Baby sitter sbagliata


Gentile dottoressa, buonasera.

Sono una mamma che lavora fuori casa al mattino e che per non lasciare il bimbo ad un nido ha preferito la baby sitter (figlia ventenne di una conoscente),

anche dietro consiglio della sua pediatra, poiché lui ha avuto problemi di salute vari.

Tutto questo sino a venerdì, quando in seguito al sospetto che quest’ultima lo tenesse troppo a lungo davanti al pc a guardare i cartoni su internet, ho

controllato la cronologia dei collegamenti, rimanendone sconcertata.
C’era una lista infinita di collegamenti a film e foto hot e porno, su Youtube ed altri siti vari.

Quando oggi parlandogliene le ho chiesto dove fosse mio figlio in tutte quelle ore, mi ha confessato che era con lei, in braccio, davanti al pc.

Il bimbo ha solo 21 mesi, è molto sveglio, distingue i sessi e capisce che papà è come lui e mamma no.
Gli piacciono i libri, i cartoni e chiede sempre di sapere cos’è o come si chiama ciò che vede nonostante ancora non parli.

Sono preoccupata per eventuali conseguenze o traumi possibili.

Non so se già a questa età ha gli strumenti per decifrare ciò che ha visto.

Vorrei chiederle quindi la sua opinione professionale per evitare di fare errori sottovalutando o al contrario sopravvalutando l’accaduto.

La ringrazio dell’attenzione, restando in attesa di una sua provvidenziale risposta.

Saluti cordiali.

Gentile signora,
il rapporto che i bambini hanno con le immagini visive è molto delicato: non è un caso che negli anni molti esperti abbiano condotto vere e proprie battaglie

per educare i genitori ad un utilizzo consapevole della televisione e dei suoi contenuti.

I contenuti pornografici rientrano (insieme a quelli di violenza o di orrore) tra i temi da "bandire", non solo per questioni moralistiche, ma perché

forniscono apprendimento errato su tematiche complesse (la sfera sessuale, la sfera emotiva) che necessitano invece di maturazione progressiva e di una base

preesistente ed in crescendo di informazioni e di rappresentazioni interne.

A 21 mesi è impensabile che un bambino possa guardare un qualunque prodotto televisivo con distacco e individuandone gli elementi pericolosi o

contraddittori.

Dunque ritengo che l’esposizione forzata ai video (spererei solo ai video) sia comunque una forma di molestia, che può compromettere la sensibilità e

l’educazione sessuale del bambino.

Ne parlerei a fondo con uno psicologo dell’età evolutiva che si occupa di tutela dei minori, e dei reati connessi alle molestie sessuali.

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