Tredici mesi: dubbi sul suo sviluppo psicomotorio

 

Gentilissima dottoressa,

 

sono la mamma di Chiara, una bimba di 13 mesi, per la quale mi ero già rivolta a lei (ittero da latte materno dalla nascita, avvenuta 3 settimane prima, e fino al quarto mese).

 

Le scrivo per segnalarle una mia preoccupazione latente dalla nascita di Chiara, ovvero un costante "ritardo" nel raggiungere le tappe di sviluppo che normalmente si leggono per i vari mesi.

 

In particolare, ancora non cammina da sola, fa qualche passo, ma poi si lascia cadere per gattonare, altrimenti preferisce il dito ed allora un po’ deambula, ma è ancora molto insicura (pesa quasi 10 kg per 73 cm di altezza).

 

Poi non dice paroline di senso compiuto: certo, se gli si chiede di chiamare papà, allora lo ripete, come per mamma (ma non lo dice bene), oppure pappa o cacca, per il resto parlotta in continuazione un linguaggio tutto suo, capisce bene, ma non tenta di ripetere, anche se si vede bene che vuole comunicare ed indica in continuazione. Ho paura che l’ittero o qualcos’altro le abbia lasciato un ritardo, magari non ci sente bene o che so?

Il pediatra mi dice di attendere ancora un po’, che ogni bimbo ha i suoi tempi, ma gli allarmi dei primi mesi sono ancora vivi e le chiedo un consiglio.

 

Grata per l’attenzione, porgo cordiali saluti e le comunico, inoltre, che l’altra bimba (Emma, 30 mesi), per la quale le avevo scritto in merito alle apnee notturne, è stata operata a gennaio ed ora conduce una vita notturna tranquilla, ha preso peso ed altezza.

 

Laura

 

 

 

 

Concordo pienamente con l’atteggiamento di attesa del tuo pediatra: l’ittero da latte materno, per quanto prolungato possa essere stato, non raggiunge mai valori così alti da creare tossicità per il sistema nervoso centrale, quindi si tratta di un problema che dovresti ormai dimenticare.

 

Ogni bambino ha i suoi tempi e l’impostazione corretta da seguire è quella di controllare i progressi, qualsiasi sia il punto di partenza dello sviluppo psicomotorio, osservare la voglia della bimba di fare questi progressi, di sforzarsi e soprattutto la sua capacità di comprensione sia del linguaggio adulto sia degli ordini che gli vengono impartiti e la voglia che ha di comunicare, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, con l’ambiente che la circonda.

 

Una prematurità di tre settimane non incide sullo sviluppo psicomotorio ma è ovvio che è bene tenerne conto e aspettarsi le varie tappe di sviluppo almeno un mesetto dopo la norma. Il mio consiglio è di rivalutare il problema al compimento del diciottesimo mese e, nel frattempo, di cercare di stimolarla molto giocando con lei, ascoltandola nelle sue chiacchierate sui generis, parlando molto con lei e ritagliando il maggior numero possibile di momenti a tu per tu come se fosse figlia unica.

 

La nascita della bimba a distanza così ravvicinata rispetto alla primogenita, tutt’ora ancora molto piccola, infatti, ha sicuramente tolto delle possibilità alla piccola di avere un rapporto privilegiato a tu per tu con la mamma che, immagino, sarà stata sommamente occupata a crescere entrambe le figlie contemporaneamente, quasi fossero gemelline più che sorelle.

 

Un caro saluto, Daniela

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