Titolo antistreptolisinico molto alto: che fare?

Salve,

sono una mamma di una bambina di otto anni. Dieci giorni fa sono comparse delle petecchie sulle gambe di mia figlia. Dopo un visita dalla pediatra, la stessa ci ha prescritto analisi del sangue: emocromo completo con formule ves-pcr-taos-pt.ptt, tampone faringeo culturale, esame completo urine.

Dalle risposte non è emerso niente, tranne il valore titolo antistreptolisinico a 1300 (il massimo sarebbe dovuto essere 200).

Il tampone era negativo, l’emocromo tutto regolare, così come la ves e tutti gli altri valori. La pediatra ci ha detto che aveva escluso le patologie peggiori e bisognava cercare dove si trovava lo streptococco che alterava il valore.

Preciso che mia figlia non ha fatto antibiotici o altre cure da almeno due anni, quando ebbe uno streptococco alla gola. Al momento non ha altri sintomi, oltre alle petecchie alle gambe, concentrate tra il ginocchio e la caviglia esclusa. La pediatra ci ha fatto fare anche un tampone vaginale che è risultato negativo, e ora ci ha prescritto una visita cardiologica con relativo elettrocardiogramma, e fra dieci giorni ripetere l’emocromo, la ves e il taos.

Io e mio marito siamo molto in pensiero, lei crede che sia necessario cercare altre risposte? Oppure stare tranquilli dato che, come dice la nostra pediatra, la bambina non accusa altri sintomi? Cosa ci dobbiamo aspettare?

Nel ringraziarla le invio cordiali saluti.

 


Io, in linea di massima, concordo con la tua pediatra. Il ritrovare un titolo antistreptolisinico elevato come unico valore alterato e con tampone faringeo negativo significa soltanto che la bimba è venuta in contatto con uno streptococco nei giorni o settimane precedenti, anche senza accusare sintomi particolari e ha prodotto anticorpi nei confronti del germe (il tas elevato ne è la prova).

Ma gli anticorpi restano elevati per mesi dopo una infezione streptococcica o un semplice contatto con il germe e ritrovare, come unica risposta delle analisi, un valore elevato, non significa proprio nulla.

Per estremo scrupolo – ma non so quanta utilità avrebbe la cosa – potresti ripetere il tampone faringeo che, a volte, risulta negativo se prelevato troppo velocemente o troppo superficialmente, ma se la bimba è completamente priva di sintomi quali febbre, dolori articolari, anemia, pcr e ves alterate, eritema marginato, soffi cardiaci o qualsiasi altro tipo di cardiopatia o altro, si deve considerare semplicemente un soggetto sano che ha prodotto anticorpi contro lo streptococco perché lo ha ospitato in gola o da qualche altra parte per un po’ di tempo nel recente passato: nessuna terapia particolare, quindi, almeno per quanto riguarda l’ipotetica infezione o presenza di streptococco.

Per quanto riguarda, poi, le petecchie: se il numero e la morfologia delle piastrine sono nei limiti, così come le prove di coagulazione che, penso, siano state comprensive anche del dosaggio della fibrinogenemia, del tempo di stillicidio e della morfologia piastrinica, non resta che attendere alcuni giorni per ripetere, eventualmente le analisi e, se nulla dovesse orientare verso una patologia reumatica e le petecchie persistessero, si potrebbero dosare le crioglobuline, fare una ricerca degli autoanticorpi piastrinici, degli anticorpi virali (complesso TORCH con anticorpi anticitomegalovirus) e, in ultima analisi, indagare la funzionalità midollare.

Non vi sono, infatti, solo petecchie dovute a carenza di piastrine, in caso ci si orienti verso una patologia coagulativa, ma vi sono anche alcune patologia dovute a trombocitopatie, cioè al malfunzionamento delle piastrine che, per altro, sono in numero normale. Insomma, bisognerebbe rivolgersi ad un ematologo.

Qualora, poi, la tua bambina avesse la cattiva abitudine di non mangiare frutta né verdura, o di mangiarne pochissime, anche se nei paesi industrializzati e con un buon tenore di vita i casi sono veramente rarissimi, si potrebbe ipotizzare una forte carenza di vitamina C con sintomatologia simile allo scorbuto (le gengive sanguinano quando la bimba si lava i denti?). Ma dico questo proprio per pensarle tutte.

Nel tuo caso, l’unica cosa da fare è procedere per gradi con gli accertamenti e stare tranquilli.

Un caro saluto,

Daniela

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