Svezzamento tardivo

 

Salve dottoressa,

volevo il suo parere sullo svezzamento tardivo.

Il mio secondogenito ha quasi 7 mesi, pesa 9 kg. e 300 per 72 cm. E allattato quasi esclusivamente al seno, dal 5° mese prende la frutta a merenda e dal mese scorso ho iniziato a fargli assaggiare piccole croste di pane e i biscottini per lattanti, che gradisce molto mordere. Ha già due denti e dà segnali notevoli di apprezzamento e curiosità per il cibo. Ha però un poca di dermatite atopica, su una guancia e sul collo, e quando fa freddo si estende anche alla parte alta del torace, ma sinceramente sparisce subito e non dà prurito, almeno a giudicare dallo stato del bimbo. In famiglia non ci sono persone allergiche a particolari alimenti; mia madre aveva qualche difficoltà a digerire il latte di mucca ma niente di che. Ho eliminato le camicine di lana in carne e i latticini dalla mia dieta ed è migliorato.

All’ultimo controllo il pediatra mi ha detto di continuare col mio latte senza introdurre la pappa di mezzogiorno e così ho fatto. Ma anche al controllo di stamani mi ha ribadito di non introdurla. Ho molto latte, cresce bene e quindi niente fretta. A 8 mesi si vedrà.

Io però temo che sia troppo tardi. Potrebbe venire a mancare qualche sostanza tipo il ferro? Inoltre il bimbo dimostra voglia di masticare cibo solidi.

Non ho problemi a continuare così, però mi sembra di contrastare una sua tendenza ben visibile.

Può essere dannoso aspettare?

Inoltre, in relazione a questa benedetta dermatite, come mi devo comportare nello svezzamento? Evitare i latticini? Oppure tutti i cibi potenzialmente allergizzanti vanno ritardati?

Posso inserire frutti come la prugna e gli agrumi(ama molto succhiare il succo dei mandarini…!). Per ora ho dato mela, pera e banana.

Grazie.

Se il bimbo sta crescendo bene e non presenta nessun segno di anemia da carenza di ferro, se hai ancora molto latte che il bambino succhia ancora con piacere, in realtà non vi sarebbe urgenza di svezzarlo, pur sapendo che ogni nuova abitudine viene recepita con più facilità se iniziata attorno al sesto mese piuttosto che in seguito. Però il bimbo si mostra giustamente curioso delle novità, quindi anche questo dubbio che possa accettare meno volentieri la pappa se introdotta più tardi dovrebbe essere fugato. La questione della dermatite atopica non deve influenzare lo svezzamento in quanto essa, come sai, è un problema costituzionale e solo in parte influenzata dall’alimentazione che quindi dovrà procedere normalmente e con le precauzioni che in realtà si dovrebbero applicare ad ogni lattante in corso di divezzamento e non solo ai bambini atopici.

A questo proposito ti ricordo che i mandarini sono altamente allergizzanti, quindi, così come tutti gli agrumi, la loro introduzione andrebbe posticipata anche se sono molto graditi al bimbo, almeno se vuoi essere coerente con l’idea di introdurre ogni nuovo alimento con maggiore prudenza rispetto alla norma a causa dell’atopia del piccolo.

Il mio parere, comunque, è quello di svezzarlo sin da ora proprio nell’ottica di mantenere gradualità e lentezza nella introduzione dei cibi. Il bimbo si avvicina ai 10 chili e veramente credo che abbia bisogno di altro oltre al latte materno. Pertanto, una prima pappa preparata con brodo di carote e patate con aggiunta di crema di riso, poi mais e tapioca, poi anche crema multicereali, poi semolino di grano, ecc. aggiungendo la carne bianca di coniglio e agnello dopo una decina di giorni e due cucchiai di passato di verdure dopo un’altra decina di giorni più un cucchiaino di olio di oliva alternato a quello di mais sin da subito la inizierei sin d’ora, mantenendo le altre poppate libere, al seno e in numero desiderato dal piccolo. Dopo Natale si deciderà l’introduzione della seconda pappa serale, sempre mantenendo il tuo latte per gli altri due o tre pasti.

Al momento della introduzione della seconda pappa, la carne può essere alternata al formaggio, magari inizialmente soltanto formaggino omogeneizzato che oltre ad essere ipolipidico deriva dal parmigiano pertanto da un formaggio stagionato che non contiene sieroproteine del latte, poi, gradualmente, anche gli altri formaggi come stracchino, ricotta, robiola, gruviera, ecc. Nessuna limitazione negli alimenti a priori ma solo in caso di peggioramento della dermatite, semmai ci fosse.

Ricordati, comunque, che, come avrai constatato, la dermatite atopica segue le sue logiche imprevedibili e non deve per forza essere sempre associata all’introduzione di un certo alimento anche se vi può essere una concomitanza o una coincidenza temporale tra alimento e dermatite. Ti limiterai a non introdurre latte vaccino e suoi derivati freschi come yogurt, panna, ecc., pomodoro e uovo prima del compimento del rimo anno di vita del bimbo.

Un caro saluto, Daniela

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