Trattiene lo stimolo: come convincerlo?

Gentile Pediatra,
Le chiedo cortesemente un aiuto o un suggerimento in merito ad un problema che ci si presenta quotidianamente col nostro bimbo di 3 anni e mezzo.
Si rifiuta in tutti i modi di usare il vasino ed anche a scaricare le feci nel pannolino cercando sempre, ogni qualvolta gli venga lo stimolo, di nascondersi e trattenere, arrecandosi anche dolore.
Quindi noi genitori, dopo qualche giorno di questo iter, siamo costretti a stimolarlo quasi sempre con una peretta. Premetto che abbiamo provato a dedicarci per l’uso del vasino, del wc ma senza nessun risultato: rifiuta tutto, ed anche l’alimentazione è abbastanza completa. 
 
Potrebbe suggerirci dei metodi per convincerlo ad espellere le feci senza trattenerle?
Grazie,

Ugo 


 

Gentile Sig. Ugo,
il momento del passaggio dal pannolino al vasino non è mai facile: il bambino impara ad espellere ma soprattutto a trattenere volontariamente e tende a ripetere l’esperenza, soprattutto l’esperienza del trattenere, per diventarne sempe più padrone e anche come atteggiamento di sfida sia nei confronti di se stesso che degli adulti.
Allora prendere il problema di punta non serve a nulla. Molti bambini cominciano con l’evacuazione nel vasino e solo in un secondo momento con la minzione, altri fanno il contrario: bisogna capire cosa è più pronto a fare il suo bimbo.
Se le urine non riesce proprio a trattenerle può cominciare ad insegnargli il vasino solo per evacuare mettendolo seduto sopra ad un’ora sempre piuttosto fissa della giornata in compagnia del suo giornaletto o libretto preferito, visto che è già grandino, e lasciandolo magari da solo con la porta socchiusa, per una diecina di minuti o anche di più, come ritiene più opportuno.
Nello stesso tempo smetterei  di stimolarlo con microclismi perché l’atto, per nulla dannoso di per se, rende il bambino passivo di fronte al problema evacuazione e lo condiziona ad una operazione che deve necessariamente essere compiuta da qualcun altro.
Meglio un blando lassativo osmotico come il lattulosio o il paxabel che non sono irritanti ma, aumentando la quantità di acqua delle feci, rendono la massa fecale più voluminosa e morbida e lo stimolo a defecare più impellente.
Se dopo il tempo stabilito non è successo nulla, non importa, si riveste il bimbo con o senza pannolino, a seconda se trattiene già le urine o ancora no e si riprova il giorno dopo.
Non bisogna mai sgridarlo o umiliarlo dicendo magari "che puzza, che schifo" quando poi la fa nel pannolino per convincerlo a farla nel vasino, i bambini,  quest’età, non hanno il senso del disgusto, soprattutto non lo hanno per le loro deiezioni e non sarebbe un buon insegnamento. Quando il tentativo riesce, poi, bisogna essere prodighi di complimenti e di incoraggiamenti a continuare così, magari rincarando la dose con un regalino che può anche essere promesso prima come rinforzo positivo.
Per quanto riguarda la continenza urinaria, bisogna capire da caso a caso. Di solito il bambino è pronto quando comincia a  dire "pipì" o prima o dopo averla fatta o addirittura mentre la sta facendo. Quello sarebbe il momento giusto per togliere il pannollino e metterlo sul vasino, indipendentemente dal fatto di avere già imparato ad evacuare sul vasino o meno. Se anche questa acqusizione è in ritardo, non resta che mettere il bimbo sul vasino, con le stesse modalità, ogni 3-4 ore e sperare che alla fine il condizionamento funzioni.
Per il controllo notturno delle urine, invece, di solito si aspetta il buon esito delle feci e delle urine durante il giorno ed è il terzo passo avanti. Ci vuole solo molta pazienza e regole non coercitive ma proposte con regolarità e fermezza, senza mai tornare indietro, anche in caso di ricadute, dal momento che si decide di togliere il pannolino, magari prima solo di giorno, poi anche di notte.
Il resto è fantasia, intuito e buon senso di mamma ma sempre senza fretta e con serenità.
Un caro saluto,
Daniela Sannicandro

 

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