Reazioni avverse ai vaccini

Gentilissima dottoressa,

sono mamma di due bimbe di 7 e 3 anni.

Entrambe sono state sottoposte a tutti i vaccini obbligatori e consigliati; la bimba di 3 anni però a qualsiasi vaccino ha reagito male con febbre alta (39-39.5), irritazione e male al punto in cui è stata fatta l’iniezione. A 15 mesi con il vaccino morbillo-parotite-rosolia siamo finiti all’ospedale perchè al 9° gg dal vaccino abbiamo avuto convulsioni febbrili: il pediatra mi ha detto che 99% è stato il vaccino della parotite. Di fronte a questo quadro clinico mi sono domandata se era il caso di sottoporre la piccola ai vaccini del pneumococco e meningococco (la grande è stata vaccinata di entrambi all’età di 2 anni senza problemi). Il pediatra mi ha consigliato di farli visto che a gennaio di quest’anno avrebbe iniziato l’asilo e che non avrebbero dato falcun problema: a ottobre scorso abbiamo fatto il vaccino del pneumococco con reazione febbre interna 38°, irritabilità e dolore al braccio.

Ho pensato: è il caso di sottoporla a queste torture continue e fare il vaccino del meningococco? E’ vero che in questi mesi ci sono stati diversi casi ma io ho il terrore di vedere soffrire la bimba come è successo 2 anni fa e che abbia degli effetti collaterali sulla sua la sua salute.

Cosa mi consiglia di fare?
Cordiali saluti
Sara

Cara Sara,
ti consiglio di aspettare un po’ e prendere tempo.
La probabilità che la vaccinazione antimeningococco dia febbre è scarsa in generale, ma nel caso della tua bimba, vista la sua storia precedente, sarebbe molto probabile, indipendentemente da una convulsione febbrile che, dopo il terzo anno di vita, diventa sempre meno probabile. Vaccinare contro lo pneumococco ha senso soltanto nei primi due, massimo tre anni di vita; dopo, è molto difficile che una infezione da pneumococco dia una malattia grave e diffusiva come la meningite, quindi, se anche tu non avessi completato questa vaccinazione a causa della forte reazione alla prima dose, ormai non devi più preoccuparti.
Per quanto riguarda il meningococco, dopo il terzo anno e fino all’età prepubere, cioè 13-14 anni, il bambino entra i una fascia di età statisticamente meno a rischio di contrarre la meningite da menngococco; quindi la tua bimba piccola è già in età, diciamo, "tranquilla", anche se solo per calcoli statistici e non per assenza di possibilità che venga a contatto con il meningococco. Sempre con un’attenzione particolare a quanto verrà stabilito dal programma vaccinale di ogni regione (per alcune vaccinazioni relativamente recenti siamo ancora in attesa di un proramma a livello nazionale), non è il caso di tartassare ad ogni costo i bambini con i vaccini. La sorveglianza sanitaria nel nostro paese è veramente buona, ci si può fidare. Osservatori epidemiologici e medici chiamati "sentinella" vigilano costantemente, anche se in silenzio e senza farsi pubblicità, su tutto quanto avviene da punto di vista delle malattie infettive e se dovessero ritenere che vaccinarsi contro il meningococco non è solo auspicabile e opportuno com’è considerato ora, ma obbligatorio o caldamente consigliato, lo faranno sapere per tempo agli italiani.
La cosa migliore da fare è quindi quella di vaccinare i bambini seguendo scrupolosamente lo schema vaccinale, diciamo così, obbligatorio, anche se ormai non esiste più distinzione tra obbligatorio e facoltativo e tenere d’occhio le nuove vaccinazioni con molto interesse, facendole fare, però, solo nel momento che gli organismi competenti la mettono ufficialmente in programma per tutti i bambini. Anticipare i tempi non è sbagliato, per carità, anzi, ma quello che bisogna evitare è la psicosi, sia della malattia che del vaccino a tutti i costi.
In certi bambini, effettivamente, il bilancio tra effetti negativi e benefici non sempre pende verso i benefici, almeno finché il rischio di contrarre una determinata malattia non sale oltre un certo livello. Ma queste valutazioni, credo, si possono fare con obiettività solo dopo avere riflettuto assieme al genitore, al medico curante e in presenza di direttive chiare e concrete delle autorità competenti. Detto ciò, un rialzo febbrile non eccessivo e alcuni giorni di irritabilità non dovrebbero spaventare più di tanto un genitore e non controindicano in senso assoluto una vaccinazione qualora l’opportunità di effettuarla diventi veramente pressante a causa di una recrudescenza epidemica o un viaggio in paesi a rischio o quant’altro. Gli effetti collaterali che mi hai descritto sono certamente fastidiosi ma non costituiscono un rischio particolare per la salute della piccola.
Quando, con tutta calma, deciderai di vaccinare la bimba contro il meningococco, prendi in considerazione un antipiretico da dare in prossimità del momento (che ora tu, penso, ben conosci) in cui supponi che le possa salire la febbre. Lo stesso antipiretico fungerà da antidolorifico in caso di dolore locale nel unto di inoculazione del vaccino.  
Tranquilla però e senza sensi di colpa dal momento che deciderai di farla, se deciderai.
Un caro saluto,
Daniela

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