Seduto a mangiare

 

Ciao Chiaretta,

il mio bambino di 15 mesi è superattivo e vivace, e quando arriva il momento di mangiare inizia lo psicodramma! Sta seduto nel seggiolone per poche cucchiaiate, qualcuna anche da solo, poi inizia a strillare e dimenarsi perché vuole scendere. Dopodiché inizia l’inseguimento!

Lo rincorro per tutta la casa per farlo mangiare: questa situazione sta sfinendo me, che sto fuori tutto il giorno per lavoro e vorrei tanto godermi la sera con il mio piccino, e la nonna che lo fa mangiare a pranzo.

Quando arriva l’ora comincia a venirci l’ansia e il nervoso, ma come possiamo fare? Io lo lascerei anche a digiuno (ho un carattere fermo, ma la nonna cede subito) e poi è da sempre sottopeso, così magrolino. Come fare? Dacci un consiglio?

Grazie

Gentile mamma,

la prima cosa da fare è un bilancio di salute del bambino, fatto dal pediatra, che valuti se suo figlio è sottopeso e ha disturbi della crescita dovuti a scarsa alimentazione. In caso positivo, non sono io lo specialista adatto a voi.

In caso negativo, invece, se il cibo è diventato il terreno per un doppio braccio di ferro (tra lei ed il bambino e tra lei e la nonna), senz’altro è il momento di deporre le armi. Per prima cosa va eliminata la nonna non solo dal momento del pranzo, ma anche dalla sua gestione in termini di consigli a lei e di interferenze col nipote. La sua fermezza di madre dovrebbe consentirle di fare ciò.

Una volta che il momento del pasto è diventato "a due", potrà di certo, con parecchio impegno ma con buona probabilità di successo, smettere di rispondere alle provocazioni del bambino. Si assicuri che non mangi fuori pasto né a metà mattina, né a metà pomeriggio, ed arriverà affamato a tavola.

Dopodiché prepari un primo, un secondo con contorno e un frutto, il tutto di suo gradimento. Presenti il primo, lo aiuti a mangiare, gli dia del tempo, ma quando inizia a comportarsi nel modo che mi descrive, tolga il piatto e non parli di cibo finché non lo chiede lui. Allora gli presenterà il secondo col contorno, seguendo lo stesso schema, e poi la frutta.

Dopodiché, in qualsiasi modo sia andato il pasto, non lo sgridi, non lo premi, non parli di cibo nel pomeriggio. La sera, la stessa cosa. Suo figlio deve imparare a scindere il cibo dai fattori affettivi e relazionali, e lei mamma, anche.

È una metodologia che pare troppo tecnica, forse, ma che da buoni risultati anche in pochi giorni. Se lo desidera mi riscriva per aggiornarmi.

Cordiali saluti, Chiara Rizzello

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