Streptococco e animali in casa

Buongiorno dottoressa,
sono mamma di due bambini, rispettivamente di 5 anni e di 3 mesi.
Il più grande, da ormai 2 anni, risulta positivo al tampone faringeo ( streptococco beta emolitico gruppo A ), per cui le mie domande sono:
1- Il piccolo può essere contagiato anche se prende latte materno?
2- Che problemi può causare al grande?
3- Avere un gatto in casa (il mio bambino lo vorrebbe) è controproducente?
In attesa di una sua risposta ringrazio.

Nella lettera non è specificato se la positività del bimbo grande allo streptococco piogene (o beta emolitico gruppo A) gli procura da due anni faringotonsilliti ricorrenti oppure se risulta soltanto portatore sano di streptococco.
Nel primo caso, avendo il bambino i sintomi conclamati di una infiammazione acuta, sarà sicuramente stato curato ogni volta con idoneo antibiotico e la persistenza dello streptococco nel faringe sarà, penso, stata di breve durata; nel secondo caso, quello di portatore sano, egli potrebbe aver diffuso o potrebbe diffondere streptococchi anche per settimane senza presentare sintomi e senza che vengano presi provvedimenti. La contagiosità dei portatori sani dipende dalla loro carica batterica che si può conoscere, anche se in modo approssimativo, dal numero di colonie che si sviluppano dalla coltura di un tampone faringeo e dal tipo di streptococco che si sviluppa: una coltura con più di 10, 100.000 colonie classifica il portatore sano come fortemente contagioso, una coltura di alcune migliaia di colonie, ovviamente, molto meno. Allora, per rispondere alle tue domande:
1) I bambini molto piccoli, solitamente sono, in un certo senso, refrattari allo streptococco piogene e la protezione immunitaria dovuta al latte materno è valida ed efficace. C’è da dire, però, che nei bimbi piccoli, sotto i due anni, le infezioni da streptococco si manifestano con sintomi sfumati e atipici, spesso simili a quelli di un banale raffreddamento, quindi, il consiglio è di controllare a fondo il piccolo ogni volta che si ammala, se si ammala, fintanto che ha accanto un fratello maggiore portatore anche sano di streptococco.
2) Il bimbo grande va monitorato con attenzione fintanto che presenta uno streptococco in gola: è bene controllare lo stato infiammatorio della sua gola anche quando non presenta sintomi di rilievo e, se molto arrossata e/o dolente, praticare un tampone e una terapia antibiotica idonea, se risultasse positivo. Alla fine della terapia, che deve avere una durata corretta di almeno 8-10 gg, è bene rifare tampone di controllo. I rischi di complicazioni post-streptococciche sono legati al tipo di germe contratto, alla reattività individuale del bambino, alla carica batterica contratta, alla tempestività della terapia antibiotica attuata e alla sua idoneità.
3) Un animale domestico è una grande compagnia per i bambini: è educativo e stimolante. Preso da piccolo, adeguatamente vaccinato e controllato periodicamente dal veterinario, al di là dell’impegno e dellla responsabilità di accudirlo sempre con amore rispettando i suoi diritti di animale, anche se domestico, non può che fare bene. Educare all’amore per gli animali e alla confidenza con loro apre il cuore e la mente ed è bene cominciare da piccoli, insegnando, però, ai bambini, il giusto modo di rapportarsi a loro: non devono credere che siano giocattoli ma esseri viventi: proprio in questa fondamentale differenza consiste la valenza educativa dell’animale domestico.
Allora, solo se l’adulto è profondamente convinto di saper amare l’animale e di saper dare al bambino il buon esempio può permettersi il lusso di regalare un animale al bambino, altrimenti è meglio che imparino comunque ad amarli e a rispettarli, ma fuori dal loro ambiente domestico.
Gli animali vanno meritati, non sono loro che devono meritarsi la benevolenza del’uomo.

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