Risvegli notturni improvvisi a quasi sette mesi

Buongiorno dottoressa,

Lorenzo compirà 7 mesi il prossimo 10 gennaio, ha sempre dormito la notte, svegliandosi una o al massimo due volte per mangiare ma addormentandosi immediatamente. Andava a letto intorno alle 21.30, massimo 22.00, e si svegliava intorno alle 9/9.30 del mattino. È già da qualche settimana che si addormenta molto più tardi, ha frequenti risvegli e non si riaddormenta più.

Stanotte l’ho lasciato piangere un po’, dopo avergli cambiando il pannolino pensando potesse essere bagnato e dopo avergli dato un po’ di latte, ma non c’è stato niente da fare, si è addormentato dopo tre ore cullandolo in braccio.

Lui si addormenta solo in braccio a me, ma pesa già 9 chili e mezzo, e la mia schiena non regge più.

Il fatto è che lui si risveglia dopo circa due-tre ore e non ha più sonno, e non sappiamo come mai ci sia stato questo cambiamento in lui. Non lo ha mai fatto prima e nonostante ciò, la mattina si sveglia sempre presto.

È già svezzato da più di un mese, mangia volentieri le sue pappe, ha già due dentini messi quasi due mesi fa.

Aspetto suoi consigli,

grazie infinite.


Una domanda sui moti gravitazionali dei pianeti sarebbe stata, forse, più semplice!

Quando un bambino cambia le sue abitudini di sonno, la prima cosa da fare è indagare un ipotetico problema fisico, o meglio, tutti i probabili problemi di natura sia fisica che psicologica che possono disturbare il sonno del bimbo: reflusso gastroesofageo? poco probabile se non lo aveva prima; difficoltà di digestione delle pappe? Otite catarrale? Infezione alle vie urinarie? (il bimbo sarebbe pallido, mangerebbe poco e sarebbe lamentoso anche di giorno); al bimbo manca il contatto stretto con la mamma che aveva quando si attaccava più spesso al seno? Il bimbo ha fame se il numero dei pasti è stato ridotto?

La mamma è tornata al lavoro e il bimbo soffre della sua prolungata lontananza? Il bimbo ha dolori alle gengive quando dorme perché tende a tenerle serrate? Il bimbo respira male? Il bimbo è stato inserito al nido e non si è ancora abituato? Nella sua vita è entrata una nuova figura di accudimento tipo una baby sitter o una nonna che prima non aveva frequentato molto? La mamma, per un motivo qualsiasi, si sente particolarmente stressata?

Se una di queste cause può essere tirata in ballo, si tratta di trovare la soluzione mirata a quel particolare problema; se nessun motivo può essere evidenziato, non resta che tentare con un po’ di ciuccio e con le solite raccomandazioni di non addormentare più il bimbo in braccio ma nel suo lettino, magari cullandolo, mantenendo un piccolo contatto come una mano o un dito, accarezzandolo, ma non più tenendolo in braccio, anche a costo di rimanere accanto a lui per più di mezz’ora prima di lasciarlo da solo.

Poi il solito graduale allontanamento aspettando un pochino prima di tornare a consolarlo, senza per questo seguire alla lettera le raccomandazioni di Estivill, che ormai tutte le mamme conoscono a memoria nonostante non lo onorino di molte approvazioni.

Tutto ciò, comunque, presuppone un soddisfacente contatto madre-bambino durante il giorno, fatto di molti momenti comunicativi, coccole, giochi e risate, ma se, come spesso accade, la mamma resta molte ore fuori casa per lavoro, in fondo ha ragione il bambino a voler recuperare il tempo perso la notte.

Comunque, se il bimbo, pur piangendo e muovendosi nel sonno, non si sveglia completamente, io consiglierei di non prenderlo in braccio e di non accendere la luce: potrebbero essere stimoli disturbanti che finiscono per svegliare del tutto il bimbo anziché consolarlo. Così come, se il bimbo è sveglio ma tranquillo, non va preso in braccio ma lasciato un po’ da solo al buio o in penombra, in silenzio, sperando in un suo riaddormentamento.

Sarebbe bene non abituarlo a bere e soprattutto a non prendere latte: se succhiare è per lui una occupazione consolatoria, potrebbe andar bene un ciuccio che, riaddormentandosi, perderà da solo. Ovviamente, se ci fosse ancora latte materno, non andrebbe negato a meno che tu non sia troppo stanca ed esaurita; in tal caso, quello che ti consiglio vivamente è di farti aiutare, almeno per qualche mese, o da tuo marito o da un’altra persona, perché no, anche di notte, se necessario e se hai la possibilità di farlo.

Ricette miracolose non esistono, in certi casi e anche i farmaci come il Nopron non risolvono al 100% la situazione.

Considera, comunque, due risvegli notturni, praticamente la normalità o per lo meno una problematica molto frequente nel primo anno di vita e si può parlare di vero disturbo del sonno quando il bimbo non riesce ad addormentarsi in meno di mezz’ora e ha bisogno di tempi molto più lunghi, quando si sveglia dalle tre volte in su nell’arco delle otto, dieci, ore notturne, quando ad ogni risveglio corrisponde un periodo molto lungo di riaddormentamento, quando il sonno notturno disturbato lascia nel bambino dei segni anche di giorno come sonnolenza, irritabilità, difficoltà di concentrazione (nei più grandicelli). Altrimenti si dovrebbero considerare disturbi transitori da gestire soltanto con infinita pazienza e senza eccessivo coinvolgimento emotivo.

Un caro saluto,

Daniela

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