Passatempi da femmine e da maschi

 

Cara Chiaretta,

 

ti scrivo perché non so più come comportarmi con il mio bambino.

Il bambino ha quattro anni e da due anni a questa parte ha iniziato ad essere fortemente attratto da qualsiasi oggetto femminile (vestiti, scarpe con i tacchi, trucchi, collane etc..) passando la sua giornata chiuso in camera indossando gli abiti che trova nel mio armadio, facendo finta di essere una principessa o qualche altro personaggio femminile.

Ho provato di tutto, prima con le buone facendogli capire che lui è un maschietto e non va bene come si comporta e poi con le maniere forti, nascondendogli le scarpe con i tacchi o i trucchi per evitare che suo padre arrivi ad alzargli le mani.

Purtroppo questa situazione crea tensioni tra mio figlio e mio marito che a volte diventa aggressivo arrivando ad urlargli dietro parole poco piacevoli o mettendolo in punizione.

Sinceramente adesso vorrei capire che problema potrebbe avere o se è solo un "passaggio".

Inizio a preoccuparmi.

Grazie e complimenti per questo spazio!

Buona serata,

Doriana

 

Cara Doriana, è possibile che sia solo una fase, ma non essendo un passaggio obbligato nello sviluppo dell’identità di genere (ciò che noi pensiamo di essere, maschio o femmina), è una fase da tenere in conto attentamente.

Prima di esprimerti la mia opinione ti consiglio certamente di prendere un appuntamento con una psicologa dell’età evolutiva del consultorio di zona (gli appuntamenti sono gratuiti e non richiedono impegnativa del pediatra) per esporre a lei le tue perplessità, questo passaggio si rende indispensabile se non altro perché per voi genitori è un problema ed avete bisogno di consigli e di aiuto competente per indirizzare il vostro comportamento.

Da un punto di vista evolutivo, gli anni che sta vivendo tuo figlio sono proprio quelli in cui si forma e stabilizza l’identità individuale, di cui fa parte anche l’attribuire a sé stessi il genere maschile o femminile. Di per sé non c’è nulla di male nel travestirsi e giocare ad impersonare ruoli diversi dal proprio (il gioco di finzione è una tappa fondamentale dello sviluppo cognitivo e sociale di ogni bambino), sempre che il bambino sia consapevole che di finzione trattasi.

È anche possibile che tuo figlio ami travestirsi e che gli unici abiti "strani" che trova in casa siano i tuoi; ti consiglierei pertanto di allestire in camera sua uno scatolone con abiti ed accessori da travestimento, tra cui egli possa scegliere per giocare, di natura più neutra (animali, pagliacci,… ) o prettamente maschile (attrezzi da muratore, vestiti da pirata, tuta spaziale,) in modo da soddisfare gli aspetti ludici dell’impersonare un ruolo.

Anche a seconda delle sue reazioni alla proposta (lascia nella cesta un unico oggetto femminile per osservare se continua a prediligerlo), potrai capire il tipo di investimento di tuo figlio e come è indirizzato.

Inoltre, è anche possibile che gli atteggiamenti duri del papà, che è uomo, abbiano spaventato il bambino, che si rifugia in qualche senso nel mondo più dolce e delicato dell’universo femminile, senza che vi siano però confusioni sul suo genere.

Per meglio comprendere la direzione delle sue scelte identitarie è utile osservare altri ambiti, quali la scelta di cartoni animati, libri, personaggi televisivi, nonché il tipo di soggetti scelti per i suoi disegni.

In ogni caso, affrontare la cosa con serenità e cura è l’atteggiamento migliore, perché nulla di ciò che sta facendo vostro figlio è davvero preoccupante: ogni bambino ha la sua sensibilità, e così come esistono femmine mascoline (ma che sanno bene d’essere femmine) che giocano con le moto, esistono maschi più femminili come il tuo, ed il mio secondogenito, che a 5 anni culla ed allatta i suoi peluches, ma che sa molto bene di essere un maschio e che sceglie, nei suoi giochi, sia attività maschili che femminili. Io personalmente non l’ho mai vissuto come un problema.

Chiara Rizzello

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