Pielectasia al rene a 3 mesi

Gent.ma dott.ssa Sannicandro,

torno a disturbarla per Federico, il mio bambino di 3 mesi. Stamattina abbiamo effettuato l’ecografia di routine alle anche e all’apparato urinario (il pediatra che lo segue ce l’ha sempre fatta fare per prassi anche al fratello maggiore di tre anni).

Dal referto però il medico mi ha detto che Federico potrebbe avere una modesta dilatazione del bacinetto del rene sinistro. Le scrivo le testuali parole del referto: Entrambi i reni sono in sede, di dimensioni medie, con profili regolari, corticale di spessore uniforme e cavità escretrici non dilatate a ds e con modesta pielectasia di I grado a sn (pelvi di circa 4mm, in scansione trasversale ed a paziente prono). Vescica mediana, modicamente distesa da urina, a pareti non ispessite e priva di echi patologici endoluminali. Non apprezzabili gli ureteri iuxta-vescicali.

Le segnalo che nella morfologica non era stato riscontrato nulla, e che il bambino è nato alla 39a settimana con parto indotto in quanto totalmente io senza liquido amniotico (non hanno saputo dirmi per quanto tempo sono stata senza liquido). Alla nascita, come Le avevo già scritto in un’altra mail, il bambino ha avuto ipoglicemia ed è stato ricoverato per 10 gg in TIN.

Gradirei avere un Suo parere su questo risultato..

Può essere legato alla mancanza di liquido amniotico visto che l’eco prenatale non aveva evidenziato nulla? Comporta qualcosa questa pielectasia? C’è speranza che si risolva da sola? Come devo comportarmi?

La ringrazio infinitamente della disponibilità e gentilezza.

Giulia


Il riscontro di una leggera dilatazione del bacinetto renale in un lattante è un’evenienza non rara e spesso senza significato patologico.

Solitamente, ora che le ecografie morfologiche sono una routine, tale reperto non desta sorpresa nei genitori e in chi ha in cura il bambino perché solitamente si riscontra già in epoca prenatale, si conferma in epoca post natale e, se la funzionalità renale non è compromessa, non si fa altro che seguire la sua evoluzione nei mesi e negli anni, con frequente scomparsa dopo alcuni mesi, oppure con la conferma della pielectasia, senza, però, che questo comporti alcun problema al bambino.

Allora io ti consiglio soltanto un esame delle urine ben fatto ed, eventualmente, ma proprio per scrupolo, una urinocultura. Se tutto risulterà negativo, farai una seconda ecografia renale accurata fra qualche mese e se si troverà la stessa piccola anomalia non modificata, o meglio ancora, in via di regressione o addirittura scomparsa, ovviamente non ci sarà più nulla di cui preoccuparsi.

Qualsiasi anomalia dell’anatomia renale, se non accompagnata da altre complicazioni come infezioni ripetute alle vie urinarie o stravolgimento tale della struttura del parenchima renale da indurre una ridotta o assente funzionalità dell’organo, si lascia così com’è, controllandola soltanto ecograficamente ogni tanto, diciamo inizialmente ogni tre mesi, poi ogni sei mesi poi ogni anno mediamente, per tutta la durata dell’età evolutiva. Ma se dopo due o tre ecografie nulla tende a peggiorare o a modificarsi, i controlli finiscono prima della fine dell’età evolutiva.

Nel caso del tuo bimbo, la struttura del rene è nella norma, quindi si suppone che anche la funzionalità renale lo sia perché la piccola malformazione non concerne il rene nella sua struttura intrinseca ma solo il bacinetto di raccolta dedlle urine che non è neanche così fortemente dilatato e malformato da occupare un volume tale da schiacciare il rene e renderlo incapace di funzionare bene.

Comunque, fino a 5 cm e, in ogni caso, sotto ai 10 cm, una pielectasia non dovrebbe destare nessuna preoccupazione e addirittura, per evitare, appunto, infondate preoccupazioni dei genitori, sotto ai 5 cm non dovrebbe nemmeno essere segnalata.

La causa più frequente delle lievi pielectasie è l’immaturità della funzionalità contrattile della muscolatura dell’uretere che permette all’urina accumulatasi nel bacinetto renale o pelvi di defluire verso la vescica: è una attività di tipo simile alla peristalsi intestinale che permette al contenuto alimentare di procedere gradatamente dall’alto verso il basso, cioè dal duodeno verso il retto.

Quando questa peristalsi è insufficiente si ha ristagno delle anse intestinali, dilatazione delle anse stesse e stipsi. Ugualmente, quando l’attività muscolare dell’uretere è insufficiente o immatura, si ha ristagno di urina al suo interno e accumulo nel bacinetto di raccolta, o pelvi, con relativa dilatazione di quest’ultima.

Comunque vi sono anche altre cause di dilatazione del bacinetto renale, quali anelli vascolari anomali che creano un inginocchiamento dell’uretere con conseguente ostacolo al deflusso dell’urina e accumulo nella pelvi, oppure un reflusso vescico-ureterale per malfunzionamento o malformazione della giunzione uretero vescicale e conseguente risalita dell’urina dalla vescica all’uretere per rigurgito, né più né meno di quanto avviene nel reflusso gastro-esofageo, meglio conosciuto nella sua dinamica del reflusso vescico-ureterale.

Ma anche queste due ultime cause di dilatazione della pelvi non comportano la necessità di correggerle chirurgicamente se non in casi gravi (che non darebbero certo soltanto 4 mm di dilatazione) accompagnati da importanti e ripetute infezioni alle vie urinarie non ben curabili con la sola terapia antibiotica. Quindi mi sento di dirti di stare molto tranquilla anche se una seconda ecografia penso che sia opportuno farla.

Un caro saluto,

Daniela

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