Troppi antibiotici

 

Gentilissima dottoressa,


sono un po’ arrabbiata poiché ogni volta che consulto il pediatra dei miei figli prescrive antibiotico.


Dal mese di gennaio mia figlia di 21 mesi ha effettuato otto terapie antibiotiche prevalentemente per otiti ricorrenti.


Alla sospensione del farmaco passano due o tre giorni e nuovamente si ammala.


La vedo stanca e senza più difese.


Le domando secondo lei quali esami del sangue sarebbe opportuno effettuare poiché con la scusa che è sempre ammalata il pediatra dice che bisogna aspettare che stia bene per effettuarli.


Inoltre sono combattuta poiché ieri è stato visitato mio figlio per problemi di gola, poche linee di febbre. È stato effettuato il tampone per lo streptococco ed è risultato negativo.


Tuttavia il medico ha fatto la seguente diagnosi:

tonsillite da streptococco e nuovamente ha dato antibiotico.


Le confesso che ho deciso di non darlo poiché ho avuto la sensazione di un accanimento che non condivido. Il bambino è vivace, mangia gioca e dorme. Mi sembra di avvelenarlo inutilmente.


Cosa mi consiglia di fare?


Grazie

 

Dal punto di vista statistico, nei primi tre anni di vita, ma soprattutto nei primi due, circa l’80% delle infezioni dei bambini riconosce una origine virale e di conseguenza non dovrebbe essere trattato con antibiotici.

 

Per le otiti, però, il discorso è un po’ diverso perché, specialmente nel primo anno di vita, una otite accompagnata da febbre deve sempre essere trattata con antibiotico, mentre dal secondo anno in poi, o giù di lì, in presenza di una otite febbrile ci si può permettere di aspettare uno o due giorni prescrivendo soltanto antipiretici o al massimo antinfiammatori prima di arrivare all’antibiotico.

 

Quindi, se l’antibiotico è stato in passato prescritto prevalentemente per una otite, è piuttosto probabile che sia stato corretto agire così. Diverso è se si fosse trattato di un semplice raffreddore o una faringite o comunque di una banale infezione alle prime vie respiratorie, patologie prevalentemente di natura virale.

 

Piuttosto, per le otiti così frequenti e ricorrenti, io sospetterei una componente allergica oltre che infettiva e su questo punto si dovrebbe riflettere un po’ tenendo conto che anche una semplice allergia alimentare potrebbe indurre una iperreattività bronchiale o alle prime vie respiratorie con costante produzione di catarro e conseguenti frequenti otiti catarrali che, quando non febbrili, possono anche essere di natura allergica.

 

Per quanto riguarda il maschio, invece, l’assenza di streptococco non avrebbe dovuto giustificare la terapia antibiotica, ma questa non può che essere una opinione: poco altro posso dirti senza visitare il bimbo. Per la bimba, sempre nella impossibilità di visitarla, ti consiglio di rivolgerti ad un otorino il quale valuterà a fondo lo stato delle tonsille e delle adenoidi e potrà orientarsi sulla natura delle frequenti otiti della bimba.

 

Dopo di ché sarà lui a prescriverti, eventualmente, alcune analisi comprendenti emocromo, sideremia, transferrinemia e indici di flogosi associate o meno al dosaggio delle immunoglobuline e ad alcune prove allergologiche.

 

Per il maschietto, se questa tonsillite è stata occasionale e non ne soffre in modo ricorrente, io non farei nulla, tanto più che sta bene ed è vivace: un atteggiamento di attesa e mare per entrambe i bimbi questa estate saranno un ragionevole modo di procedere.

 

Un caro saluto, Daniela

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