Pasti a 18 mesi nei mesi caldi

 

Gentile dottoressa,

le scrivo per un consiglio sull’alimentazione di mio figlio, 18 mesi, poco più di 13 kg.

Mio figlio mangia tutto ed è ancora allattato al seno (mattina, tardo pomeriggio e sera). A pranzo mangia al nido, un primo con verdure e carne o pesce più frutta. Quando cucinano i legumi mangia solo la verdura. L

La sera io gli cucino sempre la pasta con una verdura e per secondo il formaggino o il prosciutto o l’uovo. Mi chiedevo se è giusto dargli la pasta anche la sera o se basta un secondo con contorno. Ora comincia a fare caldo e penso che pure i bimbi si annoino a stare seduti a mangiare un piatto caldo.

Grazie per la pazienza.

Sicuramente con il caldo l’alimentazione può se non deve variare, ma più che nei suoi costituenti e nell’equilibrio che devono avere tra loro, è bene ridurre i cibi contenenti grassi di origine animale come formaggi, carni grasse e insaccati e i condimenti troppo calorici ed elaborati che apportano una quantità eccessiva di calorie e richiedono un maggior lavoro digestivo ed aumentare frutta fresca di stagione, verdure crude e cotte, sempre anch’esse di stagione e possibilmente biologiche.

Nei loro due pasti principali i bambini devono assumere sempre cereali abbinati ad un alimento prevalentemente proteico, il tutto unito a verdure che contengono fibre e sali minerali. Quindi, sia a mezzogiorno che a cena, ci dovranno essere pasta o riso o altri cereali più carne o pesce o uovo o legumi o prosciutto o formaggio magro, con la differenza che a pranzo i cereali saranno in quantità maggiore e la pietanza proteica in quantità leggermente inferiore, mentre la sera, al contrario, la pietanza proteica sarà maggiormente rappresentata, mentre i cereali saranno un po’ più scarsi.

Le verdure saranno sempre nella stessa quantità e dovranno essere somministrate almeno due volte al giorno, la frutta verrà data dopo i pasti o meglio ancora lontano dai pasti, anch’essa almeno due volte al giorno.

Le minestre possono essere offerte soltanto tiepide e quanto a cambiare i sapori: non è la necessità principale di un bambino piccolo che, al contrario, è spesso abitudinario e preferisce ricevere nel piatto un cibo dal sapore e dal colore ben conosciuto.

Comunque, abituare i bambini ai sapori diversi è sempre un’ottima e utile cosa. A 18 mesi, una alternativa alla solita minestra può essere una frittata con verdure, sformato di verdure miste o soufflé gratinato, polpette al forno di carne o pesce e verdure oppure di legumi misti a verdure e così via. La fantasia di una mamma che deve spremersi le meningi tutti i giorni su questi argomenti sarà senz’altro superiore alla mia.

Un caro saluto, Daniela

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