ma sinceramente anche per me andava bene; ora da un paio di mesi mi sto preoccupando e anche mio marito: praticamente nei pochissimi rapporti che abbiamo in un mese, al momento dell’erezione lui non riesce più a trattenersi e deve eiaculare, il tutto nel giro di 5 minuti. Un altro giorno abbiamo riprovato e, dopo aver avuto l’erezione, al momento della penetrazione si è afflosciato.
Mio marito ieri addirittura si è messo a piangere perché non riesce a darsi una spiegazione, insiste nel dire che non sono io la causa (ho pensato anche a questo), che lui mi ama, io però ho notato una cosa, e precisamente che due mesi fa abbiamo deciso (anzi io ho deciso) di dare un fratellino alla mia bimba e dopo un primo momento in cui lui non sembrava d’accordo, ha cambiato idea (quindi sì al fratellino), ma io…mah… Mi sembra che lui sia stato bloccato da questa mia decisione… Potrebbe essere dottoressa che una cosa del genere crei di questi problemi?
La cosa comincia a farsi preoccupante e non sappiamo come comportarci.
In attesa di una sua cordiale risposta,
porgo distinti saluti.
Monica

Cara Monica,
la sessualità all’interno di una coppia rappresenta uno dei componenti più intimi di relazione e di comunicazione; è dunque possibile che una qualunque situazione critica o un momento di stress si ripercuotano sulla sessualità di uno o di ambedue i partner, condizionandola in modo negativo.
Un cambiamento nella relazione sessuale non necessariamente indica un cambiamento nei sentimenti provati: non è l’amore che viene messo in discussione, ma più probabilmente è l’adattamento a situazioni nuove (come la genitorialità, che nei primi anni richiede un notevole assestamento e grandi cambiamenti a ambedue i genitori) o la difficoltà a comunicare le proprie difficoltà, sia a se stessi che al partner.
Dunque, inizierei a valutare questo problema insieme a un bravo andrologo che, fatti gli accertamenti del caso, potrà poi indirizzarvi a uno psicoterapeuta esperto di problematiche relazionali.
In alcuni casi, l’eiaculazione precoce rappresenta l’unico segno tangibile di un disturbo d’ansia, ed è per questo motivo che sarebbe importante una doppia valutazione.
Un altro consiglio è, in attesa di fare tutti gli approfondimenti, dedicare più tempo a voi stessi come coppia – che è anche coppia genitoriale, ma che è stata coppia, prima di tutto. Recuperare una dimensione di coppia, laddove ci siano gli spazi (e non è necessario pensare alla vacanza di una settimana da soli, bastano pochi momenti veramente condivisi durante la giornata) implica riscoprire la vostra valenza reciproca e l’intensità del vostro amore, sia mentale che fisico.
Per fare questo è importante ripartire dalle piccole cose, dalle attenzioni semplici, dalle coccole.
E per gestire l’eiaculazione precoce sarebbe importante concedersi il tempo di stare insieme senza pensare al rapporto sessuale di per sé, o quanto meno alla fase del rapporto che prevede la penetrazione.
Ci sono molte aspettative, intorno a questo momento, e l’ansia può giocare brutti scherzi.
Anziché temere una cilecca, concentrandosi solo sulla parte finale del rapporto e sul fallimento della prestazione, vivete il rapporto tutto, per intero, senza prendere in considerazione la fase di cui sopra, caricata di ansie eccessive, e prendetevi tempo anche per decidere quando e se allargare la famiglia.
Molti auguri.
Claudia

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.