Vaccino pneumococco a 4 anni?

Gentile Dottoressa,

vorrei chiederle un parere per quanto riguarda il vaccino pneumococco perché ho seri dubbi se farlo fare o meno a mia figlia.

Veronica ha 4 anni compiuti questo settembre, le ho fatto fare la scorsa settimana il vaccino meningococco sotto consiglio della mia pediatra e fra 15 giorni dovrebbe fare quello per il pneumococco. Però ho letto che questo vaccino si fa fare solo ai bambini piccoli o comunque quelli sotto i 5 anni (Veronica ne ha 4).

Il dottore al centro vaccini, al quale ho posto il mio problema, mi ha invece consigliato di farlo comunque, anche se Veronica ha già 4 anni e ha aggiunto che è molto più importante questo vaccino che quello della meningite (meningococco) perché copre molti più ceppi.

Aspetto un suo consiglio in merito e anticipatamente la ringrazio.

Barbara


Compiuto il secondo anno di vita, il bambino può essere vaccinato con un vaccino antipneumococcico a 23 antigeni, cioè più completo rispetto al vaccino a soli 7 antigeni che si usa da 0 a 2 anni.

Tale vaccino a 23 antigeni, se somministrato ad un bambino molto piccolo, non sarebbe in grado di stimolare una soddisfacente reazione immunitaria, contrariamente a quello a 7 antigeni.

D’altro canto, però, le infezioni da pneumococco, pur diffuse e frequenti, compiuto il secondo anno di vita non fanno più paura per la possibilità che esse possano essere causa di meningite, contrariamente a quanto avviene nei bambini sotto i due anni.

Però le infezioni da pneumococco, oltre ad essere frequenti anche in età superiore ai due anni, sono responsabili di molte patologie noiose come otiti, spesso ricorrenti, sinusiti, laringotracheiti e, naturalmente, anche broncopolmoniti. Quindi, vaccinando un bambino anche se già grandicello, contro vari ceppi di pneumococco, lo si protegge, almeno in gran parte, da molte possibilità di infezioni che possono comportare frequenti assenze scolastiche e problemi per il genitore che lo deve accudire.

Lo pneumococco è anche responsabile di molte complicazioni batteriche post-influenzali. Quindi è utile fare questa vaccinazione comunque, anche se, ovviamente, non indispensabile, soprattutto se la bimba è sana e non tende ad ammalarsi di patologie ricorrenti alle vie respiratorie.

Tutti i vaccini, poi, sono tanto più utili quanto più saranno somministrati a tappeto a tutti i bambini e non a certuni sì e altri no perché il fine ultimo del vaccino non è tanto e non è solo quello di proteggere il singolo individuo dalla specifica malattia, ma l’intera comunità e, proteggendo l’intera comunità infantile con la vaccinazione a tutti i bambini, eliminare la malattia dalla nazione dove essa viene praticata a tutti e, in un tempo più lungo, dalla faccia della terra, com’è stato per il vaiolo e come dovrebbe ora avvenire per polio e morbillo.

Quindi vaccinare i propri figli è una protezione per il singolo ma deve anche essere considerato un atto di responsabilità sociale.

Un caro saluto,

Daniela

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