Il cibo, campo di battaglia

Gentilissimama Chiaretta,

Le chiedo un parere sul mio bambino di due anni (a pochi giorni). È sempre stato molto testardo, ma questa testardaggine si scontra con una serie infinita di capricci, quello che ci lascia sgomenti, è che basta nulla che si arrabbi, per esempio gioca e dopo pochi minuti urla, si butta per terra, e si graffia la faccia.

Quando ciò avviene non lo placa nulla, le grida del padre (cosa che ritengo sbagliata), i miei contenimenti o parlargli. Questi capricci si sono andati intensificando, e questo ci pone il dubbio se lo abbiamo ahimé viziato, per un no succede una tragedia, per vestirlo idem…insomma lo fa per tutto.

Ora, da bambino mangione, si sono indirizzati al cibo (anche se al nido mangia tutto), a casa vuole solo le polpette e non accetta altro… Quando tento la pasta o le minestre si arrabbia e non mangia nulla, se non poi il latte che beve tanto (non mangia lo yogurt).

Come possiamo arginare questi capricci, e come fargli mangiare anche le minestre? Posso dargli tutte le sere le polpette, anche se mischiate con la verdura, è una dieta sana? È un bimbo robusto.
Grazie di cuore.

Serena

Cara Serena,

vorrei innanzitutto rassicurarla sull’alimentazione: se il bimbo è robusto e fa colazione e pranzo in modo completo, alla sera non è il caso di preoccuparsi di cosa e quanto mangi.

Rinforzare in lui il braccio di ferro sull’alimentazione è dannoso perché lo abitua a utilizzare il cibo come luogo di conflitto e merce di scambio emotivo e relazionale.

So che per un genitore non è cosa semplice a farsi, ma il mio consiglio più caldo è quello di non far caso a cosa mangia né a quanto mangia, la sera (tenendosi sempre ben informati, però, sul pasto del mezzogiorno – senza che il bambino lo sappia): gli dia le polpette, se questo lo tranquillizza, inserendovi all’interno verdure e pangrattato in modo che siano complete di proteine, vitamine, fibre e carboidrati.

Per ciò che concerne il problema "capricci", questo è tipico dell’età e della fase di sviluppo che sta vivendo suo figlio. Legga qui sul sito i numerosi articoli che trattano i temi dei "terribili two" o dell’età del NO e si renderà conto non solo di essere in buona compagnia ma che anzi il periodo di ribellione è utile e funzionale alla crescita infantile.

Le consiglio tanta fermezza e calma nell’affrontare queste crisi, un contenimento fisico nel caso il bambino rischi di farsi male, tanto affetto nei momenti di calma, regole coerenti e divieti decisi se è il caso. I bambini necessitano di sentirsi dire dei SI e dei NO, con coerenza e tranquillità, per poter organizzare il mondo intorno a loro e imparare a gestire le proprie frustrazioni.

Se crede, mi tenga aggiornata sugli sviluppi,

Chiara Rizzello

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