Pavor notturno

 

Buonasera dottoressa,

 

già in passato ci siamo rivolti a Lei per avere delle opinioni che sono state sempre di molto aiuto. Ora, Le scriviamo per chiedere un parere: il nostro bambino di 14 mesi, dai due mesi in poi non ci ha mai dato grossi problemi con le notti.

 

In particolar modo, da ormai diversi mesi dorme dalle 20.15 alle 8. Rarissimi i risvegli cui segue un riaddormentamento rapido e senza difficoltà. Anche durante la dentizione, salvo un paio di volte ha sempre mantenuto lo stesso ritmo.

 

Ebbene: ieri notte, verso le 23, si è svegliato urlando e tranne brevi pause la cosa è durata fino alla 1 circa.

 

Ritenendo potessero essere i dentini gli abbiamo dato della tachipirina: poi ha dormito fino alle 8. La giornata odierna è stata normale ma questa sera alle 20.30 (dopo mezzora che dormiva) si è svegliato urlando come mai lo avevamo sentito piangere prima.

 

Ha impiegato circa 20 minuti a tranquillizzarsi ma la cosa che maggiormente ci ha stupiti è che solitamente quelle poche volte che capitava si svegliasse lo si trovava seduto o, addirittura, in piedi nel lettino mentre questa sera lo abbiamo trovato sdraiato a pancia in su "tirando" braccia e gambe.

 

Questo strano atteggiamento, unito al pianto difficilmente consolabile, assieme al fatto che non l’abbiamo mai sentito piangere in modo così disperato ci ha fatto pensare a quali potessero essere le cause.

 

Abbiamo escluso nuovi denti (altrimenti, supponiamo, avrebbe dovuto essere nervoso anche durante il giorno); abbiamo ipotizzato il mal di pancia, il mal di testa.

 

C’è da aggiungere che negli ultimi 3-4 gg. ha avuto più evacuazioni (tre o quattro al giorno) con aspetto semisolido. Potrebbe essere correlato?

 

La ringraziamo e la salutiamo cordialmente

 

Emanuele e Nicoletta

 

 

 

 

Il bimbo potrebbe semplicemente avere delle parasonnie, cioè delle alterazioni della normale struttura del sonno che possono portare i famosi pavor notturni o terrori notturni, specie se alla stessa età uno dei genitori ha sofferto dello stesso problema.

 

Le manifestazioni delle parasonnìe sono le più varie e dipendono da una struttura particolare del sonno molto profonda, simile a quella dei bambini molto piccoli. Possono essere un pianto disperato inconsolabile, dei movimenti ripetitivi più o meno lenti e più o meno ritmici della testa e degli arti, il mettersi in ginocchio o seduti o in piedi, il sonnambulismo, se il bimbo fosse un po’ più grande, urli, grida, frasi sconnesse e così via.

 

Se il problema fosse questo, non vi sarebbe nulla da fare se non vigilare affinché il bimbo, assolutamente incosciente in quei momenti, non si faccia male e non cada dal letto. Esso non va svegliato e la mattina non ricorderà nulla dell’accaduto.

 

A volte si sono messi in relazione questi sintomi con alcune allergie alimentari, ma se vi è una certa familiarità e se il bimbo non ha mai manifestato problemi di allergia o intolleranza in passato, direi di non prendere in considerazione questa ipotesi.

 

L’ansia dovuta, non solo alla dentizione, ma ai primi passi e alla crescita, possono avere una certa influenza sul sonno agitato e forse anche la dentizione, almeno in questo periodo della vita, così come alcuni cartoni violenti, l’allontanamento della mamma per ripresa del lavoro, l’inserimento all’asilo, alcune cadute accidentali che possono succedere nella fase dei primi passi.

 

Vi consiglio di non fare nulla e prendere la cosa con relativa filosofia sistemando il letto del bimbo in modo tale da rendere impossibili eventuali cadute e alzandovi per stargli vicino senza svegliarlo nei casi in cui il pianto fosse veramente disperato e inconsolabile. In questa circostanza, una leggera carezza, uno spostamento delicato del bimbo in una posizione più idonea, potrebbero essere sufficienti per modificare le caratteristiche del suo sonno in quel momento e renderlo meno profondo facendo così scomparire l’ipotetico terrore notturno e facendogli riprendere un sonno più regolare e tranquillo nel quale non mancheranno i sogni ma senza le caratteristiche del pavor.

 

Ma svegliarlo, mai. In caso di persistenza o intensificazione dei fenomeni, si può pensare di utilizzare la niaprazina, che sembra evitare proprio che il sonno alterni le normali fasi con momenti di sonno troppo profondo, ma direi che non è un farmaco indispensabile e i suoi effetti sono variabili.

 

Un caro saluto, Daniela

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