La dieta e il mantenimento

Salve Dottoressa,
tre anni fa ho fatto una dieta, ho perso 29 Kg. Mi sentivo un’altra persona. Adesso ne ho ripresi 20, ho sottovalutato l’importanza del mantenimento.
Vorrei ricominciare di nuovo ma psicologicamente non ci riesco. Sono almeno quattro settimane che ci provo ma non riesco a fermare la mia fame nervosa.
A suo tempo il dietologo mi aveva dato delle pasticchette antifame con traccia di fendimetrazina e devo dire che mi avevano aiutato moltissimo. Volevo sapere se lei conosce qualcosa di simile.
Aspetto sue notizie.
Grazie, a presto.

Cara amica,
il mantenimento è una fase della dieta fra le più importanti. Sono contenta che si sia resa conto da sola di averla sottovalutata.
Una piccola provocazione: ha mai pensato che, invece che un aiuto a base di pillole, potrebbe avere bisogno di un aiuto più prettamente di carattere psicologico?
Dico questo perché la sua fame nervosa può anche essere che derivi da qualche preoccupazione presente nella sua vita e parlare con qualcuno che possa dissipare le sue ansie placate col cibo potrebbe essere un buon inizio del percorso che ha come obiettivo il raggiungimento di un peso "accettabile" per lei.
A volte poi, il calo ponderale desiderato non è compatibile con quello che realmente la persona può "sopportare".
Ho pochi dati relativi al suo caso e non posso valutare a fondo, ma posso azzardare che se si ponesse degli obiettivi più realistici, forse sentirebbe meno il "peso" della sconfitta.
Cominci a ridurre ciò che mangia riducendo solo le porzioni, non si privi di tutto, può darsi che l’approccio alla dieta risulti meno difficoltoso.
Intensifichi il movimento (anche semplicemente camminare) e aspetti di vedere cosa succede.
Non si pesi di continuo, si misuri con le taglie, ma dopo 15-20 giorni. Non prima.
Per attenuare il senso di fame non c’è nulla di più efficace della frutta e della verdura.
Un’alimentazione corretta deve essere seguita per tutta la vita, bisogna per questo imparare a mangiare.
Dico "imparare" perché intendo proprio che si tratta di un percorso lungo e anche difficile.
Inizi ad attuare qualche piccolo passo di ciò che le ho consigliato e a mano a mano ne aggiunga altri. Si dia del tempo, senza fretta.
Perché non prova questa strada fatta di "step" invece di affidarsi a delle pasticche che affrontano il problema di botto ma lo risolvono solo in parte?
Ci risentiamo fra un mesetto e mi racconta quale piccolo passo ha intrapreso?
Simona

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